Godblesscomputers è tra gli artisti italiani dello scenario elettronico più apprezzati all’estero. Il nome anagrafico dell’artista è Lorenzo Nada, nasce a Ravenna nell’84 e studia a Bologna, ma il luogo in cui la magia e la trasformazione in Godblesscomputers si compie è Berlino.

Il progetto prende forma nel 2011 e sorge sulle ritmiche e sugli stilemi della musica black e hip hop, trasportando il tutto nell’intricata foresta delle realtà elettroniche.

L’autore è un collezionista e selezionatore di suoni da molto prima di dare alla luce Godblesscomputers. In diverse occasioni, ha raccontato di come essere cresciuto in provincia abbia alimentato la fame di stimoli, anche artistici, e di come questo lo abbia spinto ad esplorare quanto più potesse delle realtà musicali che riusciva a toccare. Questa ricerca è esplosa in quella giostra musicale variegata che è Berlino.

dal canale Youtube di Godblesscomputers

Nel 2014 esce il suo primo disco ufficiale, Veleno, che analizza i rapporti tra essere umano e natura come una dialettica tra male e bene, e sancisce l’entrata del musicista nel panorama dell’elettronica italiana indipendente. I suoi album portano sempre in sé un concetto da approfondire ed esprimere, nel 2012 ad esempio escono The Last Swan (autoprodotto) e poi Swanism (di FRESH YO! LABEL), legati entrambi all’ideali di bellezza e alla rinascita.

La poetica di Plush and Safe

Nel 2015 esce Plush and Safe, album in cui si sviluppa il contrasto tra il desiderio di sicurezza e controllo e la presa di coscienza dell’impossibilità della cosa, che è espresso musicalmente dall’alternanza di ritmi serrati e bolle di sospensione estremamente malinconiche. Alla base della scrittura di questo album c’è un’ispirazione poetica, legata alla lettura delle poesie di Fernando Pessoa ed Emil Cioran. Si tratta di un disco molto sentito e sofferto, che l’autore esprime tramite il proprio linguaggio, quello musicale.

Solchi, un’elettronica calda

Solchi è un album del 2017 che ha consacrato Godblesscomputers a degno detentore di uno dei troni dell’elettronica anche all’estero. Qui, Lorenzo amplia e rielabora il linguaggio sonoro, partendo dal ritrovamento di alcune cassette in soffitta, che rappresenta l’inizio di un viaggio a ritroso nel tempo, tra mixtape dimenticati, registrazioni di voci dell’infanzia, dischi di jazz, soul e hip hop. Un’elettronica calda si sviluppa sul supporto di synth analogici, kalimbe, chitarre jazz, scratch, campioni e voci evanescenti. Come i solchi dei vinili se analizzati al microscopio svelano costellazioni di polvere e paesaggi lunari, così la vita attraverso queste 16 tracce è mostrata come non appare in superficie.

Il viaggio verso The Island

L’ultima uscita è del 2020, si chiama The Island ed è un viaggio verso una terra remota. È un’opera in cui l’ascoltatore è avvolto in suoni fatti di rimandi, allusioni, intuizioni e sfumature, in cui pare che non ci siano definizioni, ma solo accenni. Il concetto è che le cose non sono come sembrano e che l’isola è ciò che non ci si aspetta e potrebbe essere ovunque, anche dentro se stessi.

Quella di Godblesscomputers è una produzione musicale molto personale e introiettante. Dietro ai suoni vari, conosciuti e dominati in maniera esemplare dall’artista, ci sta sempre un racconto, un’idea chiara, un viaggio all’interno di una sensibilità critica. Ogni album è l’occasione per narrare qualcosa di nuovo, per scendere un po’ più nelle viscere della propria realtà psichica.

Consiglio di ascoltare uno qualunque degli album proposti, in uno dei momenti di pausa dal mondo, che tutti dovremmo poterci prendere almeno una volta al giorno, per riedificare l’animo e riorganizzare le idee.

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