A volte una pellicola leggera riesce a parlare di temi importanti, che tutt* noi sperimentiamo o abbiamo sperimentato sulla nostra pelle. Per esempio l’autostima, o la sua mancanza o il cambiamento: quanto da essa dipende la nostra capacità di affrontare la vita, quanto tendiamo a dare ascolto alle imposizioni della cultura in cui viviamo e a farci dettare cosa fa o non fa di ciascun* di noi una persona ‘bella’ e perciò meritevole di aspirare a traguardi di valore…

Il cambiamento in
“Come ti divento bella”

Così la nostra blogger Carolina Pandimiglio, esperta di film e serie tv, ci descrive Renee, protagonista di Come ti divento bella, film uscito qualche anno fa: una ragazza comune, non bellissima ma nemmeno brutta, ma talmente convinta di non rientrare nei canoni estetici della persona vincente che rinuncia perfino a gareggiare. E’ prigioniera della sua insicurezza, nella vita professionale come in quella privata, e le serve un piccolo miracolo per aprire gli occhi e imparare a vedersi diversa.

Un miracolo che puntualmente avviene, in maniera banale e un po’ ridicola (una caduta dalla cyclette!) eppure fa il suo dovere: Renee si risveglia, letteralmente, con una percezione di sé completamente stravolta. Perde la memoria di quel sé schiacciato e inerme che la costringeva in un angolino, acquisisce sicurezza, osa, si sente bella e lo diventa anche agli occhi del mondo.

Una metafora chiara di come i condizionamenti sociali possono limitarci nell’esplorare le nostre potenzialità, e del cambiamento che possiamo mettere in moto quando ricordiamo che il Sé ideale a cui tendere siamo noi a porlo, ciascun* per sé stess*. Scoprendo e ascoltando la bellezza che abbiamo dentro.

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