Trasmessa per la prima volta nel 2017, La fantastica signora Maisel è una serie creata da Amy Sherman-Palladino e prodotta da Amazon Studios.

E’ da poco uscita la quarta stagione ma si è già trepidanti in attesa della quinta, che sarà l’ultima, a inizio 2023.
Tra cappellini coloratissimi, vestiti impeccabili e scarpe sempre perfettamente abbinate, seguiamo gli sconvolgimenti nella vita di Miriam Midge Maisel, una casalinga Newyorkese alla fine degli anni ’50.

Nella sceneggiatura piena di dialoghi veloci e dal ritmo serrato non si può non riconoscere la mano della sua autrice. Infatti, il modo di conversare svelto e intelligente ci riporta inevitabilmente agli indimenticabili personaggi di Una mamma per amica, della quale Amy Sherman-Palladino è, appunto, creatrice e produttrice. Questa volta affida il ruolo della sua protagonista a Rachel Brosnahan, che si cala egregiamente nella parte di Miriam Maisel.


La Fantastica signora Maisel comincia presentandoci Miriam nel suo appartamento nell’Upper East Side dall’arredamento grazioso, curato fin nei minimi dettagli.

Tutto sembra uscire da una cartolina di Norman Rockwell: l’America splendente degli anni ’50, una casalinga indaffarata ad organizzare la cena dello Yom kippur, il marito nell’importante ufficio in centro, due figli piccoli che giocano dai nonni.

Ma di lì a poco, senza preavviso, Joel (il marito di Miriam, interpretato da Michael Zegen) decide di fare la valigia e andarsene perché infelice, ma soprattutto innamorato della segretaria.

Miriam, sconvolta e arrabbiata, si butta sul vino rosso (che si sa: è sempre una saggia scelta in questi casi). Ancora con la bottiglia in mano, si trascina barcollante fuori casa ritrovandosi, forse istintivamente, nel Village. La notte in un quartiere caotico ed elettrizzante sembra perfetta in questo momento di smarrimento.

Ed è qui che la fantastica signora Maisel si lascia andare a una sé inedita e senza freni. Entra nel Gaslight, un locale in cui suo marito era solito esibirsi (con molto poco successo) in monologhi di stand up.

Stavolta, però, è lei che parla al microfono. Con l’atteggiamento di chi non ha più niente da perdere, Miriam è un fiume in piena; racconta di Joel che l’ha lasciata e di lei che non ha niente che non vada, dopotutto ha fatto tutto secondo i piani e i piani erano perfetti!

Continua a blaterare di come la sua vita si sia sgretolata e le persone presenti ridono delle sue battute e del suo umorismo autoironico. Il contrasto tra la sua faccia pulita e il suo atteggiamento sfrontato è magnetico (tutto ciò mentre indossa un négligé celeste trasparente).

Si rende conto che stare sul palco le piace, se ne sono accorti tutti e tutte. Soprattutto Susie Myerson (interpretata dall’ineguagliabile Alex Borstein), che lavora al Gaslight e la incoraggia a tornare ad esibirsi.

Già dalla prima conversazione non si può che fare il tifo per loro. Sono due donne agli antipodi, provengono da estrazioni sociali diverse vivendo delle vite totalmente opposte. Si incontrano e si imbarcano nella più bizzarra delle missioni: far entrare una donna nelle file della stand up newyorkese.

“Mi sta bene stare da sola. Ma non voglio essere insignificante. E tu?”.

Susie Myerson a Miriam

La serie è diretta e interpretata magistralmente. I costumi poi sono quella cosa che ti ossessiona per giorni e per la quale, in un momento di debolezza, ti ritrovi a cercare su Google “vestito rosso anni ’50 signora Maisel”.

È vero, gli anni ’50 che vengono ritratti sono brillanti ed edulcorati, coloratissimi e ottimistici. Anche i pochi momenti di criticità che si affrontano (per esempio alcune proteste femministe) vengono visti attraverso gli occhi di una donna bianca e ricca.

Ma va bene così, non si vuole creare un’eroina femminista, solo riportare un personaggio forte e irriverente in un mondo in cui anche se privilegiata, eri pur sempre una donna.

E le donne non facevano le comiche, non potevano neanche far ridere, al massimo potevano abbinare il cappellino alle scarpe. La piccola rivoluzione di Miriam è mettere in discussione la sua vita di casalinga e trasformarla in qualcosa di straordinario.

Il suo personaggio, in effetti, anche se frutto della fantasia, è ispirato alle pioniere della comicità femminile come Joan Rivers, leggendaria e sfacciata star della tv americana e prima donna a condurre un Late Show; Jean Carroll che si prendeva gioco della sua vita da casalinga e raccontava delle sue origini ebraiche; Phyllis Diller con il suo modo buffo e teatrale di stare sul palco; Elaine May, attrice di sketch comici e più avanti regista di successo.

La serie è piena di riferimenti alla cultura americana di quegli anni, dal Gaslight Cafè, ai grandi magazzini di lusso B. Altman, alle meravigliose ambientazioni delle Catskill.

La colonna sonora, farcita di nomi noti e amati come Peggy Lee, Barbra Streisand, Frank Sinatra e Perry Como, contribuisce al ritmo frenetico dell’azione.
Una menzione d’onore anche alla magnifica ed esilarante coppia dei Weissman (genitori di Miriam) interpretati da Tony Shalhoub e Marin Hinkle.

In attesa della quinta e ultima stagione, in programma nel 2023, siamo purtroppo costretti all’ennesimo rewatch per occupare il tempo!

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