Tra le realtà più interessanti del nostro teatro al di fuori delle grandi città c’è il Teatro off limits di Avezzano situato nell’affascinante location dell’antico Castello Orsini. A raccontarcelo è l’attore e regista Alessandro Martorelli, che ne cura la direzione artistica accanto alla project manager Cinzia Pace.

Cinque anni di attività per un teatro che è spettacolo di per sé: un primo bilancio? Abbiamo realizzato la prima stagione al Castello Orsini nel 2018, con poco più di 5000 euro e tanta disorganizzazione. Una vera follia, ma molto divertente. In una cittadina come la nostra un “Teatro Off” era qualcosa di sconosciuto, ed anche di apparentemente inutile… Ma piano piano siamo diventati uno dei punti cardini della cultura teatrale marsicana e abruzzese. Abbiamo superato, con determinazione, scetticismo e pandemia senza fermarci mai, e ora abbiamo uno staff ampio e consolidato con cui gestiamo la Stagione di Teatro Indipendente ad Avezzano, la Stagione Estiva “Alba Off” nella splendida cornice dell’anfiteatro romano di Alba Fucens, e realizziamo stagioni ed eventi teatrali in molti paesi e borghi del nostro territorio. Posso perciò racchiudere le mie considerazioni su un primo bilancio di questi cinque anni con una singola parola: fantastico!

Quali sono i rapporti di collaborazione tra chi gestisce il luogo?
I luoghi in cui realizziamo le nostre stagioni sono importantissimi per la loro connotazione artistica e storica. Ad Avezzano abbiamo a disposizione il Castello Orsini – Colonna. E’ una struttura del 1300, rivista e ampliata nei secoli, ridotta ad un rudere dopo il famoso terremoto del 1915. Ma l’amministrazione ha avuto il privilegio di ristrutturare il Castello Orsini e trasformarlo in uno splendido auditorium/teatro pressoché unico nel suo genere. Mentre per la stagione estiva abbiamo a disposizione l’Anfiteatro Romano di Alba Fucens, nel comune di Massa d’Albe a circa 5 km da Avezzano. Poter utilizzare questi luoghi è un onore oltre che ad essere molto importante per noi, e devo dire che da parte delle amministrazioni e della Sovrintendenza ai Beni Culturali, abbiamo avuto sempre supporto e sostegno, perché hanno compreso il nostro progetto e la sua importanza per una valorizzazione culturale delle ricchezze del nostro territorio. E per esperienza posso affermare che non è qualcosa di così scontato. Anzi.

A quali criteri si ispira la stagione del Teatro off limits e a che pubblico fa riferimento?
Avendo una nostra compagnia, i Teatranti Tra Tanti, sapevamo che la difficoltà maggiore è sempre quella di trovare spazi nel territorio nazionale per portare in scena le nostre produzioni. Perciò la nostra idea di base è stata quella di creare una stagione che desse spazio a realtà teatrali meno blasonate, ma di elevata caratura artistica. In questo modo il nostro obiettivo era duplice, da un lato far conoscere spettacoli pressoché sconosciuti, ma che molto spesso sono di gran lunga superiori a quelli realizzati da “nomi” più conosciuti, e dall’altro creare una rete di realtà simili alla nostra con cui intraprendere discorsi di collaborazione e crescita. Ad Avezzano fino al nostro arrivo esistevano solamente due modi di concepire il teatro: le grandi produzioni presenti nella stagione del Teatro Dei Marsi e le produzioni delle compagnie amatoriali/dialettali. Noi siamo praticamente entrati a gamba tesa tra queste realtà, portando al pubblico un nuovo modo di scoprire ed apprezzare il teatro, ovviamente “nuovo” per una realtà di provincia come la nostra. E dal numero crescente di abbonati che abbiamo avuto in questi cinque anni, ritengo di poter dire che siamo sulla strada giusta.

Una particolare curiosità è sul testo dedicato a Mattei, L’incastro imperfetto: ce ne racconti qualcosa
E’ la nostra ultima produzione. E devo dire che per me personalmente è stata una sfida. L’idea di realizzare uno spettacolo sulla vita e soprattutto sulla morte di Enrico Mattei mi è stata proposta dal sindaco del suo paese di origine, Civitella Roveto. Inizialmente ho pensato che fosse un azzardo. Parlare di Enrico Mattei significa parlare di un periodo storico del nostro Paese che di facciata appare sereno e spensierato, ma che in realtà è uno dei più oscuri e infimi della storia italiana. Non ero convinto di riuscire a scrivere qualcosa che potesse essere di interesse generale senza scadere nel complottismo o nella dietrologia. Poi però il progetto ha avuto l’interesse del Gal Marsica e del Teatro Stabile d’Abruzzo che si sarebbero occupati della produzione. E quindi mi sono messo all’opera. Ho letto e studiato tantissimo e più andavo avanti con le mie ricerche più scoprivo collegamenti con altri fatti che hanno sconvolto negli anni il nostro Paese. Perché la storia di Enrico Mattei non finisce con il suo attentato nel 1962, ma anzi, si può dire che tutto parte da lì, ed è un avvenimento che incredibilmente si collega alla Guerra Fredda, alla Mafia, a Tangentopoli, alla crisi del petrolio, all’omicidio di Mauro De Mauro, Pasolini, Loretti e molti altri… Il problema perciò era inserire tutte queste cose in uno spettacolo di 70/80 minuti… E in fase di messa in scena il mio timore era quello di non aver creato uno spettacolo che potesse quantomeno dare un’idea di tutto questo.  Ma dopo le prime date mi sono tranquillizzato. E’ ancora presto per dirlo, ma le prime critiche sono state molto positive.

Un’ultima parola sul testo Altrimenti non sarei qui e il concorso che ha vinto.
Questa è un’altra delle nostre attività di cui sono particolarmente orgoglioso. Contestualmente alla realizzazione della Stagione Off, abbiamo creato assieme all’Agenzia Letteraria Ponte di Carta, sempre di Avezzano, il concorso per testi inediti “Teatro in cerca di autore”, il cui premio consiste nell’inserimento in stagione dello spettacolo vincitore. Abbiamo ricevuto sin da subito centinaia di copioni da tutta Italia, molti dei quali davvero interessanti. Esiste un sottobosco di autori, artisti, attori davvero talentuoso, e noi nel nostro piccolo cerchiamo di dar loro un aiuto per far conoscere i loro lavori. Quest’anno il vincitore del Concorso è stato Simone Ignagni con il suo “Altrimenti non sarei qui”. Un testo che sin da subito personalmente ho trovato geniale nella sua semplicità. E sono stato contento di scoprire che anche gli altri componenti della giuria hanno pensato la stessa cosa. Perciò ora si trova in cartellone, e sono sicuro che il pubblico lo apprezzerà, così come è stato in passato per gli altri testi vincitori.

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