Perché almeno in una fase della nostra vita, siamo stati tutti pendolari. Bjorn Larsson in Filosofia minima del pendolare, il suo ultimo romanzo ci racconta la vita dei pendolari. La voce dritta e vera del racconto, anche un po’ sottoforma di saggio, indaga quello che, ormai, potremmo definire un fenomeno universale: Il pendolarismo.
“Ogni trasloco comportava ovviamente dei cambiamenti di tragitto, con nuovi quartieri da attraversare e scoprire sul cammino“
Pendolarismo, attese e sospiri
Il romanzo indaga come alla fine i pendolari si riescano a riconoscere in profumi, in distese di verde che si osservano dai finestrini del treno in cui si viaggia ogni giorno, imparando a memoria ogni dettaglio. Tutti i pendolari alla fine si ritrovano a dover lottare contro i ritardi dei mezzi pubblici, così da far tardi anche a incontri di lavoro importanti, a riunioni. Alla fine, il pendolare vive una vita di attese e di sospiri, tratteggiata dagli odori dei detersivi chimici utilizzati prima della corsa, dai posti scomodi dei sediolini e il guardare oltre finestrino.
Ogni pendolare porta con sé ogni giorno le proprie abitudini, c’è chi legge, e come è dimostrato chi legge sui mezzi pubblici riesce a tollerare meglio il rallentamento e il mal funzionamento di quest’ultimi. Oppure c’è chi con i propri auricolari si perde ascoltando la musica o semplicemente c’è chi sbuffa per gli innumerevoli ritardi.
“Eppure si è domandato seriamente se tra tutte quelle che ha notato, e in genere dimenticato, ce ne fosse qualcuna che sarebbe valsa la pena di amare incondizionatamente, senza la rete di sicurezza che, fin, dall’infanzia, ha steso sotto i suoi sentimenti. È una domanda senza senso, ovviamente. Una vita non si può disfare.
Ma se c’è una cosa che per molti anni ha desiderato è poter amare per una volta in totale sicurezza, riuscire a mettere da parte il suo frenetico bisogno di indipendenza e dissolversi completamente in un’altra persona. Una totale fusione. Che uno più uno non faccia più due, ma uno. Smettere di bastare a sé stesso e, per così dire, diventare ancora più sé stesso attraverso l’amore. Smettere di pensare. Questo più di ogni altra cosa.”
Bjorn Larsson ci racconta grazie alla sua prosa che alla fine chi è pendolare lo sarà per sempre anche nella vita, oscillando tra i sentimenti e le paure. Ma alla fine il pendolarismo ci permette di rallentare, in una società che corre troppo veloce. Il pendolarismo rappresenta un inno alla vita calma e quieta, che ci permette di leggere un libro, ascoltare la musica, osservare un tramonto e chi ci sta di fronte, senza per forza correre, con quella frenesia di rincorrere la vita e le cose.
Vi consiglio questo libro se siete dei pendolari, perché vi ritroverete immersi un abbraccio caldo, fatto di comprensione e di vita.