Intestino irritabile, colite spastica: quante volte abbiamo sentito descrivere con queste diagnosi un disagio tanto concreto e fastidioso quanto elusivo, perché spesso non sembra associato a nessuna malattia vera e propria?

Nessi biochimici tra organi e stati emotivi

Studiando questa condizione la ricerca medica sta scoprendo un mondo, quello dei nessi biochimici tra organi e stati emotivi, che apre nuove frontiere non solo alla cura ma anche, e soprattutto, alla comprensione dell’organismo umano come corpo E psiche. 

Ce ne parla il nostro blogger gastroenterologo Giuseppe Frieri, evidenziando da subito come, accanto alle cause organiche profonde, anche lo stress giochi un ruolo chiave nel mandare fuori giri le nostre funzioni vitali. Proprio perché il corpo e gli organi non sono macchine che possono funzionare indipendentemente da noi, da tutto ciò che ci tocca a livello emotivo, affettivo o spirituale, un organo sofisticato come l’intestino di fatto intrattiene un dialogo continuo con cuore e cervello, fatto di molecole scambiate in entrambi i sensi. E la medicina, che non riusciva a spiegare certi fenomeni guardando al singolo organo, sta progredendo grazie alla scoperta delle loro correlazioni – per certi versi traducendo in spiegazioni scientifiche la visione olistica di molte discipline orientali.

Ma allora dobbiamo dire addio a quella visione dell’essere umano come razionale che in occidente coltiviamo da secoli? Non abbiamo il controllo del nostro corpo, e dunque nemmeno della nostra psiche? In parte è così e ci dobbiamo rassegnare, scherza il nostro blogger. Noi siamo le nostre emozioni, che a loro volta sono serotonina, adrenalina, dopamina…e che entrano anche nelle attività che più ci caratterizzano come umani: il piacere di un abbraccio (ma che duri più di 5 secondi!), il batticuore alla vista di una persona che ci attrae, perfino l’emozione di una scoperta scientifica. E senza questo intreccio di mente, cuore e viscere, forse ci sentiremmo meno vivi.

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