Night people orfana dei Club: intervista ai Karma B
Intervista ai protagonisti del mondo della notte. Lavoratori e artisti orfani del clubbing.
Intervista ai protagonisti del mondo della notte. Lavoratori e artisti orfani del clubbing.
Le luci dei club sono ancora spente e riaccenderle sembra sempre più un’impresa irraggiungibile. Sono proprio quelle luci che irradiano le sale a tempo di musica, ad accendersi quando il resto della città si spegne, lasciando spazio agli abitanti del Mondo della Notte. «La gente della notte fa lavori strani. Certi nascono oggi e finiscono domani», cantava Jovanotti nel lontano 1990.
Un tempo così lontano che, a parlarne ora, visti gli usi e i costumi al giorno d’oggi così mutati, sembra un’era geologica fa. Diceva bene Lorenzo nella sua canzone, la gente della notte vive un mondo parallelo, fatto di regole e linguaggi propri che a molti resteranno sconosciuti per sempre. Tra i tanti volti fedeli alla luna, i lavoratori dei club sono una sottocategoria notturna ancor più radicata e legata alle stelle. Una popolazione di lavoratori che va a dormire quando sorge il sole e che riprende vita con la luce del palco. Sui palcoscenici più importanti per l’entertainment italiano e non solo, sono nate ed esplose le Karma B, duo di drag queen gemelle che, da oltre 20 anni, domina le scene dell’intrattenimento en travesti. Una coppia di artisti che non trova eguali e che ha mosso i primi passi proprio sui palcoscenici delle discoteche, per poi partire alla conquista dei teatri e del mainstream.
È proprio un’intervista alle #KarmaB che da il via alla rubrica #orfanidellanotte , per dar spazio alle storie delle tante figure professionali che ruotano intorno agli stage by night e che oggi, sperimentano un nuovo modo di lavorare ed esprimere la propria arte, cercando di non soccombere alla crisi pandemica.
Ciao Karma, spiegateci con chi abbiamo il piacere di parlare.
Le Karma B (o i Karma B, non ci facciamo problemi di genere) sono due Drag queen gemelle, e se vi domandate cosa sia una drag vi rispondiamo con il nostro motto: delle creature mitologiche meta uomo e meta Raffaella Carrà.
Da quanti anni lavorate nel mondo dell’entertainment e più specificatamente nel mondo della notte?
Dal 1996. Abbiamo attraversato gli anni d’oro del club internazionale e performato nei locali di tutta Europa, Stati Uniti , Russia e Sud America.
Lo stage più divertente che i Karma B hanno calcato è…?
Troppi per sceglierne uno. Forse ricordiamo il Privilege di Ibiza con particolare emozione, lo Slipper Room di New York anche. Ma davvero c’è l’imbarazzo della scelta.
Ci sono differenze tra serate clubbing LGBTQI e quelle più filo Etero?
C’è stato un momento in cui il club era per tutti indistintamente, serate come il Pervert di Milano o Muccassassina a Roma erano piene di persone che non volevano essere etichettate ma solo divertirsi. È più recente la divisione netta tra serate lgbt ed Etero.
Qual è la vostra particolarità? Perché assistere ad un vostro show?
È cambiato molto negli anni il nostro modo di performare. Oggi la nostra forza è il teatro non convenzionale e la musica dal vivo. Ci sono poche Drag che recitano, cantano dal vivo e ballano contemporaneamente.
Il genere musicale su cui vi esibite meglio?
Siamo onnivore musicalmente nella vita e sul palco. Dalla dance al pop al musical, ci piace interpretate e reinterpretare tutto.
Cosa vi manca di più della notte?
La libertà. La cosa che più spaventa le persone è anche la più desiderata per questa ragione. Di notte tutti si trasformano, non solo le drag queen.
Il dj con cui avete avuto più piacere a lavorare?
Oby Baby a Milano, sicuramente la persona che ci ha dato più stimoli. Abbiamo conosciuto un po tutti, dai famosissimi in poi. Il fenomeno dei dj lo abbiamo vissuto in pieno, capito e approfondito. Questa pandemia ci ha tolto tanto anche sotto questo punto di vista.
Credete ci sia un futuro per il clubbing?
Sicuramente già prima del covid l’inversione di tendenza c’era stata. Già dal 2015/16 i ragazzi scelgono di fare altro. Star chiusi a casa a fare feste private, oppure spendere per aperitivi. Noi stessi ci siamo allontanati per cercare stimoli nel web, nei social, nel teatro. Forse da queste ceneri nascerà qualcosa di nuovo.
Quale scenario si profila per il settore degli artisti legati al mondo della notte? Sicuramente sarebbe ora di regolarizzare queste figure. L’emergenza covid ha tirato fuori anche il problema dei tanti invisibili del mondo della notte. Noi siamo artisti con partita Iva da sempre, ma i professionisti in questo settore sono pochissimi.
Sono figure “riutilizzabili”in altri ambiti?
Alcuni talenti del mondo della notte vengono dal canto danza e recitazione. Sono artisti che sbarcano il lunario come tutti. Per il talento c’è sempre spazio. Muore solo chi non vuole cambiare.
Come immaginate la prima festa post covid?
Emozionante. Forse come dice una canzone degli anni 2000 (Crying at the discotheque) piangeremo in discoteca!
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