Dal 12 al 14 dicembre, Cosenza si prepara a ospitare la quarta annualità del Calabria Design Festival (CDF) 2025, un appuntamento destinato a porsi come laboratorio di idee e fucina di riflessioni critiche per il futuro del progetto nel Mediterraneo.

Il tema e la crisi ontologica della creatività

Come si legge nel manifesto ”In questa edizione di dicembre, il confronto ruoterà intorno alle sfide che ci competono già e che ci attendono sul fondamentale concetto di abitare i luoghi: gli spazi di vita, di lavoro, della produzione, della città.

Ma a partire dall’urgenza di una necessaria riflessione intorno al pensiero dell’IU/Intelligenza Umana, nel serrato confronto coni formidabili “attrezzi” nuovi della IA/Intelligenza Artificiale, il Laboratorio/Festival, le mostre, gli incontri, le visioni e i confronti si estenderanno all’indagine sui bisogni dell’umanità, tra crisi climatica e necessità di processi circolari opposti a quelli lineari.”

Il Festival si concentra su un tema che è al contempo un richiamo filosofico e una bruciante provocazione: “La mano che pensa.”

” “La mano che pensa” è il titolo di un fortunato e diffuso libro di Juhani Pallasmaa che abbiamo letto e sfogliato più volte e che ci è piaciuto allora e ci piace oggi ancora di più, immersi come siamo dentro un’epoca di tecnologia e di iperconnessioni dove le mani, le nostre mani sono impegnate soprattutto in attività di tipo meccanico. ”

L’evocazione di Juhani Pallasmaa mette immediatamente in discussione il primato della manualità nell’era della rivoluzione digitale, dove l’urgenza di “abitare i luoghi” si scontra con il confronto serrato tra Intelligenza Umana (IU) e Intelligenza Artificiale (IA) [Manifesto 2025].

Le provocazioni lanciate dal Festival sono radicali: la mano che pensa è ancora il sensore cognitivo che tocca e plasma la materia, o è stata ridotta alla sola azione di cliccare, digitando un prompt per delegare il gesto esecutivo a un algoritmo? L’IA è la nuova mente che calcola, ma chi si assumerà la responsabilità etica e creativa del progetto? Siamo di fronte a una vera e propria “amputazione immateriale” della creatività, dove l’operare al di fuori del corpo e del gesto manuale rischia di recidere quel legame sensoriale indispensabile per un design etico ed ecologico?. Il CDF 2025 si propone di rispondere a queste domande, cercando il nuovo equilibrio tra la saggezza incarnata del fare umano e l’efficacia della macchina.

a profonda ambizione intellettuale e la vocazione etica del Calabria Design Festival 2025 non sono casuali, ma affondano le radici nell’identità dei suoi promotori: la Società Scientifica RiAgita e la sua emanazione formativa, la mee.D Academy.

La Società Scientifica RiAgita si configura come l’architrave culturale e organizzativa dell’evento. Nata come Società Scientifica per la cultura del progetto, la sua missione è chiaramente definita: la promozione, la formazione e la diffusione del Design Ecologico, delle Arti e della qualità dei luoghi di vita. L’organizzazione si impegna a dare voce alle arti contemporanee—dal design all’architettura, dalla grafica alla fotografia —attraverso eventi culturali, espositivi e di ricerca che travalicano la mera estetica per abbracciare l’utilità e la responsabilità sociale. Il suo operato, che si estende oltre il Festival in un circuito di iniziative che coinvolgono la Calabria e la macroregione del Sud , è guidato dall’urgenza di anticipare, attraverso il design, un futuro che sia intrinsecamente ecologico.

L’innesto visivo: la neuro-estetica dell’appartenenza

Nel cuore di questa indagine ontologica si inserisce l’intervento di Ljdia Musso, fotografa, docente e curatrice nota per il suo format Caffè Fotografici . Forte di una expertise che unisce la Sociologia Visiva alla conoscenza approfondita di neuroscienze e neuromarketing, la Musso porta al Festival una metodologia non per misurare le reazioni inconsce del pubblico agli stimoli (come nel neuromarketing), ma per generare consapevolezza etica nei creativi stessi.

Attraverso i linguaggi visivi, Ljdia Musso propone un atto di resistenza contro l’assuefazione. Il suo approccio trasforma la fotografia da mera documentazione passiva a un atto di visione consapevole , essenziale per ripensare le nostre identità e, di conseguenza, il nostro ruolo di creativi, i nostri spazi e la realtà che progettiamo.

Il Progetto Radici: Mappare il Gesto, Interrogare l’Identità

Questo lavoro di auto-ricerca è condotto attraverso il Progetto Radici, un’indagine sull’identità e l’appartenenza evoluta per inglobare la dimensione creativa.

Per due giorni (12 e 13 dicembre), Musso sarà impegnata a mappare i protagonisti del Festival, raccogliendo il loro “capitale intellettuale” tramite una sessione di Doppio Ritratto (Volto e Mani), isolando le mani come testimoni attivi del processo cognitivo.

Ai designer verranno poste domande precise: “Dove sono le tue radici e cos’è per te casa?”. Insieme ai ritratti, verranno raccolti gli Artefatti Simbolici (disegni, oggetti, immagini personali), veri e propri ancoraggi materiali che aiuteranno i creativi a riflettere sulle radici della propria creatività e sul ruolo che l’IA può—o non può—avere nel loro modus operandi.

Il risultato sarà una mappa complessa, che rivelerà la dialettica tra l’identità radicata del Sud Italia e la natura fluida e globalizzata della creatività contemporanea. L’identità, in questa chiave interpretativa, non è vista come statica, ma come l’atto di filtrare la tecnologia attraverso la propria storia, un imperativo per garantire la sovranità culturale del design.

La Fucina di Idee: Il Dibattito di Sintesi del 14 Dicembre

Il lavoro sul campo e le riflessioni raccolte durante i primi due giorni del Festival (12 e 13 dicembre) confluiranno in una tavola rotonda di sintesi che si terrà Domenica 14 dicembre presso la Sala conferenze Museo Brettii ed Enotri.

Questo evento, vero e proprio intreccio di linguaggi e discipline, si intitola:

Talk, Radici: volti, mani, idee, progetti, sperimentazioni in equilibrio tra IU e IA

Sul palco, oltre a Ljdia Musso, si riuniranno figure di spicco come Raffaella Arena, Barbara Bonfilio, Fiore De Lettera e Leila Polimeno, per discutere i dati grezzi emersi dall’indagine visiva. L’incontro non sarà solo un’analisi, ma una fucina di idee, dove filosofi, architetti, designer e fotografi confronteranno le loro visioni per definire cosa significhi oggi essere un designer consapevole: colui che sa usare l’AI, ma che sa anche come le sue mani, reali o metaforiche, devono continuare a prendersi cura del mondo.

L’archivio visivo, frutto della ricerca di Musso, diventerà un registro permanente e una risorsa fondamentale per la Società Scientifica RiAgita e la mee.D Academy (Mediterranean Ethical Ecological Design Academy), ponendo le basi per la rifondazione pedagogica di un design che sia eticamente radicato e capace di guidare il cambiamento.


Calabria Design Festival 2025: Programma Dettagliato

Il Festival si svolgerà a Cosenza dal 12 al 14 dicembre 2025.

Tema guida: La mano che pensa. Intelligenza e manualità umana vs intelligenza artificiale.

Art Director: G. Pino Scaglione, architetto/docente.

DataOrarioLocationEvento/Attività
VENERDI 12 DICEMBRE17.00/20.00Opening-Teatro Rendano / Chiesa di Santa Croce, Via Maletta – Cosenza“La città palcoscenico: culture, teatro, architettura, design, intelligenza artificiale”. Architettura, spazi, luoghi, intelligenze: dialogo tra la mente umana e quella artificiale. Introduzione: Ramon Prat, G. Pino Scaglione e conversazioni istituzionali.
SABATO 13 DICEMBRE9.30/13.00ELLEBI Lab/COI Cosenza Open Incubator, Palazzo SpadaforaDesign, Architettura e Città: nuovi scenari nell’era dell’IA.Conferenza/Conversazione con Laura Fiaschi, Monica Taverniti, Nicola Malagrinò, Mariantonietta Sbordone. Laboratorio su IU/IA nella creatività. Presentazione del lavoro di Noemi Comi.
15.30/19.00ELLEBI Lab/COI Cosenza Open Incubator, Palazzo Spadafora, Via S. TommasoVisioni, dialoghi sul progetto e sulle arti. Michela Laporta illustra il progetto HUB_ORIGINE/Sguardi di donne. Posizioni: Loredana Longo, Daniele Belleri (Carlo Ratti Associati), Elena Granata.
19.30Inaugurazione Mostra spazio MUDABA – San Rocco Project Room (Via Luigi Maletta)Design, arte, architettura, fotografia: il segno e la materia tra tradizione e nuove tecnologie. LABOFF – Oltre l’architettura. Anteprima HUB-ORIGINE / Sguardi di donne.
20.30MUDABA – San Rocco Project RoomAperitivo.
DOMENICA 14 DICEMBRE9.30/13.00Sala conferenze Museo Brettii ed EnotriComunità e Talenti (a cura di Giada Falcone). Talk, Radici: volti, mani, idee, progetti, sperimentazioni in equilibrio tra IU e IA con Lidja Musso, Raffaella Arena, Barbara Bonfilio, Fiore De Lettera, Leila Polimeno. Presentazione Aziende Partner e premiazione Calabria Creativa Mapping 2024/2025.
12.00Museo dei Brettii ed Enotri, terzo pianoApertura seconda parte delle mostre: Collezione Magna Grecia Sybaris The-Sign, Alessia Musolino, Oggetti della selezione Calabria Creativa Mapping.

Location Principali: MUDABA/Ex Chiesa di San Rocco, Museo dei Brettii ed Enotri, Ellebi dimora d’arte, Teatro Rendano.

Condividi: