Tutto è urto se a muovere il pensiero è l’inquietudine. L’estetica è lo specchio rotto appoggiato sul lavandino del barbiere in attesa della pazzia e dell’armatura da poeta che si immagina una vita semplice facendosi bastare un amore per tutta la vita, fino alla decadenza.

Il tempo per sempre come consolazione del sentimento. Quanta purezza nella tristezza, quanta verità nell’illusione. Ho sognato di sedere al tavolo del poker con Corneille, Artaud ed Eduardo.

Felicità e saggezza

Quanta tragedia nelle carte, Pessoa ha barato ed io non sono capace di essere felice come tutti gli attori. A me spetta la saggezza e una brandina nel camerino senza luci di un teatro di paese in rovina.

Riscrivere la verità cercando l’inganno e la sua gloria divina. Dolce destino, dolce condanna, dolce girone degli artisti. Si può credere anche alla dolcezza della morte, alla redenzione di un tradimento, al martirio dei debiti.

Sia santificato quel poeta che soffre di insonnia, che tiene accesa le stelle di notte, che tira la carta a mano e ne vomita poemi provando ad alta voce ogni dolore nel teatrino delle marionette per bambini. Tutto è finto, anche le lacrime comprate in farmacia dove regalano poesie insieme a tre scatole di ansiolitici, ipnotici, antipsicotici.

L’armonia pittorica di Carlo Levi

L’armonia degli alberi lungo il corso di un fiume in un acquerello su cartone di Carlo Levi mi ricorda di guardare i lividi dei piedi sporchi di terra umida e vita e non su tavole di legno appoggiate sulla schiena dei topi che sanno a memoria Shakespeare.

E’ tutto un teatro, si recita a memoria la vita dimenticandosi le viti nell’incavo di ogni arto. La moltiplicazione degli applausi a scena aperta grazie all’acquisto di centomila follower italiani premium perché dicono “non esiste qualità migliore”. In tutto questo scelgo il silenzio e la madonna nera di Carlo Levi.

Questo sguardo sui social ci offre l’occasione di riscoprire la purezza e le opere di Carlo Levi attraverso un’esplorazione del sito della Fondazione Carlo Levi, per comprendere totalmente l’attività di Levi come pittore, scrittore e personaggio politico.

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