Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate là, o giovani, col pensiero perché là è nata la nostra Costituzione“.

Con queste profonde parole di Piero Calamandrei si apre il nuovo libro di Luca Sommi, intitolato La più bella ed edito da Baldini + Castoldi. Un’opera letteraria necessaria, oggi più che mai, che richiama alla coscienza civile di ognuno di noi.

Un testamento di centomila morti“,

così definiva Calamandrei la nostra Costituzione, un capolavoro poetico che abbraccia l’essenza stessa della nostra umanità. Scritta con la delicatezza di un canto e la fermezza di un trattato giuridico, essa rappresenta il fondamento su cui si regge la nostra società democratica. Oggi come ieri è fondamentale custodire e valorizzare questo patrimonio comune che troppo spesso dimentichiamo.

La Costituzione patrimonio comune

Luca Sommi ci invita così a riflettere sulla bellezza intrinseca della Costituzione, sulla sua modernità e sulla necessità di rispettarla senza tentare di modificarla. Basterebbe, infatti, applicarla con la consapevolezza che ogni suo dettato contiene i germi di una società più giusta e più libera.

La Costituzione Italiana è il risultato del sacrificio di tanti italiani che hanno dato la vita per difendere la libertà e la dignità di tutti. È nostro dovere mantenere viva la fiamma dei loro ideali, proteggendo il nostro patrimonio comune: la più bella Costituzione al mondo.

La bellezza intramontabile della
Costituzione Italiana

Parlare della Costituzione Italiana non è solo evocare un documento giuridico, ma immergersi in una narrazione di giustizia, dignità e speranza. Figlia della Resistenza, custode degli ideali antifascisti, essa riconosce e protegge la dignità di ogni singolo individuo, indipendentemente dalle barriere sociali, economiche, religiose o politiche.

Nata in un’epoca di distruzione e dolore, rappresenta la pietra angolare su cui è stata costruita la nostra Repubblica. Il suo sorgere nel 1947, dopo le ferite ancora aperte della Seconda Guerra Mondiale, fu il risultato di un lungo e faticoso processo democratico, in cui uomini e donne provenienti da diverse fazioni politiche si unirono per forgiare un futuro di pace e prosperità per il Paese.

L’Assemblea costituente, con la sua variegata rappresentanza della società italiana, dimostrò che il dialogo e il rispetto reciproco possono superare anche le divisioni più profonde. Socialisti, liberali, cattolici, laici, monarchici e repubblicani si unirono nell’ideale comune di costruire una società fondata sulla libertà, sulla giustizia e sulla dignità umana
Il primo gennaio 1948 segnò l’inizio di una nuova era per l’Italia, in cui i cittadini divennero protagonisti attivi della vita democratica. Come una poesia che risuona nell’animo di ognuno di noi, la Costituzione garantì loro i diritti fondamentali, quali la libertà di parola, di movimento e alla dignità umana.

Vivere secondo i principi della Costituzione:
un sogno tradito

La Costituzione Italiana rappresenta il cuore pulsante della nostra democrazia. Non dobbiamo mai dimenticare le radici di questo importante documento, il cui tricolore rappresenta l’ideale di un’Italia libera e unita. Esso, infatti, non appartiene a nessuna parte politica. Appartiene piuttosto alla lotta per la libertà e per i diritti umani ed è stato sancito dalla Costituzione come simbolo di un’Italia democratica e come tale dobbiamo custodirlo e difenderlo con orgoglio.

Eppure, dalle leggi ad personam alle restrizioni delle libertà individuali, dagli attacchi alla separazione dei poteri alle discriminazioni di genere e di razza, i tentativi di violare la nostra Costituzione sono all’ordine del giorno e la lista delle trasgressioni è lunga.

Ma Lei è il nostro patrimonio comune, il documento che ci protegge e ci unisce in un ideale di giustizia e solidarietà. Come un sogno tradito, merita il nostro rispetto e la nostra fedeltà. Tradirla significherebbe tradire non solo il nostro passato e il nostro presente, ma anche il nostro futuro e quello delle generazioni a venire.

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