La ricca indigente Ida Mayfield Wood: un libro ne percorre il mistero
Scelse liberamente di rinchiudersi in una stanza d'hotel per 24 anni: la strana storia di Ida Mayfield Wood in un libro affascinante e avvincente.
Scelse liberamente di rinchiudersi in una stanza d'hotel per 24 anni: la strana storia di Ida Mayfield Wood in un libro affascinante e avvincente.
Immaginatevi di arrivare a New York a metà del 1800, diciannovenne, decise a farvi largo nella vita sfruttando la vostra intelligenza e e la vostra bellezza. Immaginate di esservi riuscite, catturando l’interesse di un noto uomo d’affari e politico, Benjamin Wood, divenendo sua amante prima e sua moglie poi.
Immaginate di divenire reginetta del bel mondo newyorkese, di aver ballato col Principe di Galles in visita in città e di aver conversato con Abraham Lincoln. Immaginate di potervi permettere passeggiate pomeridiane in carrozza per la Quinta Strada, dopo essere passate a prendere vostro marito nel suo esclusivo club.
Questa è la storia di Ida Mayfield, una donna a cui la vita aveva donato tanto; una bella figlia, un ricco marito (un po’ troppo dedito al gioco forse, ma in fondo cedevole al punto di intestare alla moglie tutte le sue proprietà) e una vita interessante. Parrebbe una fiaba se non fosse per il triste epilogo.
Le cose iniziarono a deteriorarsi con la morte, nel 1900, del ricco Benjamin Wood.
Ida Mayfield si ritrovò a dirigere il giornale del marito, il New York Daily News, finché stufatasene, decise di venderlo; era letteralmente seduta su una montagna d’oro.
Dopo lo scoppio nel 1907 del cosiddetto panico dei banchieri, a seguito di un disastroso crollo della Borsa di New York, Ida Mayfield ritirò oltre un milione di dollari in contanti e chiuse il suo conto corrente.
Questa donna arrivista, sveglia, frequentatrice del bel mondo, avrebbe potuto vivere nel lusso per tutta la vita, invece venne presa da un senso di panico e precarietà, schiacciata dal timore di tornare povera, si ritirò a vita privata con la figlia e la sorella in una suite dell’Herald Square Hotel.
Sarebbe forse più corretto usare il verbo richiudere anziché ritirare, perché da quella stanza nessuna delle tre donne uscì più per i successivi 24 anni!
Solo a seguito della morte improvvisa della sorella Mary, Ida Mayfield fu costretta a chiedere aiuto e ad aprire la porta della sua buia stanza (la figlia Emma era morta in ospedale 3 anni prima). I soccorritori rimasero sconcertati dal vedere in che situazione di degrado le donne stavano vivendo. Pile di cartoni, avanzi ed effetti personali riempivano tutti gli spazi. La stessa Ida Mayfield era divenuta un esserino minuto, fragile e molto sporco, ben lungi dal ricordare la donna del bel mondo newyorkese che una volta era stata.
Vennero fatte indagini sulle due sorelle che, per tutto il tempo trascorso lì dentro, si erano nutrite solo di latte in polvere, cracker, uova, pancetta e, raramente, pesce crudo. Ida Mayfield soleva pagare il fattorino in contanti (così come il conto dell’hotel), lasciando mance esigue a rimarcare la sua tendenza alla tirchieria.
Pochissime volte aveva permesso alla cameriera di passarle, dallo spiraglio della porta, il cambio delle lenzuola e mai nessuno aveva avuto modo di vedere chi fossero le ospiti della suite 552.
Queste donne si erano allontanate dal mondo vivendo una vita misera nel paradossale timore di perdere le loro ricchezze materiali. L’assurdità di questa situazione fu chiara fin da subito: nella suite, oltre a ben 747.000 dollari ben nascosti, fu trovata una collana di diamanti del valore di 40.000 dollari.
In diversi magazzini esterni erano conservati 54 bauli contenti metri e metri di preziosi pizzi veneziani e spagnoli, gioielli di ogni tipo, un bastone da passeggio con l’impugnatura d’oro (dono di un Presidente degli Stati Uniti alla famiglia Wood) e perfino una lettera di Charles Dickens del 1867, destinata al defunto marito di Ida. Fu anche scoperto un investimento di 175.000 dollari in azioni i cui dividenti non erano stati riscossi da anni.
Inutile dire che alla morte di Ida Mayfield Wood gli eredi, scovati dagli avvocati tra Irlanda e Stati Uniti, si contesero avidamente gli averi di quella donna che non avevano neppure mai visto. E’ proprio di questa avvincente investigazione e di questo straordinario litigio che racconta il libro The recluse of Herald Square: the mystery of Ida E. Wood, di Joseph A. Cox, una lettura imprescindibile per chiunque sia interessato alla legge, alle vicende genealogiche e ai casi giudiziari.
Ci sono miserie di ogni tipo al mondo, e quella della ricca Ida Mayfield Wood è paradossalmente una di queste.