Nessuno ha mai smesso di guardare le immagini di violenza che ogni giorno i media ci propongono: vicende agghiaccianti che coinvolgono donne e senza troppi giri di parole ognuna di loro perde la vita per mano di uomini violenti.

Queste donne vengono uccise per un patriarcato che attraverso dei tentacoli molto forti ha messo le radici a livello antropologico nei comportamenti di uomini che confondono la relazione, l’amore con il possedere la propria compagna come un oggetto.

La violenza, riconoscerla, la denuncia,
la tutela

Possiedo un oggetto non una persona che è libera di fare delle scelte e tra queste quella di lasciare un uomo, sapendo che nel nostro Paese ognuna di loro è tutelata attraverso le leggi, le associazioni ma un primo passo è sicuramente denunciare al primo campanello d’allarme: il tono della voce troppo alto dove ci sentiamo aggredite, un gesto fisico che non sfiora la violenza ma è un atto vero è proprio.

Non importa perché sono tutti comportamenti violenti e la violenza di genere è ben radicata nel nostro tessuto sociale.

Prevenire, educare, ma anche conoscere gli strumenti per tutelarsi

Nessuno di noi può tirarsi indietro e sopra tutto la politica che attraverso il disegno di legge vuole contrastare il fenomeno della violenza sulle donne senza escludere quella domestica: prevenire da una parte il fenomeno della violenza e dall’altro educare (attraverso dei progetti nelle scuole) le giovani generazioni al rispetto delle donne, ma anche alla conoscenza, di tutti gli strumenti per tutelarsi da questa forma orribile di violenza.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne voluta e istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 17 dicembre del 1999, scegliendo come data il 25 novembre e invitando le organizzazioni, le ONG e sopra tutto i governi a organizzare degli eventi, attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica riguardo al tema in questione, volto al contrasto verso questa violenza immotivata considerando un’aggravante il fatto che le vittime sono donne.

Photo by Nonmisvegliate on Pixabay

Prima parlavamo di eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica e a questo proposito la Casa delle Donne che dal 2006 per ricordare in questa giornata tutte le donne scomparse per atti di violenza crea degli appuntamenti, quest’anno ha deciso di organizzare un Festival La violenza illustrata per valorizzare da una parte la cultura femminista e dall’altra la cultura della nostra società.

Per parlare di violenza di genere e femminismo ci vogliono le donne.

Tutto passa attraverso la comunicazione di immagini e artistiche perchè la cultura serve in appoggio per integrare contenuti alla politica ma anche alla sensibilità più profonda della nostra società, ma allo stesso dovrebbe anche creare un fenomeno di impatto verso il silenzio che incosapevolmente giustifica questa violenza, mi riferisco a tutte le donne che non sporgono denuncia, stanno in silenzio rifugiandosi nella paura e, di sentirsi più deboli ,davanti alla violenza di uomini violenti.

La proposta di lettura riguarda una poesia attribuita erroneamente a Pirandello E l’amore guardò il tempo e rise… di Antonino Massimo Rugolo nella sua raccolta di poesie dal titolo Sulle ali della tenerezza .

L’amore che duella con il tempo andandoci sotto braccio deridendolo.

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