Lei è Francesca Vecchioni. Lui è Luca Trapanese.

Lei è madre, con Alessandra, di due gemelle, Nina e Cloe. È Presidente della fondazione Diversity, una no-profit, impegnata nel diffondere la cultura dell’inclusione nei media, nelle aziende e nella società civile. Nel 2021 è entrata nelle 100 donne vincenti di Forbes.

Francesca Vecchioni

Lui è padre single di Alba, che ha adottato nel 2018. Ha fondato A ruota libera Onlus con Eduardo Savarese oltre a una casa famiglia, La casa di Matteo, per bambini con gravi malformazioni, unica in tutto il Sud Italia; ed ora è assessore alle politiche sociali di Napoli.

Luca ed Alba Trapanese

Entrambi sono scrittori e membri del comitato scientifico di Rewriters.it. Insieme hanno scritto un libro per bambinə e ragazzə Le avventure del SottoSotto – Una città segreta sotto la 3C edito da Salani Editore, in uscita domani 4 ottobre e già attesissimo!

Dedicato a chi, crescendo, ha sempre faticato a riconoscersi nelle storie. Perché ritrovarsi in ciò che si legge significa poter sognare, da protagonista, il proprio futuro.

Ho effettuato il mio preordine qui e, nell’attesa di poterlo leggere e regalare, condivido l’intervista rilasciatami dagli autori.

Quando e come è nata l’idea fra voi due autori di scrivere un libro insieme dedicato a ragazzə?
Luca: nasce da una sintonia comune. Insieme a Francesca condivido ideali e battaglie nei riguardi dei diritti delle minoranze e diritti LGBQT+ ed anche la nostra genitorialità. Considero questo libro il frutto di un’amicizia profonda, un nuovo “figlio”, se così si può dire, nato con il desiderio di raccontare ai giovani la ricchezza della diversità.

Francesca: per quanto mi riguarda era un’idea che avevo da tempo, quella di scrivere un romanzo per ragazzǝ, ma non l’avevo mai presa del tutto in considerazione, pensando che fosse in fondo uno di quei sogni nel cassetto che capita di coccolare. Poi grazie a un’amica comune, il cassetto si è aperto!

Si parla molto del concetto di unicità: lo definiresti un valore di crescita per le generazioni future? Ed in che modo porti tale valore nella vita di ogni giorno?
L: l’unicità sicuramente è un valore! Dobbiamo iniziare a partire dal presupposto che la normalità non esiste, nessuno si può arrogare il diritto di stabilire chi o cosa è normale. Siamo tutti imperfetti ed unici. Dobbiamo trasferire ai giovani la forza dell’essere felici camminando insieme agli altri, aiutandoli e non schiacciandoli in un’eterna competizione per essere primi e migliori.

F: l’unicità è un concetto gemello della diversità. Se si è unici non si può che essere diversi. Naturalmente fa meno paura, perché ci ricorda che abbiamo delle caratteristiche che ci rendono particolari, più che differenti, ma nella sostanza l’unicità è portatrice dello stesso grande valore di ricchezza della diversità. E se per generazioni future intendiamo l’età a cui è rivolto il libro, sappiamo che è innato il bisogno di comprendere il mondo che ci circonda e iniziare a formarsi dei giudizi sulle persone. Per questo l’inclusione e la diversità sono concetti importanti da affrontare per far comprendere il valore che generano. Anche se spesso, sono loro a ricordarceli! Io ogni giorno me ne accorgo: il mio lavoro è proprio dedicato all’inclusione, e dopo tanti anni a presiedere la Fondazione Diversity devo ammettere che le mie figlie rimangono una meravigliosa spinta a non mollare mai.

Jo, Marta, Vera, Tommy e Bareggi sono i cinque protagonisti de “Le avventure del sottosotto”, che trasmettono l’importanza dell’essere se stessi nella relazione con gli altri. È questa la strada da percorrere per creare una coscienza collettiva del donarsi la felicità l’un l’altrə?
L: si, esatto, dobbiamo partire da noi stessi per trovare la felicità. Ampliando il concetto occorre ribaltare la visione odierna in cui i genitori ritengono la felicità dei figli prioritaria alla comunità. I figli non sono di nostra proprietà. Sono figli di una società. Una società che li deve rendere felici e che potrà farlo solo se riconosciamo anche nell’altro un figlio. Abbiamo perso l’idea del villaggio, della condivisione dei problemi, delle gioie, dei dolori, delle soluzioni ed occorre recuperare tutto ciò soprattutto fra i giovani.

F: questo è un elemento essenziale e imprescindibile. Non è possibile creare nessun rapporto autentico senza essere se stessə e, naturalmente, non si può essere felici se si ha paura di essere se stessə. È un privilegio della collettività, e quindi di ognuno di noi, quello di creare le condizioni perché tutte le persone possano essere autentiche, e quindi creare un ambiente consapevole del valore reale per la società.

Ci sveli un passaggio in cui ti sei emozionatə particolarmente nello scrivere il libro?
L: mi ha emozionato l’idea di questi cinque bambini che vivono un’avventura, che si aiutano tra di loro e che mettono in comune i loro difetti, le loro disuguaglianze e le piccole disabilità. Grazie a loro ho rivissuto la mia infanzia di bambino che giocava in strada, con le biciclette, con le biglie, con lo skateboard e che percepiva lo stare insieme senza giudizi, nonostante la diversità di ognuno. È questo che auguro possano recuperare e ritrovare i giovani lettori.

Illustrazione di Fraffrog.

F: ho narrato il sentimento di Marta, una delle protagoniste che è anche una bambina di seconda generazione cinese, mentre racconta il suo sentimento di impotenza, e la sua rabbia per non poter contrastare con la forza il bullismo che subisce. Mi sono emozionata molto scrivendolo, ma ancora di più quando ho mandato il pezzo a Momoka Banana, una delle consulenti che abbiamo coinvolto per controllare la rappresentazione dei personaggi (per rispettare le caratteristiche di personaggi attraverso chi vive realmente le situazioni narrate); lei mi ha richiamata dicendomi che avevo descritto esattamente ciò che aveva sentito lei, nelle stesse situazioni. La cosa mi ha fatto provare un’emozione davvero forte, e ricordare il senso vero del romanzo: far comprendere la bellezza della diversità e dell’unicità.

Sono grata a Luca Trapanese e Francesca Vecchioni per le parole che mi/ci hanno donato.

Le parole compongono le storie e, leggendo, immaginiamo esperienze, proviamo emozioni, attiviamo l’area creativa del pensiero. In questo modo avviene il cambiamento in noi e tramite la condivisione facciamo tutti parte del cambiamento strutturale e sociale.

Liberi d’essere semplicemente se stessə, persone uniche partecipi dell’arrichimento culturale.

Vi aspetto sottosotto in un viaggio fantastico nel cuore del vostro cuore.

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