A maggio sono stato invitato al Salon International de l’Édition et du Livre (SIEL) di Rabat in Marocco ed ho conosciuto uno dei maggiori poeti marocchini, Hassan Najmi. Incontrare un poeta per un altro poeta è sempre un grande dono. Con Hassan condividiamo l’amore per Borges e Anna Achmatova. Hassan è stato tradotto in italiano più volte, fra le sue raccolte più potenti In disparte e altre poesie e L’idea del fiume pubblicati da Astarte.

Najmi. L’importanza dei poeti, guida nella resistenza civile

La generosità e fraternità di Hassan Najmi mi ha commosso, è intervenuto fuori programma al mio recital parlando dell’importanza dei poeti e del loro grido come guida nella resistenza civile. Con Najmi abbiamo deciso di iniziare un dialogo epistolare che forse un giorno diventerà un libro a due voci, un diario mediterraneo poetico e civile.

Ad Hassan al ritorno da Rabat
ho dedicato una poesia

Cerco la voce del fiume di Hassan Najmi

Fra il faro e il cimitero di Rabat

I gatti malati mendicano carezze dai turisti francesi col cappello di paglia

A maggio la pioggia ha la forma dei poeti con gli occhi che guardano le nuvole a strisce

Come il ferro battuto delle celle

I tassisti del nord hanno macchine nuove

I berberi bevono dalle tazze in terracotta

Una madre non può allattare sua figlia per strada

Cerco la voce del fiume di Hassan Najmi

Una pianta di menta nel mio giardino mi ricorda il mio sangue mediterraneo

Il deserto è capace di fiorire.

Hassan Najmi è un poeta, scrittore e giornalista marocchino. Nato a Ben Ahmed nel 1960, è senza dubbio uno dei poeti marocchini più premiati (Prix du Maroc du Livre, 2011; Prix Mondial de Fès pour la Création, 2016; Prix Gutenberg Maroc, 2017).

Solo in Italia gli sono stati attribuiti il Premio Rocca Flea per la raccolta di poesie Le Bagnanti nel 2009, l’Arnaldo Fortini (Assisi) dedicato alla fraternità nel 2015 e il Premio Speciale alla Poesia all’interno della VII edizione del Premio Letterario Città di Martinsicuro (TE) sempre nel 2015.

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