Questi giorni di caldo afoso e soffocante sono giorni lenti, inesorabilmente lenti, per quelli che stanno a casa, soprattutto per quelli senza aria condizionata o quelli, come me, che ancora non hanno provveduto a pulirne i filtri. Sono invece giorni invivibili per quelli che lavorano, costretti ad arrivare in ufficio sudati e stravolti come solo alla fine di una giornata si dovrebbe essere. Per Piera Drago sono giorni perfetti, a quanto pare, per risolvere un caso di omicidio.

Tra strade e  vicoli che ribollono, in una Roma afosa che toglie il respiro, ha luogo L’estate di Piera, un romanzo scritto da Giampaolo Simi e da Piera degli Esposti.

Quando ho cominciato la lettura di questo romanzo, ho avuto subito la sensazione che ci fosse qualcosa di diverso, perché il libro che tenevo in mano, poco più di trecento pagine in tutto, sembrava raccontare l’intera vicenda – omicidio, indagine, risoluzione – nella prima parte. Nelle prime pagine non solo il lettore conosce l’identità dell’assassino, ma capisce che Piera, l’attrice che indaga sull’omicidio, ha messo insieme pochi e chiari indizi in un tempo brevissimo. Piera è una donna perspicace, una grande osservatrice e soprattutto, da buona attrice, capisce immediatamente chi reciti una parte. Piera è una donna carismatica e insistente, a cui nemmeno la polizia può e sa dire di no. 

A un terzo del libro viene da chiedersi e ora

Lì arriva il bello, perché il romanzo devia e rallenta aprendo strade inaspettate, e non solo quelle di Roma

Gli autori, in questa costruzione del romanzo, trovano spazio per tante cose. Lo studio dei personaggi è accurato, dal ritratto di Piera, centellinato lungo tutti i capitoli, alla descrizione della gestualità, che ben conosce chi, come Piera, con il corpo ci lavora. Simi e Degli Esposti inseriscono anche il racconto di una società che ha un bisogno costante di nemici e di macabro, e soprattutto che si nutre di shock: quanto è più gustosa una notizia quando a essere coinvolti e a cadere in disgrazia sono politici e personaggi pubblici? Quanto è sincera l’indignazione che manifestiamo o quanto invece cavalchiamo l’onda di turno?  Gli autori trovano lo spazio per mettere in luce le contraddizioni di una politica che mette la bocca ovunque, ma che si sporca di rado le mani. Insomma, in questo romanzo ci sono tante cose: il noir, il richiamo alla contemporaneità, uno studio psicologico attento e mai pedante.

Smetterete di sentire caldo? No, ma farete una buona lettura e capirete meglio il metodo Stanislavskij.

L’estate di Piera, Giampaolo Simi e Piera Degli Esposti, edito da Rizzoli.

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