Luca Monaldi e Luca Gombi sono stati ritrovati uccisi nel loro appartamento a Bologna lo scorso 2 giugno 2025. La coppia voleva vendere la casa e trasferirsi in campagna.

Il colpevole sembra essere il coinquilino a cui avevano subaffittato una stanza da un anno a questa parte.

L’omicidio a Bologna

Avevano 50 e 54 anni i due coniugi ritrovati uccisi a Bologna nella loro abitazione a piazza dell’Unità 15. Luca Monaldi e Luca Gombi erano sposati dal 2023 e nell’ultimo anno avevano deciso di subaffittare una delle stanze della loro casa a Gennaro Maffia, 48 anni, ora ricercato dalla polizia come sospettato dell’omicidio della coppia.

Al momento del ritrovamento dei corpi dei due coniugi, il nuovo coinquilino Gennaro non sarebbe stato a casa, secondo quanto reso noto da un vicino di casa. Tra il coinquilino e i coniugi sembravano esserci stati dei litigi per la volontà della coppia di vendere la casa, decisione che non stava bene a Maffia: sono dovuti intervenire più volte i carabinieri per calmare le situazioni di incomprensioni tra l’affittuario e la coppia.

Fonte foto: Il Resto del Carlino

I due cadaveri sono stati ritrovati nel salone dell’abitazione, in cui la Scientifica ha ritrovato numerosi coltelli che sembrano essere collegati alla vicenda. L’omicidio sembra risalire alle prime ore del mattino: verso le 6.30 i vicini hanno sentito delle urla provenire dall’appartamento delle vittime. Gombi è stato ritrovato eviscerato con una profonda ferita all’addome, mentre Monaldi è stato sgozzato.

Il coinquilino è stato fermato nel pomeriggio di lunedì 2 giugno all’aeroporto di Barcellona, dove era arrivato con un volo partito dall’aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi.

Chi erano Luca Monaldi e Luca Gombi

Luca Monaldi era originario di Terontola, vicino Arezzo, e si era trasferito a Bologna da alcuni anni per vivere insieme al compagno. Dal paesino dove viene era molto conosciuto: per anni lavorò in un negozio di calzature di famiglia, che poi chiuse attività dopo la morte dei genitori di Luca. La notizia ai suoi vecchi compaesani è arrivata nella tarda mattinata del 2 giugno, suscitando dolore nel paese: «Un bravo ragazzo — dice Alessio Topini, presidente della società sportiva locale e quasi coetaneo della vittima — sempre cordiale, il primo a salutare col sorriso fra le labbra».

Luca Gombi aveva ereditato la casa dai suoi genitori, come loro dai nonni di Luca. Aveva la passione per il basket, che equilibrava con il suo lavoro come Oss. Da qualche tempo però la coppia era disoccupata e riuscivano a mantenersi attraverso alcune proprietà che nel corso degli anni hanno venduto.

La coppia aveva deciso di vendere la casa per trasferirsi in campagna, quella casa che sembra essere il movente del duplice omicidio.

La sicurezza in casa è importante, e per proteggerci e capire cosa fare per vivere sereni i Carabinieri ci hanno dato alcuni consigli utili, come l’installazione di una telecamera a circuito chiuso, che potrebbe aiutarvi nei momenti critici.

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