Troppo spesso le donne che eccellono in ambiti tradizionalmente maschili, come le discipline ICT, vengono presentate come dei casi eccezioni, inarrivabili, scoraggiandone così l’emulazione da parte delle ragazze più giovani. È invece importante ribaltare la narrazione, valorizzando l’esempio di donne normali, che hanno dimostrato di poter raggiungere traguardi straordinari senza cedere ai pregiudizi di genere. In questo senso un importante segnale è arrivato lunedì 30 settembre 2024, quando, presso l’Aula Magna del Rettorato della Sapienza la Rettrice Antonella Polimeni ha conferito l’onorificenza di Ambasciatrice Sapienza alla prof.ssa Luigia Carlucci Aiello

«per l’eccezionale contributo alla ricerca e alla didattica nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale nell’Italia e del mondo».

Il riconoscimento, la responsabilità

Il titolo di Ambasciatrice Sapienza viene conferito a docenti, personalità e studenti che hanno portato lustro all’Ateneo. Come ha sottolineato la Rettrice, si tratta di un riconoscimento ma anche di una responsabilità, in quanto investe chi lo riceve del compito di diffondere e amplificare i principi e i valori che Sapienza esprime nel suo statuto. La cerimonia, la cui registrazione è disponibile sulla pagina YouTube di Ateneo, è stata un’occasione per celebrare non solo i successi professionali di Luigia Carlucci Aiello, ma anche il suo impatto profondo nella ricerca, in particolare nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Nel conferire l’onorificenza alla prof.ssa Carlucci Aiello, la Rettrice ha voluto ricordare il suo ruolo di pioniera nel campo della dimostrazione automatica dei teoremi, del ragionamento automatico, e della rappresentazione della conoscenza, nonché il suo contribuito alla sicurezza informatica e alla robotica cognitiva. Fondatrice e prima presidente della Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA), Carlucci Aiello ha contribuito alla crescita della disciplina in ambito internazionale. Fondamentale è stato il suo sguardo attento all’innovazione della didattica, che rappresenta una solida eredità per le studentesse e gli studenti di oggi e di domani.

Nell’accettare l’onorificenza, Luigia Carlucci Aiello ha ricordato la sua appartenenza trentennale al corpo accademico della Sapienza e il ruolo fondamentale delle molte persone con cui ha condiviso tratti del suo percorso, tanto all’Università di Pisa, quanto a Stanford e, ovviamente, presso la Sapienza. La lunga e densa carriera di Carlucci Aiello ha coperto buona parte della storia recente della ricerca sull’IA, e da questo punto di osservazione privilegiato ha potuto constatare come l’entusiasmo sia rimasto invariato, nonostante siano progressivamente cambiate l’enfasi e le priorità su alcuni temi e metodi. Una profonda differenza a suo avviso si riscontra invece nella percezione che l’opinione comune ha dell’IA e sulla quale ha ricordato la necessità di intervenire.

Il conferimento dell’onorificenza è stato seguito da una mattinata in cui, di fronte a una platea composta in gran parte da giovani studentesse e studenti di scuole superiori e università, numerosi relatori hanno dialogato sul presente e sul futuro dell’IA, moderati dal giornalista Alessio Jacona.

Comprendere la tecnologia per non usarla passivamente

Luca Iocchi del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale (DIAG) ha rimarcato l’interesse crescente verso l’IA, specialmente dopo il rilascio di ChatGPT 3.0 nel novembre 2022. Pur riconoscendo l’attenzione mediatica, Iocchi ha ribadito che la ricerca nel settore ha radici molto più profonde, e richiede fondamenta solide per avere un impatto significativo, anche a livello di educazione scolastica. L’importanza della formazione è stata ribadita da Marco Schaerf, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica, che ha insistito sul fatto che non si può usare la tecnologia senza comprenderla a fondo, in quanto la competenza rimane essenziale per evitare di diventare utilizzatori passivi degli strumenti.

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Oliviero Stock, Fellow della Fondazione Bruno Kessler, e Daniele Nardi, professore presso il DIAG, hanno ripercorso la carriera di Carlucci Aiello, mettendone in luce alcuni passaggi cruciali. Oliviero Stock ha evidenziato i momenti fondamentali del suo percorso, a partire dai suoi studi a Pisa e dai suoi contributi a discipline chiave come la computazione e il ragionamento automatico, nonché il suo ruolo essenziale nella fondazione di AIxIA. Daniele Nardi ha invece ricordato l’impatto sull’Ateneo di Carlucci Aiello, evidenziando il suo ruolo nell’ideazione dei primi progetti europei in ambito IA e nell’istituzione del primo corso di insegnamento in Intelligenza Artificiale nell’anno accademico 1991/1992.

Un momento centrale della mattinata è stato l’intervento di Francesca Rossi, Presidente AAAI e AI Ethics Global Leader presso IBM, che ha offerto un’analisi approfondita dell’evoluzione dell’IA, dai suoi inizi fino alle tecnologie più recenti come l’IA generativa.  L’intervento di Rossi si è concentrato sull’evoluzione delle metodologie di IA, dai sistemi a regole, passando per l’avvento del Machine Learning, fino ad arrivare al Deep Learning e all’IA generativa. Rossi ha sottolineato che, sebbene tali sistemi possano sembrare in grado di ragionare, non lo fanno davvero. I modelli generativi, come quelli sviluppati da OpenAI, non sono ragionatori, ma simulatori di ragionatori. In altre parole, simulano il risultato di un ragionamento senza seguire un processo logico vero e proprio. Inoltre, Rossi ha posto l’accento sulla trasparenza dei sistemi di IA, tema di grande importanza per l’uso etico e responsabile dell’IA. La mancanza di trasparenza rende difficile per gli utenti capire come un sistema abbia raggiunto un determinato risultato, e questo può portare a decisioni errate o non etiche. Per questo è fondamentale definire obiettivi chiari e regolamentazioni che guidino lo sviluppo di tecnologie affidabili, trasparenti e centrate sull’uomo.

In materia di etica dell’IA, è importante ricordare che in Italia è attiva SIpEIA (Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale), la quale, dal 2020, si occupa di promuovere l’integrazione delle questioni etiche nello sviluppo e nell’utilizzo dei sistemi di IA. In quanto associazione culturale, SIpEIA unisce la componente accademica, che si concretizza nell’attività di ricerca, il versante divulgativo, che si realizza attraverso seminari ed eventi aperti al pubblico, e la formazione, mediante specifici corsi rivolti a studenti e studentesse in diverse fasi del loro percorso.

Tra questi ultimi, si può menzionare il corso di dottorato Ethics and AI e la recente Summer School IA, bioetica, sostenibilità e inclusione, tenutasi presso l’Università di Urbino nell’agosto del 2024. Sul lato dell’informazione, è invece attivo il magazine MagIA, che raccoglie il vasto repertorio delle notizie che vengono pubblicate giornalmente sul tema dell’IA.

All’evento del 30 settembre è intervenuto anche Gianluigi Greco, Presidente AIxIA, che ha discusso l’importanza di rendere l’AI affidabile, trasparente e centrata sull’essere umano, insistendo sul ruolo della comunità accademica italiana nella stesura della strategia nazionale sull’IA. Maurizio Lenzerini, Coordinatore per Sapienza del Dottorato Nazionale in Intelligenza Artificiale, ha approfittato della presenza di una platea giovane per spiegare la struttura del Dottorato Nazionale, distribuito su cinque poli accademici in tutta Italia. In riferimento ai temi sollevati dai suoi interlocutori, ha inoltre ribadito il rischio di sovrastimare le capacità dei sistemi di IA, soprattutto quelli che usano il linguaggio naturale, caratteristica che porta le persone a confondere l’output del sistema con il pensiero umano.

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I finanziamenti alla ricerca

Un altro elemento di problematicità è stato messo in luce da Francesca Rossi, che ha posto l’accento sul ruolo delle aziende nel mettere a disposizione modelli open source, una tendenza positiva che riduce il divario tecnologico, ma che comporta rischi, come la possibilità che tali modelli vengano usati per scopi malevoli. Anche Oliviero Stock ha evidenziato alcuni aspetti critici dell’IA, in particolare in relazione ai finanziamenti alla ricerca da parte delle aziende, che in base alla loro disponibilità economica possono influenzare le direzioni della ricerca in IA. A tal proposito, Carlo Sansone, Direttore del Laboratorio Nazionale CINI-AIIS, ha molto insistito sull’importanza del dialogo con le aziende, soprattutto nella formazione di giovani ricercatori e ricercatrici.

La ricca e densa mattinata ha dimostrato come il passato, il presente e il futuro della ricerca sull’IA possano e debbano collocarsi su una linea di solida continuità, instaurando un dialogo proficuo. Il riconoscimento conferito a Luigia Carlucci Aiello ha permesso di celebrare la sua lunga carriera, interrogandosi contestualmente sullo stato attuale dell’IA in Italia, e – soprattutto – sulle sue prospettive future. Affinché queste prospettive si realizzino è fondamentale coinvolgere le studentesse e gli studenti, a cui la scuola e i media devono essere in grado di fornire gli strumenti per sviluppare una maggiore consapevolezza riguardo alla rivoluzione digitale in atto, così da poterla comprendere e indirizzare.  

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