Dal 27 Febbraio al 10 Marzo al Teatro De Servi a Roma va in scena lo spettacolo Meglio zitelle!, testo di Claudio Proietti, regia di Marta Zoffoli, che intervistiamo.

Raccontaci la tua commedia in sintesi…
Tre amiche riunite in una stanza di un equivoco albergo a ore, un finto tentativo di suicidio, un gigolò che attende invano il suo appuntamento e un matrimonio in attesa di essere celebrato. Una notte di confessioni, rivendicazioni e flussi di coscienza incrociati al limite del nonsense. Anna, Lucia e Maria, amiche da sempre, tra romanticismo e nevrosi, danno vita a una divertente giostra di battibecchi e riflessioni sulla vita di tre trentacinquenni ancora in bilico tra la ricerca del vero amore e il desiderio di indipendenza.

Tre archetipi femminili, a turno tutte vittime e carnefici

Quanto della vicenda raccontata dall’autore assomiglia a situazioni che conosci? 
Quando ho letto questo testo la prima volta ho avuto la sensazione di assistere a una di quelle folli serate che passavo con le mie amiche a 35 anni. Il ritmo serrato dei dialoghi e il cinismo con cui le “amiche” si parlano. Serate dalle quali uscivamo tutte sempre un po’ stordite ma felici, con la sensazione di aver aperto mille discorsi, di aver preso e dato qualche bastonata, tra aneddoti sconci, progetti di vita e gli eterni quesiti: L’amore rende felici?Meglio sole, o meglio accompagnate, anche male? Esiste l’uomo giusto? Per finire poi con l’idea di organizzare un bel viaggio tutte insieme. Sono intervenuta sul testo inserendo cose prese dalla mia vita privata, facendone un adattamento molto personale. Confesso di aver anche rubato qualcosa dalle mie amiche.

Zoffoli: “Meglio sole o meglio accompagnate, anche male?”

Come hai scelto e come hai lavorato sulle protagoniste? 
Insegno recitazione da molti anni. Valentina Marturini è stata mia allieva e assistente per qualche anno. Lei, insieme alla sua socia Flavia Martino, produttrici dello spettacolo, hanno deciso di propormi la regia. Valentina era perfetta per interpretare il ruolo di Anna, la contraddittoria e melodrammatica. Flavia oltre ad essere un’attrice intensa mi ha colpita subito per la bellezza eterea ed era perfetta per interpretare Lucia, la dolce, leggera e ingenua donna da sposare. Mancava Maria, la nervosa donna in carriera irrimediabilmente single. Al provino Giulia Bornacin ha interpretato Maria esattamente come io la immaginavo ed è stato amore a prima vista.

All’inizio delle prove non è stato facile confrontarci con questi cliché di cultura così patriarcale, per non dire maschilista. Abbiamo dovuto lavorare tanto sul copione per far emergere il sentire di ognuna, spesso contraddittorio, ma alla fine è stato un bellissimo lavoro di squadra e un percorso che ci ha portate a fare nostro il testo e il messaggio che contiene. Per quanto riguarda la recitazione invece ho dato delle mie linee molto nette. Ho da subito avuto molto chiaro come volevo che “suonasse” lo spettacolo e ho avuto la fortuna di incontrare tre attrici che si sono affidate totalmente seguendo esattamente la mia visione.

Come mai secondo te tante attrici in questo momento si cimentano con la regia? 
Lo trovo assolutamente normale. Fa parte del percorso di consapevolezza che le donne stanno compiendo. Hanno voglia di raccontare e raccontarsi.

Parli di cinismo e nonsense: come si combinano con la ricerca del vero amore? 
Il cinismo è sicuramente un modo per difendersi, è quella cosa che ti permette di immaginare già dove potrebbe andare a parare una relazione, solo che spesso siamo molto brave ad usarlo nel valutare le storie degli altri, e molto poco invece nelle nostre. Credo che un po’ di cinismo sia molto utile nella scelta di un compagno. Il nonsense invece è l’ossitocina! L’ormone che produciamo dopo aver fatto l’amore, chiamato dell’accudimento, e che ti fa sentire legata alla persona in questione. Il motivo per cui ci innamoriamo di una persona non ha nulla di razionale… più nonsense di così!

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