Le tematiche ESG sono al centro della nostra strategia – Enrica Danese, Responsabile Institutional communication, sustainability & sponsorship del Gruppo TIM, prima azienda ad aver fatto l’S-Assessment, il primo in Italia che misura scientificamente la Sostenibilità sociale – perché non sono soltanto un tema etico ma anche un formidabile motore di performance.  Misurare i risultati delle attività sulla sostenibilità è il primo passo, avviato dal Gruppo TIM già da molti anni. Il secondo passo è certificare l’impatto del lavoro che facciamo secondo standard condivisi, ed è ciò che stiamo facendo per rendere ancora più trasparente la trasformazione ambientale e sociale che stiamo mettendo in atto, anche a livello culturale”.

Non è una certificazione e non ha nulla a che vedere con i percorsi obbligati o i protocolli di alcune burocrazie, fossero anche le più evolute: a specificarlo è Cristina Cenci, neo Presidente di ReWorld, Startup innovativa a vocazione sociale fondata da Eugenia Romanelli e partner di Eikon Strategic Consulting, società Benefit leader in Italia nella misurazione dei media, guidata dallo psicoanalista e accademico Enrico Pozzi, che, insieme a Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale A. Ruberti diretto da Tiziana Catarci, ha messo a punto il primo questionario scientifico italiano di sostenibilità sociale:

«Il rigoroso processo di assessment – spiega Catarci – si basa su fondamenti scientifici e metodologici internazionalmente riconosciuti e permette di valorizzare le aziende socialmente sostenibili, responsabili ed etiche, con indubbi vantaggi per la società, gli individui e le aziende stesse».

Il badge che riceveranno le aziende che vorranno misurarsi con l’innovativa survey – dichiara Romanelli – è ricavato da un indice scientifico risultato dell’algoritmo creato da ricercatori e ricercatrici del DIAG Sapienza e di Eikon – tra cui Alessandro Annarelli – ma

non vuole essere una certificazione – puntualizza anche l’ideatrice – bensì rappresentare un valore di appartenenza, identitario, in cui le aziende possano riconoscersi, entrando a far parte di un network di stakeholder impegnati nel cambiamento e nel game changing e posizionandosi sia all’interno dell’organizzazione, sia al suo esterno, come leader di sostenibilità sociale. Tra l’altro, al momento, non esistono nemmeno parametri europei sulla sostenibilità sociale, ma che sia urgente impegnarsi proattivamente in questo senso lo dice l’Europa stessa con il suo nuovo Manifesto, e non solo per continuare ad avere accesso ai mercati e ai finanziamenti internazionali”.

Consegnare alle nuove generazioni
un mondo sostenibile

L’idea, insomma, è aiutare le organizzazioni a misurarsi con l’impatto che si produce nel contesto sociale di riferimento al fine di migliorarsi e diventare esempio per gli altri, leader di change making.

Come emerge dai dati ISTAT, sempre di più, infatti, l’attenzione è puntata sulla S dei goal ESG (Enviromental, Social, Governance) dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030 che impone a istituzioni, politiche, mercati, organizzazioni e Stati di adeguarsi ai parametri condivisi in tema sociale per consegnare alle nuove generazioni un mondo sostenibile a 360 gradi dal punto di vista delle persone, in ottica di giustizia intergenerazionale, primo punto del Manifesto ReWriters.

Si passa alle azioni concrete

Ed è proprio questo manifesto etico, su cui vigila un comitato scientifico di grande autorevolezza (tra cui lo psicoanalista Massimo Recalcati o la bioeticista Luisella Battaglia, Presidente Istituto Italiano di Bioetica e componente del Comitato Nazionale per la Bioetica), ad aver dato origine all’S-Assessment, ossia al progetto di ricerca universitario voluto e finanziato dalla ReWorld srl, basato proprio sui 16 punti ReWriters, ognuno ragionato dal punto di vista degli esseri umani (e non solo), e ispirato al framework dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite:

L’interesse degli italiani e delle italiane – conferma all’AdnKronos Paola Aragno, docente di Metriche della Comunicazione in LUMSA, anche lei socia di ReWorld – si è spostato dalle grandi questioni relative al clima e all’ambiente alle azioni concrete. Le persone cercano suggerimenti per contribuire quotidianamente alla salvaguardia del nostro pianeta. Questo questionario ha criteri calibrati in modo da assegnare un indice e un percorso da seguire per diventare ReWriters ed aprire quindi la porta del nuovo mondo: l’unico possibile“.

L’S-Assessment, di cui Maria Alessandra Cavestro è la Project Manager, verrà presentato al ReWriters fest., di Roma primo e unico festival dedicato alla sostenibilità sociale in Italia, alle 12.15 (posti limitati, prenotazioni gratuite qui): interverranno Eugenia Romanelli, CEO ReWorld, Tiziana Catarci, direttrice del DIAG, Laura Palagi, full professor at DIAG, Alessandro Annarelli, ricercatore del DIAG, Cristina Cenci, Senior Partner at Eikon Strategic Consulting, Paola Aragno, Senior Partner at Eikon Strategic Consulting e Enrico Pozzi, CEO Eikon Strategic Consulting, alla presenza delle aziende che hanno deciso di aderire all’S-Assessment.

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