Sono momenti difficili ed anni complicati, tra pandemia e guerra, in cui diventa sempre più importante avere la possibilità di chiedere aiuto ad esperti come psicologi che parlano di benessere mentale e sono in grado di ascoltare offrendo sostegno ed incoraggiamento.

Nei tempi del web sociale sono sempre più numerosi gli psicologi che scelgono di aprire profili pubblici su Instagram sia perché questo canale rende possibile maggior dialogo, relazione e condivisione ed anche perché lo stesso New York Times ha descritto i millennials come la Therapy Generation.

Se nel passato ombre e pregiudizi hanno spesso accompagnato quelle persone che, in difficoltà, si rivolgevano allo psicologo oggi, grazie alla fluidità del tempo digitale, le nuove generazioni hanno desiderio e curiosità di informarsi sui temi della mente e manifestano con apertura la necessità di aiuto.
Ma chi sono davvero i loro follower? Chi è, insomma, il pubblico che segue i consigli che questi terapisti scrivono nei loro post?

L’indagine

Lo scorso anno SIPSIOL-Psicologo dell’Audiovisivo ha realizzato PSICONSTAGRAM. Studio preliminare sui professionisti della psicologia su Instagram da cui è emerso, ad esempio, che le donne, tra i 25 e i 40 anni, sono le più assidue follower dei profili di psicologi su Instagram.

La ricerca ha visionato 2.429 post. I cinquanta account, al momento della rilevazione, avevamo prodotto complessivamente 21.455 post. In totale, avevano accumulato 257.221 follower e seguivano a loro volta 51.216 account.

Un altro misuratore è stato identificato nella presenza evidente di recapiti attraverso cui essere contattati. Li contenevano 42 account, ovvero l’84% del campione. I video pubblicati complessivamente sono stati 365 (15%), tra video registrati e dirette.

Una delle modalità preferite dagli psicologi per veicolare informazioni attraverso l’immagine, è stata l’utilizzo della grafica e ciò è accaduto in 1.291 post (53%).
In generale, tutti gli account esaminati condividono il tentativo di trasmettere il messaggio che la psicologia può aiutarti e di quanto sia importante, anche in rete, il lavoro dei divulgatori della mente e del suo equilibrio.

Lo psicologo su Instagram

Nel 2019, il New York Times si domandava se gli Instagram therapist non fossero altro che i nuovi Instagram poet:


“solo che invece di pubblicare versi usando l’American Typewriter (il font che replica lo stile della macchina da scrivere), condividono dichiarazioni sull’accettazione di sé e delle proprie imperfezioni, sull’importanza di prendersi cura di se stessi, sulla sindrome dell’impostore e, ovviamente, sui traumi”.

La dottoressa Stefania Andreoli, per esempio, ha 141mila follower ed è l’ideatrice di un format piuttosto popolare che ha chiamato #ilmartedìdelleparole a cui si ispirano molti colleghi. Attraverso le stories risponde alle domande degli utenti con tono leggero e mai superficiale.

Sara è una psicologa perinatale e si occupa della promozione e della tutela del benessere di mamma e bambino, della coppia e della famiglia. Realizza anche podcast attraverso i quali approfondisce i temi trattati sul suo profilo Instagram, che conta quasi 17.000 follower.

Molto interessante è il profilo di Laura Pelagotti, specializzata nell’ambito della psicologia di emergenza e della psico-traumatologia che, con 13.000 follower, ha l’obiettivo di insistere sull’auto-aiuto: un modo che permette di rendere consapevoli le persone tramite divulgazione su pensieri, emozioni, esperienze e anche esercizi.
Ad oggi la proposta continua ad ottenere consensi con i suoi pubblici che propongono argomenti, fanno domande, si confrontano, comprendendo in primis come non siamo soli e come un problema non riguarda solo noi.

Originale e coinvolgente è il progetto della dottoressa Joara Franco, che spesso, sul suo profilo Instagram, si occupa di analizzare e approfondire alcune letture con l’occhio attento della psicologia. Simile e altrettanto interessante è il profilo Instagram @psicoleggimi.

Pillole di psicologia attraverso i social, che invitano a mettersi in discussione per superare i momenti difficili. Massimiliano Gaudino, psicologo psicoterapeuta, utilizza Instagram, Facebook e il suo blog Il grillo narrante per dialogare con chi ne ha bisogno, per dare consigli e aiutare le persone a stare bene, soprattutto dopo il periodo di pandemia.

Le favole, protagoniste del suo libro, diventano spunti di dialogo e riflessione con i suoi pazienti e anche con i follower, che cominciano ad aumentare e a diventare migliaia. Partecipano alle sue dirette e ricevono aiuto gratuitamente.

Ognuno con le proprie strategie, con il proprio approccio, la propria storia e con la propria sensibilità, che poi significa anche target: genitori, donne in carriera, giovani…
Tutti con il desiderio comune di instaurare un dialogo nuovo. Che di sicuro ha molti vantaggi e qualche rischio.

Il vantaggio più grande di certo è superare ancora quei pochi pregiudizi e rompere i tabù che permangono quando c’è bisogno di chiedere aiuto.
Grazie ai social si creano e si rafforzano quelle comunità psicologiche dove complessità e leggerezza convivono creando consapevolezza.

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