Mezzo milione. Cinquecentomila. Una cifra enorme. Quasi sempre dimenticata. È il numero delle vittime rom dell’Olocausto. Il 2 agosto è la giornata che le commemora. Un piccolo sassolino gettato nello stagno placido della coscienza collettiva per non dimenticare. Ursula Von Der Leyen, presidente della commissione europea, Věra Jourová, vicepresidente per i Valori e la Trasparenza, e Helena Dalli, commissaria per l’Uguaglianza, dichiarano: “In occasione della Giornata Europea di Commemorazione delle Vittime Rom dell’Olocausto, rendiamo omaggio alla memoria delle centinaia di migliaia di vittime rom e ribadiamo i nostri sforzi e il nostro impegno a costruire un’unione dell’uguaglianza. Ricordiamo che la libertà di cui godiamo oggi comporta delle responsabilità e richiede un impegno. L’Europa ha il dovere di proteggere le sue minoranze dal razzismo e dalla discriminazione”.

Insegnare l’Olocausto

Der Leyen e Dalli continuano: “Via via che scompaiono i sopravvissuti e i testimoni di queste atrocità, è più che mai nostro dovere mantenere viva la loro memoria e trasmettere le loro testimonianze. Per questo motivo l’insegnamento dell’Olocausto rimane una pietra angolare per rafforzare la resilienza e promuovere iniziative durature per combattere l’antiziganismo, l’antisemitismo, i pregiudizi e l’odio. L’orrore dell’Olocausto”, continuano, “ci impone di definire e attuare un sistema globale di protezione contro la discriminazione che permetta il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali per tutti all’interno dell’Unione Europea. Per questo motivo la Commissione invita ancora una volta tutti gli stati membri ad adoperarsi per sostenere il quadro strategico dell’Ue per l’uguaglianza, l’inclusione e la partecipazione dei rom. Insieme dobbiamo contrastare ed eliminare l’antiziganismo in tutte le sue forme”.

Odio, indifferenza, pregiudizio

Una parola. Facilissimo. L’odio, il pregiudizio, l’indifferenza non hanno né limiti né confini, come ha spiegato (e continua a spiegare) la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto e oggi sotto scorta per le minacce ricevute. La sua storia la senatrice la racconta nel libro Fino a quando la mia stella brillerà (edizioni Piemme). Di questi tempi poi, che si parli di ebrei o di rom, la recrudescenza di questo odio ha qualcosa di allucinante.

La rimozione storica dell’Olocausto dei rom

“A lungo rimossa da storici e studiosi”, scrive Giovanna Boursier, “quella dello sterminio dei Rom e dei Sinti è una storia offesa dalla mancanza di memoria pubblica anche in ragione del fatto che è stata spesso frettolosamente inglobata nella tragedia della Seconda guerra mondiale senza riconoscere che almeno 500.000 Rom e Sinti assassinati dal Terzo Reich furono vittime dell’unica deportazione – insieme a quella ebraica – dettata da motivazioni esclusivamente razziali. Il nazismo, infatti, riservò loro lo stesso trattamento toccato agli Ebrei: già dal 1935 (anno delle leggi di Norimberga) in Germania iniziarono una serie di studi in cui la ‘razza zingara’ veniva definita «inferiore e pericolosa», da «sradicare» dal suolo del Reich. Da allora, come nel caso degli Ebrei, teoria e prassi procedettero di pari passo tanto che già in occasione delle Olimpiadi del 1936 Berlino fu ‘ripulita’ da un migliaio di ‘Zigeuner’ internati a Marzahn e a Dachau.

Uguaglianza, inclusione, partecipazione

Già nel 2015 il Parlamento Europeo ha proclamato il 2 agosto Giornata Annuale Europea di Commemorazione delle Vittime Rom dell’Olocausto per ricordare i 500 mila rom europei, un quarto della loro popolazione dell’epoca, brutalmente assassinati nell’Europa occupata dai nazisti. Nel 2020 la commissione europea e gli stati membri dell’Ue si sono impegnati a combattere l’antiziganismo in un quadro strategico dell’Ue per i rom, quadro che definisce un approccio globale incentrato su tre pilastri: uguaglianza con tutti gli altri membri della società, inclusione sociale ed economica e partecipazione alla vita politica, sociale, economica e culturale. Il 9 gennaio 2023 è stata adottata la prima relazione di valutazione dei quadri strategici nazionali per i rom degli stati membri.

Le ingiustizie passate

“Come sottolineato nella relazione di valutazione della commissione del 2023”, spiega la Commissione Europea, “diversi stati membri hanno incluso nelle loro strategie nazionali misure volte a promuovere la storia e la cultura dei rom, tra cui l’agevolazione del dialogo, il riconoscimento delle ingiustizie passate, l’avvio di processi di riconciliazione, lo sviluppo e l’introduzione di elementi specifici nei programmi di studio e nei libri di testo fino alle cerimonie commemorative delle vittime rom dell’olocausto il 2 agosto”.

Combattere il negazionismo dell’Olocausto dei rom

Per sensibilizzare l’opinione pubblica, la commissione ha esteso la sua campagna globale #protectthefacts, attuata insieme all’alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (ihra), all’Unesco e alle Nazioni Unite, per includervi anche la prospettiva del popolo rom.
Nell’ambito del programma cittadini, uguaglianza, diritti e valori (Cerv), la Commissione Europea eroga finanziamenti dell’Ue a sostegno di progetti sulla memoria europea, “privilegiando come particolarmente prioritari quelli volti a consolidare la memoria, ad ampliare l’istruzione e la ricerca sull’olocausto o a combattere le sue rappresentazioni distorte e il negazionismo”.

Ancora tanta strada da percorrere

Quanto si sia lontani non dico da una vera integrazione ma quanto meno dal rispetto di una cultura che non si comprende e spesso neanche si vuole comprendere è un compito facilissimo. Basta girare per nostre città. Basta chiacchierare in un bar sull’argomento. Colpisce quanto poco si sappia, per esempio, sulle persecuzioni che non colpirono unicamente gli ebrei, ma appunto anche i rom, gli omosessuali, i dissidenti. Qualunque diversità. Un’eredità pesante, un macigno che anche se inconsapevolmente proprio per la mancanza di conoscenza blocca lo sviluppo e alimenta la costruzione di barriere. Soltanto con l’onore alla memoria è possibile che qualcosa cambi. E così, per non dimenticare o, forse, per cominciare a ricordare, il 2 agosto sarebbe bello onorare la Giornata Annuale Europea di Commemorazione delle Vittime Rom dell’Olocausto.

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