Assunta è il titolo del nuovo prezioso volume di Omar Galliani (Montecchio Emilia, Reggio Emilia, Emilia Romagna, 30 Ottobre 1954), in cui è approfondito il tema di Maria Assunta. Il libro, di grande formato, è stampato in N.100 esemplari firmati e numerati dall’artista per Corsiero Editore; nasce da tre imponenti tavole dedicate all’Assunta, realizzate nel 1998, ognuna con un differente colore dominante: carboncino, sanguigna, azzurro.

Un Progetto Grafico, a cura di Mara Scanavino project pubblicato da Corsiero Editore, con fotografie di Carlo Vannini in memoria dell’imprenditore Achille Corradini improvvisamente deceduto nell’Aprile del 2023, promotore di iniziative d’arte che coinvolsero pittori, scultori e musicisti di Reggio Emilia, e fondatore dell’Associazione Culturale AM.A.RE Amici dell’Arte per Reggio.

Nel primo testo del volume Francesco Simonazzi ricorda che fu Achille Corradini a metterlo in contatto con Omar Galliani e a proporgli di acquisire l’Assunta, a pastello Blu e pigmento Rosso su tavola, per collocarla in un borgo di montagna che stava ristrutturando nei pressi di Castelnovo ne’ Monti in provincia di Reggio Emilia. L’idea, definita inizialmente da A. Corradini «una pazzia», ha portato alla realizzazione di questa pubblicazione in cui sono presentate le opere del Maestro insieme alla ricchezza di testi, a confermare:«che la pazzia di collocare l’Assunta di Galliani in Appennino ha una sua logica, un senso forte, colto, antico, ben aldilà del cuore montanaro che la anima.»

Fotografia di Giorgio Galeotti – Pietra di BismantovaCasale – Castelnovo ne’ Monti – Reggio Emilia, Italia

L’opera, che prossimamente sarà collocata in una sorta di anfiteatro bucolico, ha contribuito a finanziare le attività dell’Associazione Culturale artMacs fondata dalla famiglia Galliani in ricordo dell’artista Massimiliano Galliani deceduto il 20 Agosto 2020 a soli 37 anni. artMacs sostiene e valorizza le ricerche relative al Disegno di giovani artisti, in Italia e nel mondo. Tra i progetti principali vi è il Premio Massimiliano Galliani per il disegno under 40 (in partnership con ArtVerona e il Comune di Montecchio Emilia).

Fotografia di Giorgio Galeotti – Pietra di Bismantova – Castelnovo ne’ Monti, Reggio Emilia, Italia

Il secondo testo del volume, scritto da Monsignor Tiziano Ghirelli, Canonico della Papale Basilica di San Pietro in Vaticano, così accoglie il lettore: «Il tema dell’Assunta è la partenza di Maria in «anima e corpo», una verità di fede centrale nella visione cristiana; non si tratta di devozioni incrostate, ma di una verità primaria per il credente». Monsignor Ghirelli ricorda che: «Sia nella Liturgia occidentale che in quella orientale che riportano la festa sia della Dormizione sia dell’Assunzione di santa Maria, si ritrovano espressioni che richiamano questa verità ovvero che la Vergine salì al cielo col suo sacro corpo.».

Omar Galliani, Assunta, 1998, matita su tavola, Al. 300 x La. 185 cm. Museo Diocesano di Reggio Emilia – Ph. Carlo Vannini.

Le sue parole si riferiscono all’Assunta eseguita a matita su tavola, che dal 1998 si trova nella Sala Conferenze del Museo Diocesano di Reggio Emilia, donata da Omar Galliani al Vescovo, Monsignor Giovanni Paolo Gibertini o.s.b., durante l’allestimento degli spazi museali. Monsignor T. Girelli parla della rappresentazione attribuendole un «particolare senso dinamico,» poiché «seguendo la Madonna nel suo meditativo innalzarsi, il maestro accompagna la salita al cielo della Madre celeste, il cui sguardo è rivolto al terreno e al contempo già avvolto dalla luce del Paradiso, una luminosità che ne irradia il volto, teso al ricongiungimento con l’amato Figlio.»

Museo Diocesano di Reggio Emilia

Le parole di Monsignor T. Ghirelli esortano affinché meglio si comprenda il Mistero reso «con delicata sensibilità» da Omar Galliani, e per questo cita Papa Paolo VI (Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini, Concesio, Brescia, 26 Settembre 1897 – Castel Gandolfo, Roma, 6 Agosto 1978). «La solennità del 15 agosto celebra la gloriosa Assunzione di Maria al cielo […] è, questa, la festa del suo destino di pienezza e di beatitudine, della glorificazione della sua anima immacolata e del suo corpo verginale, della sua perfetta configurazione a Cristo risorto; una festa che propone alla Chiesa e all’umanità l’immagine e il consolante documento dell’avverarsi della speranza finale: che tale piena glorificazione è il destino di quanti Cristo ha fatto fratelli, avendo con loro in comune il sangue e la carne (Eb 2,14; cfr Gal 4,4).» (Esort. ap. Marialis cultus, 1974).

Omar Galliani, Assunta (Particolare) 1998, matita su tavola, Al. 300 x La. 185 cm. Museo Diocesano di Reggio Emilia – Ph. Carlo Vannini.

All’intervento teologico di Monsignor T. Ghirelli, che evidenzia quanto l’opera di Omar Galliani sia un invito a riporre sempre fiducia in un destino di cui Maria fu testimone credibile, succede il delicato racconto di Clementina Santi riferito ai luoghi mariani e alla devozione mariana. Il testo è riferito alla rappresentazione della vocazione dell’Appennino consacrato nel santuario della Pietra di Bismantova, un monte che appare come uno stretto altopiano dalle pareti scoscese, e si staglia isolato tra le montagne appenniniche. «L’Appennino reggiano, l’area di strada fra le più antiche e frequentate della penisola, ha una storia mariana: a unirne i territori e i popoli sono state le pievi millenarie, antiche come le strade di passo che fin dal medioevo più profondo attraversavano le montagne e che Matilde di Canossa rendeva sicure e sacre, costruendo castelli, monasteri e ospitali. Erano tutte intitolate all’Assunta.»

Omar Galliani, Assunta (Particolare) 1998, sanguigna su tavola, Al. 300 x La. 185 cm. Collezione di Federico Busetto – Weg Fashion Group – Ph. Carlo Vannini

Così ne ne scrisse anche Dante nel Purgatorio – Canto IVvv. 25-30.

«Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su Bismantova e ‘n
Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli;
dico con l’ale snelle e con le piume
del gran disio, di retro a quel condotto
che speranza mi dava e facea lume.»

Clementina Santi ricorda che il Santuario è dedicato alla Natività di Maria e dal 2001 è Santuario Diocesano della Beata Vergine. Nel leggere le sue parole sembra poter percepire la gioia provata nell’affermare: «siamo ancora in tanti a salire a Bismantova. Ha fatto bene il maestro Omar Galliani a inserire la Pietra ai piedi dell’Assunta e ha fatto bene Francesco Simonazzi a volerla qui: Bismantova è il luogo dell’Appennino più vicino a Dio.»

Omar Galliani, Assunta, 1998, sanguigna su tavola, Al. 300 x La. 185 cm. Collezione di Federico Busetto – Weg Fashion Group – Ph. Carlo Vannini.

Infine l’ultimo contributo è un’intervista di Azzurra Lucia Calò a Omar Galliani, che permette di comprendere quali siano state le motivazioni del desiderio di confronto con le immagini sacre, inevitabilmente evolutosi nel corso del tempo con il lavoro del Maestro. Il dialogo si apre alla prima domanda di A. L. Calò con l’affermazione di O. Galliani: «Il disegno assolve il desiderio di riconciliazione con il tempo, in cui viaggiano ancora sospese le icone di un passato dove sacro e profano si sovrappongono.», e rivela quale sia stato l’interesse verso l’iconografia dell’Assunta: «Il blu, l’oro, il rosso, il nero, il bianco si fondono in un’unica invocazione… emozione, fede, desiderio di abitare un cielo abitato da santi, corone, pugnali, ferite, respiri. Immergersi nel blu vuol dire tingersi le mani di… cielo. Immergersi nel nero vuol dire tingersi le mani di notte, buio, cavità. Immergersi nel bianco vuol dire aprire una nuova pagina immacolata dove scrivere e disegnare i tuoi voli. Immergersi nel rosso vuol dire abitare e rivelare la ferita.»

Omar Galliani, Assunta, 1998, pastello blu e pigmento rosso, Al. 300 x La. 185 cm. Collezione Privata di Francesco Simonazzi – Ph. Carlo Vannini.

Le figure ascendono in uno spazio di transizione dalla terra al cielo con il volto irradiato da una luce divina che ne mette in risalto i lineamenti, mentre i tre colori ne tracciano il percorso. Il carboncino allude alla terra, sulla quale il dolore provato dalla Vergine Maria è evocato dalla sanguigna.

Dalle visioni della mistica Teresa Neumann di Konnersreuth siamo a conoscenza che quando Maria lasciò il mondo terreno, tra le braccia di Giovanni che la sostenne mentre moriva, dopo essere spirata, la sua anima uscì come figura luminosa e incorporea; in quel momento apparve Gesù sorridente che la accolse e scomparve con lei. Dopo la sua deposizione nella tomba, lo stesso giorno in cui morì, da quel luogo il suo corpo vivente, trasfigurato, luminoso, rivestito di una veste di luce, sostenuto dagli angeli sarà condotto verso l’alto, verso il cielo con la corte celeste di angeli e santi, sostituiti poi da Gesù e Giuseppe.

Omar Galliani, Assunta (Particolare), 1998, pastello blu e pigmento rosso, Al. 300 x La. 185 cm. Collezione Privata di Francesco Simonazzi – Ph. Carlo Vannini.

«Le tre Assunte sono alte tre metri, delle vere e proprie pale d’altare, in cui il corpo si dissolve e si spiritualizza attraverso il segno. Il disegno, così come la religione, richiede un coinvolgimento sacrale, tra rituali, riflessioni e preghiere.» Riguardo al processo di creazione dell’opera O. Galliani parla del Disegno: «Il disegno dovrebbe abitare il mondo delle attese negate, superare i limiti del foglio e delle iconografie. Tracciare i desideri del dire, del fare, del pregare. […] L’oro che stringe il blu di Assunta si cala nella tradizione e nella rivelazione di un tempo senza tempo a cui aspiro, intollerante ai calendari della modernità. Aspiro a un tempo senza tempo. Assunta mi ha aiutato nell’uscire dal calendario.»

Parole, silenzio e gesti, affermava Franco Bernabei, il nostro amato professore di critica; egli sostenne «che, per una qualsiasi operazione storicizzante, non è sufficiente un confronto, per dir così, diacronico, con scritti che seguono o che precedono, ma se ne rivela indispensabile uno sincronico con almeno due altri fondamentali campi di significazione: uno è il silenzio, l’altro è l’insieme dei sistemi non verbali. Senza l’accertamento di questo sfondo la stessa articolazione dei segni verbali, della produzione letteraria risulterebbe stentata e insufficiente. […] Pagando quindi il doveroso contributo alla forza delle parole, dovremo tuttavia constatare che in esse non è tutto, particolarmente, quando devono tener conto delle immagini…».

Omar Galliani, Assunta, Reggio Emilia, Corsiero Editore 2024

Omar Galliani è nel suo tempo e contro il suo tempo, in uno spazio di terra, di cosmo, di spazi interstellari in assenza d’aria, dove conoscenza ed invenzione si incontrano nella ricerca necessaria. L’opera è in grado di fare dell’assenza – presenza, dell’impossibile – segno e colore, dell’invisibile – un’apparizione. E’ straordinaria la potenza del Disegno che crea e immette alla vita figure scomparse, che più non sono con le voci, gli sguardi, i gesti. Le rivelazioni dell’Assunta, nelle tre versioni del Maestro, confortano riferendosi a ciò che è stato sottratto alla vista, tolto alla vita, ma restituito nelle tracce, a testimonianza del passaggio che ha lasciato tra noi le forme della nuova presenza.

Abbiamo un cammino da percorrere, ospiti di una terra per un tempo stabilito per ciascuno, dove la ricerca si fa nell’esilio, in una modalità fuori dal consueto, dal proprio non appartenere alle convenzioni del comune sentire e agire, lungo il margine tra possibile e impossibile, visibile e invisibile, e la differenza la fa lo sguardo. Interrogare se stessi permette alla propria interiorità di uscire allo scoperto riflettendo sui conflitti, sul dolore, sulle ferite che rendono vulnerabili e privi della capacità di reagire, sulle malattie di fronte alle quali non c’è rimedio.

Guardare a Maria, ai suoi modi dolci ed eccelsi, alle parole a lei riferite sempre intrise d’amore, è travolgente; la sua storia attrae, consola e permette di avvicinarsi al mistero anche attraverso queste immagini, come evocazioni di parvenze, staccate da un tempo preciso per prendere presenza in ogni sguardo. Consapevole di stare nella finitudine il Maestro attinge al proprio genio, all’immaginazione di molti oltre, creando testimonianze di un’esistenza affidata al miracolo vero, non soltanto creduto possibile, e non resistente al tempo, perché fatto di eternità.

Parte del ricavato delle vendite del libro Assunta sarà devoluto alla Cooperativa Sociale Hésed, che promuove l’accoglienza e la qualificazione umana di persone con disagi di varia natura.

Le parti del testo in corsivo e grassetto sono tratte dal volume: Omar Galliani, Assunta, Reggio Emilia, Corsiero Editore 2024

Le immagini fotografiche pubblicate in questo articolo scritto per la testata giornalistica digitale ReWriters, sono state autorizzate dalla Casa Editrice Corsiero Editore – Andrea Casoli

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