Ho sempre diffidato delle celebrazioni. Quando un artista o un intellettuale viene cooptato dalla cultura dominante, trasformato in statua di marmo o, peggio, in un meme intellettuale, scatta in me una sana, e spero utile, diffidenza. Pier Paolo Pasolini è la vittima per eccellenza di questo fenomeno: il riduzionismo culturale che io definisco la “scorciatoia”.

Pasolini ridotto a tre citazioni da Instagram, Pasolini l’eretico “politically correct” del momento, Pasolini epurato di tutte le sue scomodità, delle sue profezie rabbiose e delle sue spigolosità anarchiche. Lo stesso che, non a caso, ho spesso definito il poeta selvaggio italiano per eccellenza, un parallelo che ho ritrovato con piacere nel lavoro al Teatro Bellini di Igor Esposito, un parallelo che lo avvicina non tanto ai salotti letterari, ma agli anarchici selvaggi della poesia latino-americana che hanno fatto della scrittura una forma di vita e di lotta senza sconti.

Pasolini Art Visual Territorio

È con questa diffidenza che mi sono approcciata a Tonino Tosto, direttore artistico del Teatro Porta Portese e mente della rassegna “Pasolini Art Visual Territorio”, svoltasi dal 27 ottobre al 2 novembre in occasione del cinquantesimo anniversario del suo omicidio.

E qui la sorpresa: ho trovato un interlocutore che, con la sua associazione Gruppo Teatro Essere, ha voluto restituire Pasolini nella sua interezza e complessità, proprio sfuggendo alla trappola della semplificazione.

Un Mosaico di Scomodità e Profezie

La manifestazione, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, non è stata una semplice commemorazione, ma un vero e proprio laboratorio culturale multidisciplinare che ha usato il Teatro Porta Portese come epicentro di un dialogo vitale tra arti visive, dibattiti, cinema, e il territorio stesso.

Il programma era ricco e ambizioso, toccando ogni lato del prisma pasoliniano:

  • Pasolini, un caso aperto: L’apertura del 27 ottobre ha subito messo in chiaro le intenzioni, con l’incontro che ha tentato di sollecitare la riapertura del fascicolo giudiziario. Si è parlato di verità nascoste e di un omicidio ancora avvolto nell’ombra, sfidando la narrazione ufficiale.
  • Politica e Filosofia: Il dibattito del 28 ottobre, a cui ho avuto il piacere di assistere in differita e nel quale è intervenuto, tra gli altri, il mio ex docente di filosofia politica Giacomo Marramao, insieme a Pietro Folena e Giuseppe Di Leo, ha ricostruito il Pasolini analista politico, non solo profeta, ma anche acuto e lucidissimo critico del potere, della DC, di Togliatti e del neocapitalismo consumistico.
  • La Città e il Corpo: Non sono mancati i focus sulla “Roma, la città, le borgate” con Roberto Morassut e Svetlana Celli, e sull’esplorazione della dimensione interiore, la sua religiosità e la sua vita affettiva.
  • Arte e Visione: La rassegna ha dato ampio spazio alle arti visive, ai documentari e agli spettacoli, come “La verità sta in molti sogni” di Tonino Tosto, che ha utilizzato l’intelligenza artificiale per un percorso onirico in cerca della verità, e la mostra fotografica “Mediterrànies”, che ha attualizzato i luoghi pasoliniani, dimostrando che se le vecchie borgate sono cambiate, lo spirito profetico di Pasolini è più vivo che mai.

Verso una Seconda Annualità: Arte, Visione e Territorio

Intervistando Tonino Tosto dopo la chiusura della rassegna, ho percepito non solo un’impressione positiva sulla riuscita dell’evento, ma anche l’entusiasmo per il futuro. L’obiettivo è chiaro: gettare ponti futuri e approfondire il legame con il territorio di Porta Portese, ormai profondamente mutato rispetto alle borgate raccontate dal poeta.

Il successo di questa prima edizione pone le basi per una seconda annualità che vedrà una maggiore implementazione di arti visive e una connessione ancora più stretta con il quartiere. L’intenzione è quella di continuare a utilizzare la complessità di Pasolini come lente per analizzare la contemporaneità, rifiutando ogni forma di buonismo o politically correct che vorrebbe emendare il “ragazzo selvaggio” dalle sue scomode verità.

Per chi volesse continuare a seguire questo percorso di ricerca e approfondimento, l’invito è a consultare il sito del Teatro Porta Portese dove a breve sarà disponibile il calendario delle nuove manifestazioni e delle inaugurazioni di mostre a Roma.

Approfondimenti e Risorse

Per chi desidera esplorare ulteriormente l’universo pasoliniano e seguire le future iniziative del Teatro Porta Portese, ecco una sezione dedicata con risorse e focus su alcuni protagonisti della rassegna.

Film e Opere Meno Citate di Pier Paolo Pasolini

La rassegna ha voluto allontanarsi dal Pasolini ridotto ai soli titoli più noti. Ecco alcuni dei testi e film che meglio rappresentano la sua visione, inclusi quelli che hanno ispirato i laboratori della manifestazione:

  • Libri:
    • Alì dagli occhi azzurri (1965): Una raccolta di poesie che, pur non essendo un testo canonico di narrativa, offre uno sguardo crudo e lirico sulle periferie romane e sulla gioventù. Il titolo stesso è evocativo e ha ispirato i laboratori di scrittura (“Rifrazioni pasoliniane”) della rassegna.
    • Il pianto della scavatrice (1957): Una poesia potente e preveggente che fa parte della raccolta Le ceneri di Gramsci. Simboleggia la trasformazione e la distruzione del paesaggio agreste e della civiltà contadina ad opera del progresso edilizio e del nascente consumismo.
    • Ragazzi di vita (1955): Sebbene sia un caposaldo, è sempre fondamentale per comprendere il Pasolini delle borgate e la sua lingua. L’evento ha proiettato, infatti, Il fotoromanzo di Ragazzi di vita – Quattro storie brevi di Luigi Gallo.

Stupenda e misera città,
che m’hai insegnato ciò che allegri e feroci
gli uomini imparano bambini
le piccole cose in cui la grandezza
della vita, in pace si scopre, come
andare duri e pronti nella ressa […]
[…] Stupenda e misera
città che mi hai fatto fare
esperienza di quella vita
ignota: fino a farmi scoprire
ciò che, in ognuno, era il mondo.
(P. Pasolini, da Pianto di una scavatrice)

  • Film:
    • Mamma Roma (1962): Una delle sue opere più toccanti, con Anna Magnani, che esplora il tentativo disperato di riscatto sociale in una Roma suburbana e la tragica caduta. È stato omaggiato nello spettacolo “Anna Magnani e Pasolini” con Tiziana Bagatella.
    • Il Vangelo secondo Matteo (1964): Meno discusso per la sua valenza politica, è un film che indaga la religiosità pura e la dimensione mistica del poeta, un tema affrontato nel dibattito con Don Dario E. Viganò.

I Protagonisti della Riflessione

Il successo della manifestazione è dovuto al calibro dei partecipanti, che hanno garantito un dibattito di alto profilo e non riduzionista:

  • Tonino Tosto: Direttore artistico del Teatro Porta Portese e del Gruppo Teatro Essere. È stato l’ideatore e il motore dell’intera rassegna, oltre che autore e regista dello spettacolo conclusivo La verità sta in molti sogni.
  • Giacomo Marramao: Filosofo della politica e professore emerito, ha portato nella discussione un’analisi profonda sul pensiero politico di Pasolini, collegandolo a concetti di libertà, potere e modernità.
  • Pietro Folena: Già parlamentare e oggi presidente di Art-News, ha offerto una prospettiva unica sul rapporto tra Pasolini, la politica e il mondo della cultura e dell’arte, ribadendo la sua centralità nel Novecento.
  • Giuseppe Di Leo: Giornalista di Radio Radicale e vaticanista, ha moderato il dibattito sul Pasolini politico, fornendo un contesto informativo e stimolando il confronto tra i relatori.
  • Altri Contributi Chiave: La presenza di figure come Alberto Crespi (critica cinematografica), Don Dario E. Viganò (Vaticano ed esperto di cinema), Silvio Parrello (l’ultimo “Ragazzo di vita”) e l’avvocato Stefano Maccioni (sul “Caso Pasolini”) ha reso il programma completo e sfaccettato.

Informazioni e Contatti del Teatro Porta Portese

Per restare aggiornati sulle prossime tappe del progetto “Pasolini Art Visual Territorio” (seconda annualità) e su altre iniziative culturali, è fondamentale fare riferimento ai canali ufficiali del teatro.

RisorsaDettaglio
Sito Ufficialewww.teatroportaportese.it
Emailteatroportaportese@gmail.com
Telefono+ 39 351 3493695
IndirizzoVia Portuense, 102 – Roma

Prossimi Eventi:

Il Teatro Porta Portese ha annunciato che a breve saranno programmate nuove manifestazioni a Roma, con inaugurazioni di mostre e riprese del progetto, in particolare per la seconda annualità che si concentrerà sulle arti visive. Si consiglia di consultare regolarmente il sito o i canali social del teatro per l’aggiornamento del calendario eventi.


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