Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione di conflitto di cui non vi ricordavate l’origine?

Situazioni che si scatenano e si trascinano in una escalation di polemica, se non di violenza, di cui nel tempo si è perso il perché?

Perchè? di Nikolai Popov edito da Terre di mezzo, il libro che voglio proporvi oggi, parla proprio di questo: della follia della guerra, della follia che scatena reazioni violente a catena tanto lunghe da perdere senso, ammesso che un senso all’inizio l’abbiano avuto.

Perché è il capolavoro di Nikolai Popov, autore russo che la guerra, quella della seconda guerra mondiale, l’ha vissuta da vicino sin da bambino, ci mostra letteralmente l’assurdità della guerra dal punto di vista dei bambini e delle bambine.

Tutta la narrazione naturalmente è una metafora, per quanto esplicita, e ci racconta di una rana che un giorno trova un fiore e si mette ad ammirarlo, arriva un topo che glielo invidia e glielo ruba, da lì arrivano sempre più numerosi, e sempre più armati, rane a difendere, si fa per dire, il diritto della rana, e topi a difendere la prepotenza del topo.

Ne resta, a conclusione, un territorio distrutto in cui la natura non esiste più e i due protagonisti iniziali si ritrovano da soli a chiedersi il perché ma forse anche il come sia potuto accadere ciò che è accaduto.

Certo che possiamo trovare un’origine allo scatenarsi e susseguirsi dei terribili eventi, ma se vige anche il principio di equilibrio tra offesa e risposta all’offesa, è evidente che non c’è motivo scatenante possibile che possa giustificare in nessun modo la follia di quella che diventa una vera e propria guerra.

“Ho realizzato questo libro perché credo che i bambini, che comprendono l’insensatezza della guerra e vedono quanto sia facile essere trascinati nel circolo vizioso della violenza, possano diventare in futuro una forza di pace”.

Per i bambini e le bambine, tuttə e in ogni parte del mondo almeno fino a quando è permesso loro di vivere nella loro dimensione infantile, la guerra è insensata, non può sussistere alcuna ragione che porti oltre un certo livello (molto basso) di scontro verbale e fisico, non è pensabile che non vi sia modo di riappacificare e ritrovare l’equilibrio, solo gli adulti possono essere tanto stolti da non capirlo.

Certo, l’obiezione può venire spontanea, i bambini e le bambine spesso giocano alla guerra. Ma si tratta di un gioco che mette in scena, e mettendoli in scena elabora, i conflitti e le contraddizioni aiutando i protagonisti del gioco a definire la propria identità in relazione a quella degli altri. A sperimentare il punto di vista che altro non è, qui a Rewriters lo sappiamo bene, che la vista da un punto.

Spesso, troppo spesso direi, si cercano libri a tema, cioè che tematizzino questo o quell’altro argomento e quasi sempre si tratta di libri che non valgono niente perché non hanno la dimensione estetico-letteraria necessaria a portarci nel mondo della lettura.

Questo non è il caso di Perchè? che sicuramente ha una tematica fortissima e molto esplicita ma ha una costruzione narrativa sia di testo che di immagini perfetta e perfettamente adeguata alla lettura di bambini e bambine.

Un libro da tenere sempre con sé nelle librerie di casa e soprattutto in quelle di scuola, un libro che non possiamo che sperare, insieme all’autore, che

“[…] anche che gli adulti, che condivideranno questo libro con i bambini, possano rielaborare le proprie convinzioni riguardo all’insensatezza della guerra”.

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