Per introdurre a questo particolare progetto dal titolo Pet Memorial dell’architettə Designer Silvia Sandini, realizzato in collaborazione con Marmi Santa Caterina, volgo lo sguardo al passato. L’esempio che desidero portare alla vostra attenzione risale all’Antico Egitto.

Sarcofago del gatto The She-cat, animale domestico del principe Thutmose, figlio di Amenhotep III e fratello di Akhenaton. In mostra al Museo Egizio del Cairo – Photo by Marytat3n on Wikimedia Commons – https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ta-miut_sarcophagus_01.jpg

Si tratta di un sarcofago in pietra calcarea che il Principe ereditario Thutmose, figlio maggiore del Faraone Amenhotep III e della Regina Tiye, che visse durante la diciottesima dinastia egizia e prestò servizio come sacerdote di Ptah nell’antica Menfi, fece appositamente costruire per la sua amata Gatta.

Il nome dell’animale era probabilmente tA-miAt, che significa Il gatto (femminile). Per praticità, molti egittologi traducono il nome della gatta come Ta-Miaut o The She-Cat. Il sarcofago, rinvenuto nel 1892 vicino alla città di Mit-Rahineh (o Mit-Rahina), che si trova nel sito di Memphis capitale dell’Antico Regno e una delle metropoli più importanti dell’Antico Egitto, è costituito da calcare bianco; alto 0,64 cm., largo 0,44 cm., lungo 0,648.

La scoperta fu resa nota per la prima volta nel 1893 dall’egittologo francese Georges Émile Jules Daressy (Sourdon, Francia, 19 Marzo 1864 – 28 Febbraio 1938) ma venne presentata più dettagliatamente nel 1907 dall’archeologo tedesco di origini ebraiche Ludwig Borchardt (Berlino, Germania, 5 Ottobre 1863 – Parigi, Francia, 12 Agosto 1938).

Una struttura in cui l’iscrizione geroglifica inizia al centro della copertura, procede a sinistra e a destra del tetto per poi spostarsi successivamente lungo i lati; segue poi sulle estremità con la rappresentazione di Nephthys e Iside, e termina infine sui lati destro e sinistro.

Sarcofago, The She-Cat Museo Egizio del Cairo – Photo by Merytat3n

L’affetto del Principe Thutmose per la sua amata gatta The She-Cat, è evidenziato dalla serie di suppliche verso alcune divinità, affinché potessero prendersi cura dell’animale nell’aldilà. Degno di nota è che le righe iniziali dell’iscrizione sembrano riconoscere che l’eventuale divinizzazione nell’aldilà era un dato di fatto, proprio come accadeva per i defunti umani. 

Sarcofago, The She-Cat Museo Egizio del Cairo – Photo by Merytat3n

Ma la particolarità che rende questo sarcofago davvero speciale è relativa proprio alle iscrizioni e le immagini che lo arricchiscono. Imitano chiaramente, adattandole alla natura della defunta, alcune delle scene e dei testi presenti nei monumenti funerari costruiti per gli umani. Ben undici volte sulle pareti laterali viene ripetuto il nome di The She-Cat a differenza di quello del Principe Thutmose che compare una sola volta.

Torniamo ora al nostro secolo. Nel 2022 il Progetto Pet Memorial venne presentato per la prima volta a Marmomac a Verona nel contesto dell’esposizione Etica_Litica. Un’esposizione curata dall’Associazione ADI, Associazione per il Disegno Industriale, della Delegazione Veneto Trentino Alto Adige, che ha posto in evidenza il tema della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente nell’utilizzo della pietra naturale in progetti di design.

Photo by architettə Silvia Sandini, Pet Memorial – Gatto Main Coon

Silvia Sandini, legata alla delegazione ADI Veneto e Trentino Alto Adige, ha presentato un progetto dove la trasposizione del materiale lapideo, da una lastra bidimensionale a un oggetto tridimensionale, diventi esempio di creatività che susciti lo stupore dell’innovazione; a dimostrazione che il design sia specchio di un pensiero che pur rispettando limiti progettuali precisi, dimostri una propria vitalità e bellezza stimolando suggerimenti e soluzioni inedite per aprirsi a un mondo più sostenibile ed eticamente più corretto.

Photo by architettə Silvia Sandini, Pet Memorial – Cane Maltese

Da sempre l’umanità è stata legata agli animali. In passato i legami furono soprattutto finalizzati all’aiuto che questi furono in grado di fornire nel contesto di diversi ambiti lavorativi, successivamente il rapporto che si istituì tra l’essere umano e l’animale si trasformò fino ad arrivare ad essere un legame esclusivamente di profondo affetto reciproco.

Photo by architettə Silvia Sandini, Pet Memorial – Cane Boxer

E’ proprio guardando alle testimonianze d’amore per gli animali del passato che l’architettə Silvia Sandini, amante degli animali, ha potuto studiare in collaborazione con degli artisti del marmo. Un oggetto funzionale sia alla realtà che alla fine della vita in cui collocare prima quelle che potremmo definire le sue cose: la ciotola, l’osso, i piccoli giochi della quotidianità, dopo tutti quegli elementi che permetteranno di ricordare l’amato animale con una modalità completamente nuova che rivisita lo spazio creato per la custodia degli oggetti che utilizzava in vita.

Pet Memorial nasce per divertire, ricordare, ma anche per ricongiungere alla vita attraverso una vaschetta per l’acqua piovana allo scopo di abbeverare più piccoli animali, come gli uccellini. La pietra utilizzata per la realizzazione delle due forme ovali, una per la base, una per il bordo della vaschetta e della stele, è lavorata con una modalità rispettosa della pietra naturale. Gli elementi decorativi sono eseguiti con i ritagli di diverse essenze: la base e la stele in marmo Carrara, i dettagli in nero Marquinia, Rosso Verona, Bardiglio, Giallo Siena.

Pet Memorial mette a frutto la conoscenza di rapporti armonici e geometrici; un percorso progettuale che ha portato alla definizione di un oggetto ironico per il presente e il ricordo, in memoria di tutti coloro che sono stati amati e hanno saputo donare all’umanità il vero amore incondizionato.

Il Poeta Pablo Neruda, in Navegaciones y Regresos pubblicato a Buenas Aires da Editorial Losada nel 1959, inserisce due componimenti: Ode al gatto e Ode al cane. Le due odi, ancor oggi, dimostrano di possedere una freschezza e dolcezza rara che riesce a ri-connetterci con noi stessi e con l’inevitabile profondo desiderio di ricordare chi abbiamo amato.

Quante volte avete desiderato tornare a casa sapendo che ad accogliervi avreste trovato il vostro stupendo, speciale, straordinario, insostituibile, amicə peloso?

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