Piccolo coccodrillo e l’importanza delle onomatopee nella crescita
'Le avventure di Piccolo Coccodrillo' è un libro che permette ai bambini di misurarsi con il linguaggio attraverso l'uso delle onomatopee.
'Le avventure di Piccolo Coccodrillo' è un libro che permette ai bambini di misurarsi con il linguaggio attraverso l'uso delle onomatopee.
Come parlano i bambini e le bambine piccoli? E come si parla con loro? E il mondo? Parla anche lui?
Le avventure di Piccolo Coccodrillo di Eva Montanari edite da Babalibri possono senz’altro essere dei libri con cui misurarsi sulla questione del linguaggio perché scritti usando moltissimo le onomatopee, ovvero le trascrizione dei suoni del mondo, che in questo caso diventano anche le parole del mondo che circonda il piccolo protagonista.
Piccolo coccodrillo va al parco, terzo dei libri dedicati a questo personaggio dopo Cosa dice Piccolo coccodrillo e Piccolo Coccodrillo va al mare, racconta di un pomeriggio al parco con i nonni durante il quale ogni creatura che piccolo coccodrillo incontra emette un suono che permette a Piccolo Coccodrillo di riconoscerla per ciò che è.
Mi spiego: non c’è un narratore ed una storia vera e propria raccontata in questo libro, ci sono i versi del mondo che circonda il protagonista, ovvero i rumori che corrispondono alla vita che brulica, e che diventano il correlativo oggettivo del loro essere. La lucertola è lucertola perché fa swisssh, le chiacchiere sono chiacchiere perché fanno bla bla…
La scelta delle onomatopee mi pare interessante e vincente perché ci propone un modo non scontato di provare a raccontare il mondo di una piccola creatura attraverso un linguaggio che assomiglia ad una sorta di lessico familiare.
Spesso quando i bambini e le bambine piccoli non riescono a pronunciare correttamente le parole l’adulto usa anche lui la parola pronunciata male per interloquire con il piccolo. Tuttavia quando un bambino o una bambina stanno imparando a parlare sarebbe loro utile che l’adulto ripetesse la parola correttamente, non per correggere o per sgridare, anzi, ma per sostenere lo sforzo linguistico che il bambino o la bambina sta facendo in quel momento.
Tutt’altra cosa è invece quando si fanno entrare nel lessico familiare parole speciali, che acquistano senso solo nel contesto affettivo familiare, o se parlando si inseriscono suoni e parole speciali come, appunto le onomatopee.
Se siete lettori di fumetti sarete abbastanza abituati a questa presenza sonora nei libri ma non è cosa così comune nei libri per bambini e bambine e, come nel caso dei libri della Montanari, nei libri per bambini e bambine piccoli.
La cura del linguaggio, qualunque strada narrativa si scelga è di primaria importanza sempre, e il suo modo di costruire la storia fa la differenza tra le narrazioni stereotipate (anche in senso linguistico, quando la lingua è stereotipata lo è quasi sempre anche il contenuto) e quelle mimetiche, partigiane del punto di vista dei piccoli lettori e delle piccole lettrici.
Piccolo Coccodrillo è un bel personaggio, da incontrare nei primissimi anni di vita per esercitarsi insieme a lui a dare suono e ad ascoltare i suoni del mondo che ci circonda!