Più veloce del tempo. Il viaggio della prima atleta transgender verso la felicità
Il libro racconta la storia umana e sportiva di Valentina Petrillo, velocista, prima atleta transgender a partecipare alle Paralimpiadi.
Il libro racconta la storia umana e sportiva di Valentina Petrillo, velocista, prima atleta transgender a partecipare alle Paralimpiadi.
Valentina Petrillo, atleta paralimpica specializzata nei 400 e 200 metri, è nata a Napoli nel 1973. E’ una velocista; nei piedi e nelle gambe ha una potenza che la spinge a tagliare il vento e consumare chilometri di corsa sulla pista di atletica. Valentina è ipovedente, fin dall’adolescenza ha dovuto infatti fare i conti con la malattia di Stargardt che ne ha compromesso la vista da entrambi gli occhi. Valentina Petrillo è una persona transgender che, dopo tanti anni ingabbiata in una conformità che la opprimeva, ha iniziato il suo percorso di affermazione di genere, scegliendo però di non abbandonare il sogno sportivo che coltivava dall’infanzia, ispirata dal suo mito Pietro Mennea.
Il libro Più veloce del tempo. Il viaggio della prima atleta transgender verso la felicità, scritto assieme ai giornalisti Claudio Arrigoni e Ilaria Leccardi, racconta la sua storia umana e sportiva. Un esempio e un punto di riferimento per tante persone che ancora vivono nell’ombra e che da quell’ombra dovrebbero avere il diritto di uscire, anche attraverso lo sport.
“L’atletica ha rappresentato lo spiraglio, la via d’uscita, la salvezza. Sulla pista ho sempre trovato le motivazioni, i significati e le risposte giuste: è stata la mia rivalsa, il riscatto della mia vita”
Un obiettivo che l’ha portata a scontrarsi contro regolamenti escludenti, stereotipi, ostacoli burocratici. Ma che, nonostante tutto, le ha permesso di raggiungere Parigi nell’estate del 2024, quando è diventata la prima atleta transgender a partecipare a un’edizione delle Paralimpiadi, vestendo la maglia azzurra. Su quella pista viola, davanti agli occhi del mondo, ha scritto la storia. Più veloce di tutto, anche del tempo.
Atleta paralimpica specializzata nei 400 e 200 metri. Nata a Napoli nel 1973, quando ha 14 anni le viene diagnosticata la malattia di Stargardt, una patologia rara della retina che le compromette la visione centrale, rendendola gravemente ipovedente.
Da sempre dimostra attitudine allo sport, in particolare per l’atletica leggera e il calcio. Nel 2013 fonda la prima squadra di calcio a 5 ipovedenti dell’Emilia-Romagna. Nel 2016 torna a praticare l’atletica leggera, conquistando 12 titoli nazionali paralimpici. Dopo aver iniziato, nel 2018, il percorso di affermazione di genere nella categoria femminile, tre anni dopo, agli Europei Paralimpici di Bydgoszcz diventa la prima atleta transgender a vestire la maglia della nazionale italiana in una competizione internazionale. Nel 2023 conquista due medaglie di bronzo (400m e 200m) ai Mondiali Paralimpici.
Il 2 settembre 2024 entra nella storia: a Parigi diventa la prima atleta transgender a competere ai Giochi Paralimpici.