Poesia e comicità: Laura De Marchi a Roma con ‘Comici Poetici’
In scena il 7 maggio a Roma il format 'Comici Poetici': per una comicità scaltra e imprevedibile. Ce lo racconta Laura De Marchi.
In scena il 7 maggio a Roma il format 'Comici Poetici': per una comicità scaltra e imprevedibile. Ce lo racconta Laura De Marchi.
Il 7 Maggio, presso lo Spazio T di Roma, Laura De Marchi, attrice, regista, autrice, ripropone il fortunato format Comici poetici, che da più di dieci anni si rinnova, declinando le mutevoli sfumature che poesia e comicità vanno assumendo. Ne parliamo con lei.
Che legame c’è tra la comicità e la poesia?
La comicità in comune con la poesia ha l’esigenza di un linguaggio sintetico; la ricerca del ritmo, della musicalità, segue una struttura precisa altrimenti non funziona. Inoltre, come nella poesia, la comprensione può avvenire a vari livelli, la comicità utilizza un linguaggio metaforico, gioca sull’allitterazione, sull’iperbole, sull’anafora… proprio come il comico. L’unica differenza è che la poesia può essere goduta in solitudine… gustata e letta per se stessi, la comicità invece ha bisogno del pubblico, della condivisione, della risata soprattutto!
Un po’ di storia, come nasce questo format?
Nasce nel 2012. Io avevo partecipato a vari programmi televisivi come comica, ma non mi piaceva che la serata o il programma fosse solo un contenitore dove potevi mettere dentro di tutto, un comico parlava della spesa dei single, un altro del traffico e una comica della cellulite, così, senza un filo, un motivo. Insomma per me la comicità non doveva essere relegata al semplice intrattenimento… allora mi venne in mente, coinvolgendo dei miei colleghi professionisti, di sperimentare delle serate a tema, ma temi “alti” come parlerebbe un autore televisivo, quindi una sorta di Simposio: io lanciavo il tema e i vari comici scrivevano un monologo ma anche un dialogo intorno a quel tema… insomma abbiamo scoperto che la comicità può essere un punto di vista scaltro e imprevedibile rispetto ad un determinato argomento. Ad esempio abbiamo trattato i più svariati temi, dalla poesia nello specifico alla metafisica, ma anche l’amore platonico, i sette vizi capitali, i tarocchi, la resilienza, la donna. Insomma per citare solo alcuni temi, quelli che apparentemente sembravano i meno conciliabili con la comicità in realtà facevano nascere le serate più interessanti ed esilaranti…
Il format funziona così: io sto fuori con il microfono e lancio il tema, i vari comici si susseguono ed affrontano il tema secondo il loro punto di vista ma io posso sempre intervenire come una sorta di Direttore del Circo, così a volte partono delle improvvisazioni che sono la cosa più divertente della serata per me.
Chi sono per te oggi i grandi comici?
A questa domanda è difficilissimo rispondere, la comicità si è diversificata, prima c’era il cabaret, e la televisione proponeva fondamentalmente dei personaggi, magari c’era un solo monologhista, ora con l’affermarsi della stand up la situazione si è ribaltata. A me piacciono quelli che dicono qualcosa che io… azz non avrei mai pensato che questa cosa vista da questo punto di vista avrebbe potuto far ridere… quelli intelligenti insomma, ma senza arroganza. Non mi piacciono i comici che pontificano.
Non faccio nomi perché non me li ricordo soprattutto gli americani…
Cenni sul gruppo?
Come dicevo il progetto è nato nel 2012 e siamo andati avanti fino al 2018; nel 2019 mi ero presa un anno di pausa per ripartire nel 2020, ma per motivi non esattamente personali, una pandemia, abbiamo potuto riprendere solo nel 2022. Negli anni quindi le persone si sono susseguite; prima erano solo professionisti poi hanno cominciato ad intervenire anche i miei allievi se avevano scritto delle cose buone… è una palestra, una serata, una festa. Se posso, e se il locale lo permette, inizio sempre con un piccolo aperitivo.
Tra gli altri sono intervenuti Gaetano Massaro, Mario Barletta, Donatella Mei, Nadia Perciabosco, Rocco Ciarmoli, Serafino Iorli, Silvia Sciarra e tantissimi altri, ora nel gruppo ci sono anche Stefano La Marca, Yuri Stevanato, Maria Bernardini e l’amichevole partecipazione di Roberto D’Alessandro, il progetto è comunque aperto se qualcuno vuole contattarmi… la prossima serata tratterà l’odio: un tema semplice. Più difficile è scrivere dell’amore. La serata sarà il 7 maggio domenica al “T” spazio delizioso e poliedrico diretto da Marco Maltauro. Conto di riprendere l’anno prossimo e proporre sempre temi sempre più scabrosi e difficili da trattare.