Potrebbe sembrare superficiale, o addirittura superfluo, discuterne, ma le famiglie queer, intese nel significato più ampio del termine, incontrano notevoli difficoltà nell’inserirsi nelle convenzioni sociali, culturali e legislative, sia in Italia che altrove.

Tra queste, le famiglie non monogame si trovano spesso in una situazione di marginalità. Adottare uno stile di vita poliamoroso, per esempio, non presenta sfide solo perché culturalmente siamo poco avvezzi a tale concezione – l’ineducazione emotiva incide su diversi livelli – ma anche perché la struttura della società, nel suo assetto organizzativo, legale e convenzionale, rende arduo ottenere riconoscimento e protezione.

Di conseguenza, quando si affronta il tema delle non-monogamie consapevoli e consensuali, come il poliamore, si rischia frequentemente di essere erroneamente equiparati a pratiche come la poligamia o la poliandria, modelli storico-culturali che non riflettono i principi di consenso, eguaglianza di genere e libertà nelle relazioni. Questo paragone non è un semplice equivoco, ma si configura come una forma di discriminazione che, per chi ne fa esperienza, si traduce spesso in una profonda frustrazione e diventa per gli altri uno strumento per giustificare la prevalenza della mono-normatività.

Fondamentale stabilire alcune distinzioni cruciali

Nel panorama contemporaneo delle relazioni interpersonali, il poliamore emerge come un paradigma di apertura e inclusività, offrendo alle persone la possibilità di esprimere il proprio affetto verso più partner in modo consapevole, trasparente e autentico.

Tuttavia, intraprendere questo percorso richiede una distinzione fondamentale dalla poligamia, un concetto spesso erroneamente confuso con il poliamore a causa della loro comune natura non monogama.

Disclaimer: il poliamore non è esente da difetti, ma richiedere alle persone poliamorose di ribadire costantemente questa premessa costituisce una forma di discriminazione, dato che la monogamia rappresenta il modello dominante sia legalmente che culturalmente. Pertanto, evitiamo di cadere nel cliché del non tutte le relazioni monogame.

Ma quali sono le differenze sostanziali tra poliamore e poligamia? E perché è cruciale operare questa distinzione?

Il poliamore si basa sulla libera scelta di tutte le parti coinvolte e sulla valorizzazione dell’onestà, del consenso informato e del rispetto reciproco. Si tratta di un modello relazionale in cui le persone stabiliscono legami affettivi e intimi con più partner contemporaneamente, in modo trasparente e consapevole. Tutte le relazioni sono quindi accettate, negoziate e celebrate apertamente.

La poligamia, d’altra parte, spesso implica una gerarchia di potere in cui una figura dominante, solitamente un uomo, detiene un controllo significativo sulle sue partner. Questa dinamica può favorire situazioni di disuguaglianza, coercizione e mancanza di consenso informato tra i partecipanti.

È fondamentale operare questa distinzione per evitare l’associazione del poliamore con pratiche potenzialmente dannose e per promuovere una comprensione accurata di questo stile di vita basato sull’autodeterminazione, il rispetto reciproco e la libera scelta di tutte le parti coinvolte.

Abbracciare il poliamore come paradigma di diversità e apertura richiede una consapevolezza critica delle sue implicazioni etiche e relazionali, nonché un impegno costante verso la comunicazione aperta, la negoziazione e il consenso.

Solo in questo modo è possibile creare un ambiente sano e rispettoso per tutte le persone coinvolte.

La poligamia, con le sue radici antiche e il suo profondo significato culturale, si manifesta principalmente in due forme distinte: la poliandria, in cui una donna intrattiene relazioni con più uomini, e la più diffusa poliginia, in cui un uomo ha multiple compagne.

Queste pratiche tradizionali, spesso intrecciate a credenze religiose e strutture patriarcali, tendono a imporre un modello relazionale gerarchico che privilegia un genere a scapito dell’altro. La poliginia, ad esempio, è considerata in molte società come la struttura familiare convenzionale, con pratiche profondamente radicate in norme culturali, religiose e socio-economiche.

In netto contrasto, il poliamore rappresenta un deciso distacco dai modelli relazionali tradizionali, inclusi la monogamia e la poligamia. Non è vincolato dai ruoli di genere convenzionali, dall’eteronormatività o dalle strutture patriarcali, né si conforma ai dogmi religiosi. Caratterizzato dalla sua fluidità, il poliamore riconosce e abbraccia la complessità delle dinamiche relazionali, rispettando l’individualità e l’autonomia di ogni partner coinvolto.

A differenza della poligamia, il poliamore si fonda sui principi cardine di uguaglianza, consenso informato e comunicazione aperta, sottolineando l’importanza della libertà di tutti i partecipanti di amare ed essere amati da più persone simultaneamente, senza gerarchie o possessività.

Un aspetto cruciale del poliamore è la sua sfida alle basi patriarcali delle norme relazionali tradizionali.

Pratiche come la one penis policy evidenziano la necessità continua di lotta contro il sessismo nelle relazioni non monogame. Queste regole, spesso imposte unilateralmente da un partner, perpetuano dinamiche di genere nocive e minano l’etica del poliamore come spazio per relazioni eque e consensuali. Riconoscere e smantellare questi residui di influenza patriarcale è fondamentale per promuovere relazioni poliamorose sane, di supporto e liberatorie.

La transizione al poliamore presenta le sue sfide, in particolare nel gestire sentimenti di gelosia e insicurezza. Contrariamente al malinteso comune che il poliamore aumenti intrinsecamente le opportunità di gelosia, la comunità poliamorosa si impegna spesso in dialoghi introspettivi e comunicazioni per affrontare e comprendere queste emozioni, interrogandosi sulle radici della gelosia, sui suoi fattori scatenanti e sulla sua relazione con il condizionamento sociale e culturale.

In sintesi, sebbene poliamore e poligamia possano sembrare simili per la loro natura non monogama, differiscono fondamentalmente nei loro valori, pratiche e implicazioni per la dinamica delle relazioni.

Il rifiuto del poliamore delle norme tradizionali e patriarcali a favore di un modello basato sull’uguaglianza, il consenso e l’onestà emotiva rappresenta un approccio trasformativo all’amore e alle relazioni.

Questo ci porta a riflettere: siamo pronti a esplorare e accettare modi di connessione più inclusivi, rispettosi e potenzialmente appaganti?

Il poliamore offre spunti preziosi per un futuro in cui le relazioni riflettano veramente la diversità e la complessità della connessione umana, sfidando le convenzioni obsolete per celebrare l’amore nelle sue molteplici forme.

Cosa non è il poliamore? Butta un occhio a questo articolo What Polyamory Is—and What It Is NOT!

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