Riscrivere Eschilo con Edoardo Siravo: dal 16 al 19 dicembre al Palladium di Roma
Edoardo Siravo sceglie di interpretare Prometeo, perché il Mito è alla base delle nostre radici. L'intervista all'attore.
Edoardo Siravo sceglie di interpretare Prometeo, perché il Mito è alla base delle nostre radici. L'intervista all'attore.
Al teatro Palladium di Roma dal 16 al 19 Dicembre Edoardo Siravo si esibisce in Prometeo, di Eschilo. Prometeo è il dio amico degli uomini e loro benefattore, il Titano che li favorisce dando loro il fuoco contro il volere di Zeus. Il fuoco significa il sapere e Zeus rappresenta lo status quo, la situazione dominante dell’Occidente attuale. Prometeo, «colui che riflette prima», il Titano che ama il genere umano, altro non è se non la metafora d’una lotta inesausta, identica a se stessa nell’apparente trascorrere del tempo: lotta contro il potere dei pochi, affidato all’ignoranza dei molti. Incontriamo il suo protagonista: Edoardo Siravo.
Riscrivere oggi Eschilo: come e perché? Cosa ha da raccontare il Mito oggi?
Il mito è sempre e comunque alla base delle nostre radici. E dimenticarle, come ormai sta accadendo, ha conseguenze gravi e pericolose. Affrontare questi testi sarebbe fondamentale per il nostro teatro e per la cultura in genere. Ne è testimonianza il gradimento con cui il pubblico ha accolto il nostro spettacolo.
Il teatro ha ancora la funzione di tenere accesa la fiaccola del pensiero?
Sarebbe compito primario del teatro. Dove avviene si hanno sviluppi importanti nella società e nella mente degli esseri umani. In Italia purtroppo stiamo declinando verso l’abbandono del pensiero che comporta anche quello della bellezza. Viviamo infatti sempre più in un mondo circondato dalla bruttezza. Cosa evidentemente non gradevole.
Un cenno sulle relazioni che formano questa compagnia… in particolare su che assunti fondi la tua consolidata collaborazione con Gastaldi e che effetto fa recitare con tua figlia?
Comunanza di interessi e percorsi comuni. Desiderio di tirarsi fuori dalla omologazione generale. Non siamo i soli ma sempre meno compagnie teatrali si battono per tutto ciò. È un seme che alcuni di noi custodiscono ed un testimone che dobbiamo passare alle nuove generazioni. E fare questo percorso anche con mia figlia è cosa bella ed importante.
Edoardo Siravo cosa consiglierebbe a un giovane che voglia dedicarsi al teatro oggi? Sincero eh …
Di andare all’estero. Francia, Inghilterra, Spagna, Germania sono nazioni che difendono ancora, pur nelle difficoltà, questi valori di cui abbiamo parlato. Se si vuole restare qui cercare di trovare maestri che passino quel testimone di cui prima.
Una domanda sorge ora, nel 2021: merita l’uomo questo supplizio atroce, senza pace e senza fine, che Prometeo, innamorato dell’umano, subisce? Una tua personale risposta a questa nota del vostro comunicato stampa.
…Eh sì questa è la domanda. Bah non saprei rispondere. Per ora facciamo conoscere nel modo più corretto possibile questo mito che è dentro di noi. Questo per ora il nostro obbiettivo. Quanti anni che questo testo non varca la soglia dei teatri italiani. Noi facciamo questo piccolo passo. In buona fede.
Teatro Palladium di Roma – Edoardo Siravo in Prometeo, di Eschilo.
Adattamento e Regia Patrick Rossi Gastaldi. Con Carlo Di Maio, Silvia Siravo, Gabriella Casali, Alessandro D’Ambrosi. Musiche originali Francesco Verdinelli. Costumi Annalisa Di Piero, Assistente ai costumi Donatella Bartolocci. Produzione Associazione Culturale Laros di Gino Caudai.