Lo aveva promesso in campagna elettorale e ora la promessa viene mantenuta: Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale, ad aprile ha ufficialmente istituito, all’interno del Dipartimento Pari Opportunità, l’Ufficio Diritti LGBT+.

A guidarlo una persona competente sia a livello esistenziale che politico: Marilena Grassadonia, attivista LGBT+, già presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno e responsabile nazionale Diritti e Libertà di Sinistra Italiana.

Sono passati già 13 anni dalla notte del 22 agosto 2009, quando Alessandro Sardelli, detto Svastichella, accoltellò nella gay street, nei pressi del Colosseo, un altro ragazzo, Dino, perché gay.

Da questo episodio di palese omofobia violenta, scaturì una marcata reazione da parte della comunità LGBT+ della Capitale che generò, tra le altre cose, il movimento We Have a Dream (WHAD) organizzatore di moltissime fiaccolate di protesta contro l’omofobia e l’inerzia della gestione Alemanno.

Nel corso di questo periodo, i rapporti tra la comunità LGBT+ romana e la amministrazione capitolina sono stati altalenanti tra aperture e chiusure, amore e odio, tra un Ignazio Marino che, primo in Italia, decise nel 2014 (due anni prima della Legge Cirinnà sulle Unioni Civili) di riconoscere i matrimoni omosessuali celebrati all’estero, e le titubanze dell’amministrazione Raggi che, tra le altre cose, interruppe de facto le trascrizioni, con doppia genitorialità, dei certificati di nascita dei bambinə delle famiglie arcobaleno.

Roberto Gualtieri rompe finalmente gli indugi e, per la prima volta, fa nascere un ufficio dedicato a Roma.

Sorgono spontanei alcuni interrogativi: perché, ancora oggi, in una metropoli dell’Occidente serva un ufficio che si prenda in carico le questioni delle persone LGBT+? Che ruolo e che leve avrà Marilena Grassadonia per poter lavorare sui diritti di gay, lesbiche, bisessualə e transgender a Roma?

Ne parliamo direttamente con lei!

Marilena Grassadonia

Marilena ciao e complimenti per il nuovo incarico! Come ti stai preparando ad iniziare questa avventura?
Ciao Andrea, grazie mille. Più che preparando diciamo che sono già partita. Sono molto felice, orgogliosa e onorata del fatto che il nostro Sindaco abbia scelto me come coordinatrice dell’Ufficio Diritti LGBT+. Ho tante idee, tanta voglia di fare e nello stesso tempo sento addosso una grande responsabilità perché le aspettative della comunità lgbtqia+ sono tante. Ma farò del mio meglio, anzi di più… su questo non ci sono dubbi.

Quali pensi siano le priorità su cui intervenire per i diritti delle persone LGBT?
L’obiettivo principale è fare in modo che cambi il clima nella nostra città, che Roma possa essere finalmente quella capitale inclusiva e accogliente in cui tutt* desideriamo e meritiamo di vivere. Con l’istituzione dell’Ufficio Diritti LGBT+ l’amministrazione capitolina si è assunta una chiara responsabilità istituzionale verso la comunità. Credo che questo sia il dato politico più importate e significativo. Una promessa fatta dal Sindaco Gualtieri in campagna elettorale e mantenuta.

Quale sarà la relazione tra cittadini di Roma Capitale e l’Ufficio? Avete previsto delle possibilità di contatto diretto con le persone?
Ovviamente l’Ufficio è raggiungibile attraverso i contatti istituzionali che trovate sul sito di Roma Capitale. Nei giorni scorsi c’è già stato un incontro con le realtà lgbtqia+ romane a che ha segnato il via all’operatività dell’Ufficio. Insieme al Sindaco e all’Assessora Pari Opportunità Monica Lucarelli, ci siamo posti/e in ascolto. Stiamo già lavorando sui prossimi appuntamenti, su obiettivi e priorità.

Come pensi debba funzionare il rapporto tra amministrazione comunale, associazioni lgbt+ e cittadini lgbt+?
La modalità di lavoro è chiara. Per rendere Roma una vera Capitale dei Diritti l’unica strada percorribile è quella dell’impegno collettivo. Amministrazione e realtà lgbt+ dovranno assolutamente collaborare, partendo da tutto ciò che le associazioni hanno fatto di prezioso in questi anni sia dal punto di vista politico che sociale. La comunità lgbtqia+ chiede di vivere in una città in cui le istituzioni restituiscano dignità a tuttə comprese le persone lgbtqia+ e noi lavoreremo per questo.

Di quali leve potrai disporre?
C’è una struttura amministrativa molto ben strutturata e incardinata all’interno della macrostruttura capitolina al Dipartimento Pari Opportunità. Ci sono funzionariə e dirigentə comunalə che si metteranno a disposizione.

Tu sei palermitana ma vivi a Roma da tanti anni! Come hai visto in questo periodo l’evoluzione dell’inclusione delle persone lgbt+?
Vivo a Roma dal 2003 e come ho sempre detto, devo a questa città tantissimo sia dal punto di vista personale che politico. La comunità lgbt+ in questi anni è cresciuta in consapevolezza, forza, presa di coscienza collettiva sociale e politica. È finito il tempo delle richieste fatte sottovoce. Finalmente le richieste sono chiare, precise, dirette. Questa nuova postura ha senza dubbio garantito un maggiore riconoscimento sociale che ora deve necessariamente essere seguito da quel riconoscimento giuridico e legislativo che purtroppo ancora manca.

Roma è una metropoli: non trovi che gli spazi di aggregazione per le persone lgbt+ siano limitati e non bene organizzati?
Uno degli obiettivi che si pone l’Ufficio è quello di creare spazi che possano essere luoghi di riferimento per tutta la comunità lgbt+. Lavoreremo su questo con l’obiettivo di avere una rete capillare di luoghi su tutto il territorio comunale. E’ una sfida difficile ma ce la metteremo tutta per vincerla.

Tre sogni che vorresti vedere realizzati per le persone lgbt+ a Roma

  1. Poter camminare mano nella mano con la persona che si ama con leggerezza e tranquillità.
  2. Avere una scuola davvero accogliente e inclusiva sia per studenti lgbtqia+ e sia per i bimbi e le bimbe con genitori lgbt+.
  3. Che le persone lgbtqia+ possano essere orgogliose di essere cittadinə romanə sapendo di avere a fianco una amministrazione che si assuma la responsabilità di fare la propria parte.

E su questo siamo sulla strada giusta.

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