Rughe è il fumetto che ha consacrato, a livello internazionale, il maestro del fumetto spagnolo Paco Roca. E’ un fumetto piccolo, semplice ma dannatamente forte e profondo. Leggerlo è stato un pugno al cuore.
Infatti Rughe è il primo fumetto che tratta un argomento molto spinoso: L’Alzheimer.

Il protagonista del fumetto è un anziano di nome Emilio, che senza accorgersi si trova a dover affrontale i primi stadi di questo male che è ormai il flagello dell’era moderna che stiamo vivendo.

Roca racconta con una lucidità paurosa le sensazioni, le paure ed i dubbi di un uomo che lentamente comincia a spegnersi. Infatti ciò che rende il fumetto preziosissimo è proprio il fatto di farci vedere l’Alzheimer in prima persona, dagli occhi di chi purtroppo, inconsapevolmente e lentamente, ne sta subendo gli effetti.

Vi dicevo che questo fumetto è stato un pugno al cuore. Purtroppo anche mio nonno ha avuto la stessa problematica prima di andarsene via. Leggere questo fumetto mi ha fatto immedesimare in lui, mi ha fatto capire quello che non riuscivo a capire: le sue sensazioni.

E’ difficile o quasi impossibile provare quello che le persone affette di Alzheimer sentono. Ma credo che questo fumetto dia lo spunto giusto per potercisi immedesimare. Leggere questo fumetto mi ha fatto pensare a tutte le volte in cui ho manifestato rabbia, impazienza e frustrazione nei confronti di mio nonno, che purtroppo rimaneva inerme di fronte alla malattia che avanzava.

Mi ha reso consapevole di quella mia inconsapevolezza: il non aver compreso quello che stava provando e l’essermi innervosito spesso per alcune sue azioni o atteggiamenti causate dalla malattia, di cui lui non aveva alcuna colpa.

Ecco, consiglio questo fumetto a chi si trova, in famiglia, a vivere questo dramma. Non per sentirsi male, ma anzi affinché si diventi più pazienti, più empatici e più consapevoli di una male di cui il malato stesso non ha alcuna colpa.

Credo che questa lettura vi risparmierà molte incazzature o perdite di pazienza. Anzi questo fumetto vi darà la possibilità di godere di quei pochi attimi di lucidità a cui questa gente ha accesso, permettendo di rendere i momenti  accanto alle persone care dei bellissimi ricordi da portarsi appresso tutta la vita.

Perché Rughe parla essenzialmente di questo: Ricordi.

Ricordi che se ne vanno dai nostri nonni o dai nostri zii più anziani… ma che noi possiamo e dobbiamo trattenere e custodire gelosamente. Perché un giorno queste persone andranno via e non ci saranno più. E a noi non resteranno che manciate di ricordi.

Leggere Rughe vi farà ricordare quindi di avere questo straordinario superpotere: Far tornare in vita i vostri cari. Come? Ricordandoli.

Abbi cura dei tuoi ricordi perché non puoi viverli di nuovo.” (Bob Dylan)

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