In un cosmo panpsichista, la struttura profonda della materia (quella che la fisica, limitata a strutture e relazioni, non può penetrare e dunque non descrive) ha mente. Questo rende conto di come in un cosmo fisico possano esistere coscienze, cosa che altrimenti sarebbe un miracolo (nessuna scienza, ad oggi, spiega in modo convincente l’emergere della coscienza, anche se le proposte si susseguono incessanti). Coloro che credono che la materia, in quanto tale, non abbia mente, devono invece sostenere che la coscienza non esista, tesi molto poco plausibile, oppure accettare che in un cosmo fisico la coscienza emerga inspiegata.  

Il panpsichismo rifiuta miracoli di questo genere. In un cosmo panpsichista vi è mente ovunque ed eternamente (ovvero fuori dal tempo: la densa materia del Big Bang aveva già mente al suo interno prima che l’esplosione generasse la durata delle cose). In senso metafisico la mente precede dunque logica, pensiero e linguaggio. Nel panpsichismo la mia coscienza particolare è solo una cristallizzazione abbastanza densa del campo interamente già mentalizzato che cosmicamente la precede. Essa non emerge miracolosamente dalla materia del mio cervello, né è riducibile ai suoi lavorii neuronali: piuttosto il mio cervello materiale e i suoi lavorii neuronali sono già originariamente mentali, perché mentale (pur se in diversi gradi) è tutto ciò che esiste.

Che vi sia mente in ogni cosa non implica che ogni cosa sia una persona (quello è animismo), né che ogni cosa abbia percezioni o sensazioni (pansensismo), né che ogni cosa sia espressione o emanazione divina o di divinità permeata (panteismo). Per il panpsichismo, la mente non è divina, è nelle cose – banalmente, non miracolosamente.  

Vi è mente nelle piante, nei sassi, nei quark, nei turbini dei venti marziani e sui bordi delle atmosfere. Vi è mente nei pianeti. I pianeti sono durevoli. I loro tempi superano la mia comprensione e surclassano il mio abbraccio immaginativo. Pianeti mentali che esistono oltre le categorie della mia mente, dunque – oltre i tempi abbracciabili da questa mia coscienza per quanto complessa. La mente in un sasso, più semplice, riesce invece ad abbracciare il tempo planetario.

Ma guarda tu. Cose enormi. Non mi è chiaro se il panpsichismo mi rassicuri o mi inquieti (è possibile che faccia entrambe le cose contemporaneamente? In teoria no). Per darmi un contegno posso sedermi qui, e per orientarmi posso scegliere tra speculazione e mitizzazione. Scelgo la mitizzazione. Immagino il cosmo panpsichista come una grande festa, ovviamente, la migliore (quella che poteva benissimo non farsi e invece è ancora in corso). I pianeti pensanti si aggirano negli spazi della festa in capannelli e comitive, quasi al buio. Comunicano chiamandosi con la forza inaudibile dei loro campi gravitazionali, risucchiando l’attenzione muta uno dell’altro per milioni di anni ad ogni richiamo, distratti solo superficialmente dal transito di asteroidi e meteore così come io e un mio interlocutore ad una festa potremmo essere distratti da lucciole e zanzare. La festa è una costellazione di costellazioni di feste, ed è scandita da un un’unica onda di sollevazione magnetica che si alza senza spostarsi, increspando una ampia struttura perimetrale i cui confini restano comunque non visti.

Alcuni pianeti sono abitati da menti che ospitano coscienze complesse, e nel corso della festa ciclicamente alcune di queste passano da un pianeta all’altro. Una migrazione di coscienze complesse fra pianeti non è un evento eccezionale ma è comunque sempre notevole, nello stesso modo in cui tra umani uno scambio di favori sessuali fra due sconosciuti ad una festa non è un evento eccezionale ma è comunque sempre notevole.

Marte avvicina Terra: Ho appena ricevuto un’entità intelligente che proviene da te. Ora ce l’ho addosso. Con questa fanno tre consecutive, e un paio c’erano già da prima. Alcune mi ronzano intorno. Sono tutte in comunicazione con menti che sono su di te. Che succede? Che roba è?

Terra avvicina Marte: Sono sonde. Ti stanno sondando. Sono sicuramente gli umani. Sono da me da poco. Ti hanno mandato delle sonde perchè vogliono sapere come sei fatto. Vorranno venire da te. Sono industriosi. Sicuramente scaveranno. Sono tormentati, scavano molto. Credo li calmi spostare le cose da un posto a un altro.

Ricevere coscienze complesse, industriose e tormentate.

Marte si chiude in sé stesso.

(Il 9, 10, e 18 febbraio 2021, tre sonde provenienti da Terra raggiungevano Marte. Le prime due si agganciavano alla sua orbita, con l’obbiettivo di studiare la morfologia, la meteorologia, e la climatologia del pianeta. La terza si depositava direttamente sul suolo marziano. Nelle sonde non vi erano umani ma intelligenze artificiali senza coscienza, e microbi terrestri e le loro menti a bassa frequenza. Gli umani progettavano di andare nel 2031. Sarebbe stato il loro primo viaggio interplanetario in presenza).

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