Eugenia Babini, fotografa di moda e illustratrice, ama l’arte a trecentosessanta gradi e il suo sogno è quello di realizzare ogni progetto che riesca ad unire le sue più grandi passioni: l’arte e la Corea del Sud. Vincitrice di due concorsi fotografici in collaborazione con Rewriters, è ora reporter onoraria della Corea del Sud a soli venticinque anni.

Eugenia Babini come reporter onoraria della Corea del Sud

I reporter onorari della Corea sono persone scelte in ogni parte del globo, che hanno il compito di ideare dei contenuti multimediali che riguardano la Corea del Sud e la diffusione della sua cultura nel mondo.

Tutto nasce dal sito korea.net, che seleziona gli articoli, li pubblica e li condivide anche sui suoi social.

«Non ho idea di come sia diventata Honorary Reporter of Korea, penso ci fosse un bando, così ho partecipato con il mio progetto in collaborazione con l’Istituto Culturale Coreano. Qualche settimana dopo, è arrivata la mail che diceva che ero stata presa».

«Sono molto felice di essere diventata reporter onoraria della Corea del Sud, penso che mi porterà anche a nuovi sbocchi. Io, a volte, non me ne rendo ancora tanto, sono i miei amici a dirmi quanto ciò sia importante».

Sono stati proprio i suoi amici a rappresentare un punto di partenza verso i suoi prossimi obiettivi:

«sono una persona che crede molto in sé stessa, io conosco il mio valore, però sento sempre il bisogno di chiedere un parere a un familiare o ad un amico prima di fare qualcosa, avere il sostegno degli altri ti fa andare avanti».

Eugenia Babini e il K-Pop

Tutto nasce dalla sua irrefrenabile passione per la musica pop coreana, sbocciata durante il lockdown, con la canzone Butter dei BTS. Il suo amore nei confronti del K-pop nasce circa tre anni fa, prima di quel giorno, non ne conosceva nemmeno l’esistenza.

«La storia di come ho conosciuto il K-pop è un po’ fiabesca. Ero a Roma per un lavoro ed ero in super ritardo, a causa di uno sciopero dei mezzi. In mezzo al traffico, decisi di aprire YouTube per calmarmi e sulla home mi trovai proprio Butter dei BTS».

Ricorda che, i primi accordi del brano, le trasmisero molte sensazioni positive e tanta tranquillità: «Li ho guardati e ho pensato “oddio, chi sono questi?”». Da qui, è stato tutto un crescendo, Eugenia Babini scopre che i BTS uniscono il canto alla danza e ne rimane completamente affascinata.

«Volevo sapere tutto, arrivai a rimanere sveglia di notte per guardare le loro performance… così iniziai a studiare anche la cultura coreana e la lingua».


Il K-pop ha un enorme potere calmante su Eugenia, a volte le basta guardare i volti dei membri dei BTS, per sapere che la giornata andrà nel verso giusto. Sono stati di enorme compagnia per lei, nonostante questa tematica, in Italia, sia ancora un tabù, a causa di un pregiudizio occidentale o di genere.

«Io vedo i BTS come delle persone che sono sempre accanto a me, che mi fanno stare tranquilla solamente guardandoli o ascoltandoli».

Eugenia in Corea del Sud

A questo punto, visitare il Paese della Tigre era diventato uno dei suoi sogni più grandi, che è diventato – presto – realtà.

«Vidi un annuncio su Instagram, dove veniva sponsorizzato un viaggio-studio di gruppo in Corea del Sud… così lo presi come un segno e mi iscrissi al gruppo, lavorai tutta l’estate del 2022 per potermi permettere quel viaggio e così andai in Corea per un mese da sola».

Con questa esperienza, la fotografa ha avuto modo di conoscere persone provenienti da ogni angolo del mondo. Il viaggio, non solo permetteva di svolgere delle escursioni, ma anche di prendere delle lezioni di coreano.

«Ricordo che, quando misi piede sul suolo coreano ci misi un po’ a realizzare di essere arrivata, ero paralizzata. Pioveva, il meteo era orribile. Ho passato i primi tre giorni da sola, per poi incontrare il resto del gruppo».

Questo periodo all’estero le ha permesso di avere grandi conferme su sé stessa, sulla sua prontezza e sulle sue capacità. È stato proprio il suo ritrovarsi da sola a farle vivere l’esperienza in tranquillità. Ogni giorno per lei era una sfida, si è riscoperta molto pronta e piena di entusiasmo. Pur non avendo accesso a Internet, non ha avuto alcun timore di affrontare Seoul, completamente all’avventura.

«Il ricordo più bello che ho è stato l’ultimo giorno in Corea, quando eravamo tutti in silenzio, con la nostalgia nel cuore, mentre guardavamo lo spettacolo della Rainbow Fountain sul fiume Han con della musica in sottofondo».

La differenza culturale tra noi italiani e i coreani è ciò che ha colpito di più la ragazza:

«tutto sembra strano, particolare, ti senti quasi come in un metaverso. Mi sono ritrovata in un ambiente completamente nuovo, con gente completamente nuova, dove mi sono sentita, finalmente, capita».

Una volta tornata in Italia, il viaggio le ha dato modo di espandere questa conoscenza anche qui, conoscendo una moltitudine di persone con la stessa passione.

Anyway, Corea!

Proprio da questo meraviglioso mese passato in Corea del Sud, nasce il progetto Anyway, Corea!, in collaborazione con l’Istituto Culturale Coreano, che le ha permesso di avere uno spazio tutto suo sul loro account Instagram: otto appuntamenti con i quali vivere il Paese attraverso le sue meravigliose illustrazioni realizzate al momento, le uniche foto scattate da Eugenia Babini, unite al suo prezioso racconto.

Il progetto è stato unico nel suo genere e il segreto del suo successo è nel fatto che la narratrice sia una persona comune, genuina, vicina a noi, con la quale scambiare due chiacchiere in modo amichevole.

Illustrazione ad opera di Eugenia Babini

Tutte le illustrazioni sono disegni dal vivo, perché Eugenia Babini, quando viaggia, ha sempre con sé un quadernino, dal quale si lascia ispirare. Una volta tornata in Italia, mostra tutto ai suoi amici, che le dimostrano tutto il loro supporto e la spingono a presentare l’idea.

«Non so bene come sia capitato l’Istituto Culturale Coreano, che inaspettatamente mi ha risposto e mi ha proposto di espanderlo sui social».

È un progetto vero, realistico, che unisce la fotografia, al racconto e al disegno: otto appuntamenti artistici nei quali le persone possono completamente immedesimarsi.

«Il primo post ha fatto una quantità di like che non immaginavo minimamente, ho ricevuto una quantità enorme di feedback e ne sono davvero felice e soddisfatta, perché poi ho conosciuto molte delle persone dal vivo».

Tra i suoi obiettivi futuri ci sono quelli di trasferirsi a Milano, a causa dei maggiori sbocchi lavorativi. Sicuramente, vuole portare avanti questa sua passione per la Corea. Ci sono tanti progetti che ha in mente e le auguro di raggiungere tutti i suoi sogni.

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