Trascorro a Siena un fine settimana di un luglio rovente. E’ così bella che, passeggiando fra vicoli ombrosi, si riesce a dimenticare anche il caldo. E’ una città che dal Medioevo a oggi è riuscita a rimanere integra nella sua armonia architettonica, nei colori e nelle forme.

La colorazione dei palazzi e dei tetti è così unica e caratteristica che è diventata per definizione un aggettivo, Color terra di Siena.

Vederla dall’alto della Torre del Mangia è come una cartolina; ha delle forme equilibrate e coerenti, morbide e antiche. Spicca solo il grande Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, subito riconoscibile perché nella tipica dicromia in bianco e nero.

Il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta

E’ curioso vedere dall’alto che i tetti si adattano alla forma sinuosa delle vie della città, e sembrano ondeggiare.

Le vie e i tetti sinuosi di Siena

Anche il rumore di Siena appartiene al passato: passi sul selciato, vociare della gente, sventolio di bandiere schiaffeggiate dal vento che s’insinua e corre nei vicoli stretti. (Siena si visita a piedi perché è interdetta a ogni veicolo a parte quelli pubblici e commerciali).

E i profumi! Di pane, di dolci, di salumi, di cuoio, di carta artigianale, di buon cibo, di cioccolata, di vino. E le sue meravigliose botteghe! A Siena l’artigianato è vivo, anche se non mancano le vie dello shopping con negozi alla moda.

Bottega di alimenti tradizionali del territorio senese

Per visitare la città si può entrare da Porta Camollia da cui partono anche le mura che circondano Siena.

Porta Camollia

Siena è il Palio

Si avverte una bella atmosfera. Si cominciano già a vedere le bandiere della contrada Selva che quest’anno ha vinto il Palio del 2 Luglio. Sventolano ovunque. Siena è famosa in tutto il mondo per questa manifestazione. Si svolge due volte l’anno ma rappresenta il suo emblema per 365 giorni.

La tradizione esiste dal 1200 ma solo nel 1700 si stabilirono delle regole che ancora perdurano. Si corre alla tonda, a Piazza del Campo e alla bisdossa cioè a pelo. Furono stabiliti il numero e i confini delle contrade. Le regole per i fantini. Nel 1957 corse per la prima volta una donna.

I cavalli, detti barberi corrono sulla pista lastricata ricoperta di terra. I contradaioli tengono a sottolineare che la loro condizione fisica sta molto a cuore ai Senesi; hanno a disposizione veterinari, fisioterapisti e agopuntori specializzati. A ogni contrada è assegnato a sorte un cavallo che resterà di sua responsabilità fino alla fine del Palio.

Prima della corsa i cavalli sono benedetti con una emozionante cerimonia. A vincere il Palio non è il fantino, ma il cavallo, e quindi anche senza fantino (in questo caso si dice che il cavallo ha vinto scosso). E al cavallo vittorioso sono riservati gli onori della contrada durante le cerimonie della vittoria.

E’ interessante andare a curiosare nell’archivio del Palio di Siena, dove si trova la storia di tutte le vittorie di ciascuna contrada.

Ma naturalmente il Palio è un evento molto controverso, per le polemiche che ogni anno esplodono in occasione di incidenti, spesso mortali, che coinvolgono i cavalli in competizione. E molte associazioni in difesa degli animali si impegnano in raccolte firme per fermare una tradizione che è considerata una pratica di manifesta crudeltà contro gli animali.

Esiste un prezioso libro che meriterebbe di essere sfogliato per conoscere davvero Siena e le sue tradizioni. Si intitola Storia e costumi delle contrade di Siena, ed è una pubblicazione adornata da quaranta incisioni colorate e pubblicata dal conte Antonio Hercolani nel 1845. Si tratta di un’opera dal grande valore storico, stimato dalla casa d’aste Pandolfini per un valore variabile dai 300 ai 500 euro.

Una delle incisioni del libro Storia e costumi delle contrade di Siena.

Più alla portata delle nostre tasche è il romanzo Un’ombra nera, ambientato nella Siena del 1349, quando in tutta Europa imperversa quella tragica epidemia di peste che dimezzerà la popolazione di tutte le città infestate. Il romanzo è un’avventurosa indagine sulla scomparsa di un uomo, sullo sfondo di una Siena inquietante e torbida.

Le bandiere della Contrada Selva che ha vinto il Palio del 16 Luglio

Le bellezze di Siena

Siena mette in mostra le sue bellezze: è tutto a vista. La sorprendente Piazza del Campo, con la sua caratteristica forma a conchiglia, ancora oggi è il fulcro della città.  

Nella piazza si riconosce il Palazzo Pubblico di Siena che fu costruito dal Governo dei Nove i quali, consapevoli della bellezza e sontuosità del palazzo, obbligarono i proprietari delle case dei palazzi di Piazza del Campo a costruire in maniera armonica e coerente le nuove abitazioni.

La Torre del Mangia è alta 88 metri e da lì si gode di una vista a 360°sulla città. Bisogna salire circa 400 scalini ma ne vale la pena! La torre prende il nome dal suo primo custode che spendeva tutti i suoi guadagni mangiando e bevendo nelle osterie di Siena e da qui il nome Torre del Mangia.

Torre del Mangia

Nella piazza c’è la Fonte Gaia, dove si rinfrescano i turisti ma anche tanti uccelli.

Camminando per le vie si arriva al Duomo dedicato a Santa Maria Assunta che spicca per i suoi colori: rigorosamente bianco e nero. La sua costruzione iniziò prima dell’anno mille ma durò nei secoli perché con la crescita d’importanza della città crebbe anche l’esigenza di avere una cattedrale di pari importanza.

Il prossimo palio sarà quello del 16 agosto, durante il quale i contradaioli vincitori porteranno in processione il Drappellone della vittoria e ringrazieranno Maria assunta intonando il Te Deum.

In città in occasione del Palio:
dove alloggiare

Io consiglio di dormire al B&B Casale Virgili, un casolare antico a 4 chilometri dalla città, sui colli senesi, con una fresca piscina. La zona è battuta sempre da un vento piacevole che invita a rilassarsi.

Consiglio di gustare le prelibatezze che offre il territorio al ristorante San Desiderio nella delicata e intima Piazzetta Bonelli.

Panorama mattutino dei Colli Senesi
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