Spazio allo spazio: Roberto D’Alessandro ci racconta la nascita di Obiettivo Roma
Obiettivo Roma è un nuovo spazio che porta nel nome la sua vocazione. A spiegarcelo l'attore e regista Roberto D'Alessandro, anima di questo nuovo luogo aggregativo.
Obiettivo Roma è un nuovo spazio che porta nel nome la sua vocazione. A spiegarcelo l'attore e regista Roberto D'Alessandro, anima di questo nuovo luogo aggregativo.
Rewriters incontra oggi uno storico protagonista del teatro romano, ma non solo, in occasione della coraggiosa apertura di un nuovo spazio creativo nel cuore di Testaccio, Obiettivo Roma. Un’occasione per parlare con Roberto D’Alessandro del suo lavoro in senso ampio.
In un momento così rischioso per i movimenti a fisarmonica dei vari decreti dove hai trovato la forza per creare un nuovo spazio?
È nei momenti difficili che bisogna investire, soprattutto in cultura. Poi usciremo prima o poi da questo delirio, e forse ci sarà ancora più bisogno di socialità, condivisione, cultura. Ci sarà ancora più bisogno di aggregazione. Avremo più bisogno di ascoltarci. Non sarà facilissimo a breve termine, ma sono certo che è una cosa giusta da fare. E poi è la follia che fa andare avanti il mondo. Sono certo che Testaccio risponderà positivamente ad un nuovo spazio che chiamandosi Obiettivo Roma (l’associazione ha una anzianità di 23 anni, io sono presidente dal 2017 e nel 2020 è stata trasformata in Associazione di Promozione Sociale) porta nel nome la vocazione.
Quali iniziative si svolgeranno in loco e a chi è rivolto?
Si svolgeranno attività culturali e di aggregazione sociale. Laboratori di varie attività, cucito, uncinetto, disegno di nudo dal vivo, scrittura, incontri di poesia, ci occuperemo di pittura e poi ancora proveremo a riprendere una manifestazione che l’associazione ha fatto fino al 2015 Tra Monti e Cocci, una sorta di rievocazione delle ottobrate romane.
Riprenderemo il Roma Comic Off che è un festival teatrale che ha come nucleo Testaccio visto che si svolge in quasi tutti i teatri presenti a Testaccio e in quelli limitrofi. Siamo anche aperti a proposte e suggerimenti. Collaborazioni con le istituzioni e tutto quanto possa creare socialità attorno ad eventi ed attività culturali. Possiamo fornire supporto logistico a qualsiasi tipo di progetto. Gli spazi dell’associazione sono fruibili solo dai tesserati, ma i tesserati possono proporre, promuovere e portare i progetti che ritengono e che certo sono in linea con i principi statutari di Obbiettivo Roma.
Roberto D’Alessandro attore… raccontaci a cosa stai partecipando.
Dai primi di febbraio sarò in tournèe con Paolo Triestino ed Edy Angelillo con il bellissimo testo di Roberta Skerl “Que Serà” diretto da Triestino. Poi a maggio andrà in scena una mia commedia, “Un matrimonio all’italiana“, al teatro Manzoni di Roma, con la regia di Silvio Giordani. Poi ancora ad aprile spero di portare in scena uno spettacolo su un grande pittore del ‘600, Mattia Preti. Lo spettacolo verrà rappresentato in quel meraviglioso spazio che è il teatro di Documenti (altro gioiello di Testaccio), sarà itinerante, il pittore stesso da me interpretato illustrerà la sua vita segnando ciascun periodo come ciascun luogo con un suo quadro. Alla fine ci sarà una degustazione enogastronomica di prodotti tipici calabresi. Mattia Preti era di Taverna, vicino Catanzaro e lo spettacolo si intitolerà Il Cavalier Calabrese.
Roberto d’Alessandro organizzatore di più edizioni di un festival comico a Roma: un rapido bilancio.
Purtroppo il Roma Comic Off è stato interrotto dalla pandemia e le edizioni del 2020 e 2021 non hanno avuto luogo. C’è tutta l’intenzione di riprendere la sesta edizione a settembre 2022 anche se la situazione è molto incerta. Molte compagnie che hanno partecipato al Comic Off adesso fanno spettacoli nei teatri con cui hanno preso contatti proprio grazie al festival. È una vetrina per giovani compagnie, purtroppo non ci sono molte opportunità, con il Comic Off proviamo ad offrirne una.
La speranza che avevo avviando il Comic Off era quella di vedere crescere le compagnie partecipanti fino ad eguagliare i grandi festival off, tipo Avignone o Edimburgo. Abbiamo ospitato fino ad 85 compagnie, ma dovrebbe crescere ancora tanto, arrivare a centinaia di compagnie, anche se forse per ottenere questo risultato avrebbe bisogno di un aiuto istituzionale. Mi resta il sogno di riportarlo solo a Testaccio come era nella prima edizione e di vedere Testaccio invaso da giovani teatranti di tutto il mondo nel mese di settembre. Si dice che perché i sogni si avverino bisogna intanto sognarli…
Cosa insegnerai ai giovani che si avvicineranno al vostro luogo?
Nelle varie discipline ci saranno gli insegnanti. A me piace organizzare. Operare socialità attraverso la cultura credo sia il massimo. Cosa vorrei insegnare ai giovani che si avvicineranno? Intanto spero che si avvicineranno, che ci siano giovani che hanno voglia di aggregarsi attorno alla storia del quartiere, che è ricchissima, a volte trascurata. Che ci siano giovani che hanno voglia di crescere e far crescere il livello di conoscenza del posto che si vive. La conoscenza aumenta la consapevolezza e la consapevolezza a volte fa la differenza. Comunque a breve partiranno dei corsi molto interessanti, faremo promozione alle attività. In primavera avrà inizio un corso trimestrale di scrittura con un grandissimo scrittore e sceneggiatore come Salvatore Basile. Insomma tanta voglia di fare, tantissima voglia di un ritorno alla normalità. E chissà che non saranno i giovani ad insegnare qualcosa a me!