Supernova: il film di Harry Macqueen che spiega l’amore
In questi giorni nelle sale il film che racconta una storia in cui ci si può riconoscere: quella di due persone che si sono fermate e si sono date una possibilità.
In questi giorni nelle sale il film che racconta una storia in cui ci si può riconoscere: quella di due persone che si sono fermate e si sono date una possibilità.
Quando ho scelto di vedere questo film, sapevo cosa aspettarmi, non è un film che si va a vedere per sapere come andrà a finire, non ci sono tanti finali da immaginare o colpi di scena; immaginavo tutto ma non pensavo di vedermi rappresentato anche in un solo gesto.
Per la prima volta un film proiettato su di di me oltre che su uno schermo, che ha raccontato la mia storia e quella di molti altri e dell’amore nella sua forma più alta.
E’ la storia di una coppia gay e di una malattia come terzo incomodo che arriva e sconvolge ogni programma, ogni progetto, che si allarga sempre di più, che prende i suoi tempi e spazi e in quelli che lascia ci si vive, ci si adatta; tempi e spazi limitati ma dove si gettano radici che non temono di essere sradicate.
Supernova racconta l’amore nella sua forma più tangibile. Due attori straordinari Coling Firth e Stanley Tucci comunicano tra loro e con noi anche con un solo sguardo. Questo film, per la regia di Harry Macqueen, rappresenta l’amore in una delle sue forme più alte, l’accudimento; la voglia di crescere insieme in un terreno comune che non appartiene a nessuno dei due singolarmente ma solo ad entrambi, come unica entità; mostra il desiderio di invecchiare insieme e di esser il completamento l’uno dell’altro. La maggior parte delle persone vedendo questo film penserà che bisogna esser fortunati ad incontrare una persona di cui innamorarsi; certo la fortuna e la casualità sono componenti ormai essenziale di tutto ma quanto è importante darsi e dare un’opportunità? Quante volte forse abbiamo chiuso la porta troppo presto e non ci siamo soffermati e abbiamo continuato freneticamente una ricerca spasmodica di un ideale che mai si sarebbe materializzato? E’ solo fortuna come si dice spesso? Anche, ma non solo. All’amore va data solo una possibilità e del tempo. Questo chiede l’amore, un’opportunità. I protagonisti di questo film raccontano una storia che conosco molto bene e in cui molti di voi sicuramente si riconosceranno: quella di due persone che a suo tempo si sono fermate e si sono date una possibilità con il desiderio di vivere e affrontare tutto insieme.
Si può minimizzare questo sentimento e ridurlo ad un mix di compatibilità di carattere, di età, di passione fisica ma l’amore raccontato in questo film va oltre, è quello di un progetto a lungo termine e il cui obiettivo non è il raggiungimento dello stesso ma il percorso, la strada da fare insieme.
La malattia è come un fulmine che irrompe nella coppia, come uno strappo con lembi sempre più distanti tra loro che non si potranno mai unire, uno squarcio che si può provare a nascondere ma non per molto. Il momento della notizia di una malattia è come un solco nel tempo, una cicatrice drammatica nella memoria che getta nello sconforto e spaventa nel vero senso della parola. Se molti pensano che ci si accorga solo in momenti difficili del valore del proprio amore io, come lo stesso protagonista del file, posso dire di esser stato consapevole della fortuna fin dal primo giorno; non arrivare troppo tardi a riconoscere una fortuna è già qualcosa. La coppia protagonista del film, come molte di noi, non si è adagiata sulla passione di un momento, non si è accontentata, ma ha scelto di viversi completamente e proiettarsi nel tempo. Non ci sono scene di passione travolgente, nulla di straordinario, è la semplicità nella narrazione di una vita di coppia comune che colpisce e che arriva dritta al cuore, la voglia di trovare nello sguardo dell’altra persona una visione di futuro insieme.
Come si reagisce di fronte ad una notizia drammatica che traccia indicativamente i tempi e modi della fine di una vita insieme? Quali possono esser le reazioni?
Alcuni scelgono la fuga, anticipano la fine di tutto, anche di un presente fantastico per risparmiarsi un dolore già programmato nel futuro, perchè la paura ha avuto il sopravvento, altri come noi non hanno rinunciato a qualcosa di meraviglioso solo perché un giorno finirà. Il principio secondo cui un giorno tutto finirà vale per tutti, la differenza sta nella conoscenza indicativa di un quando e come, ma non si rinuncia a partire per una bella vacanza solo perché un giorno si dovrà tornare a casa. Il film non a caso si svolge durante la vacanza della coppia su un camper; un viaggio che ognuno intraprende con un obiettivo diverso, forse una speranza differente per entrambi, e lungo il quale si troveranno per dichiararsi nuovamente il loro supporto reciproco, per provare a vivere il tempo e tentare di domarlo il più possibile. Una delle prime domande, posta anche all’interno del film è “bisogna esser forti in questi momenti?” Io non credo sia questione di forza o debolezza, di coraggio o timore, è solo una questione di Amore.
Non si pensi che in situazioni difficili come quella descritta nel film si viva come in una bolla d’amore e comprensione; se si è saggi e si vuole vivere si continua a litigare, ma quasi sempre per le cose banali, e ci si guarda con più complicità perché ci si sente ancora più uniti e indispensabili l’uno per l’altro. Non c’è altro posto dove si possa desiderare di essere, nessuna realtà senza problemi potrebbe sostituire lo sguardo o la mano della persona con cui vuoi condividere tutto, anche i momenti più drammatici. Una carezza diventa più forte e intima di qualsiasi rapporto sessuale, uno sguardo reciproco vale più di mille parole, percepirsi fisicamente come un NOI più che IO e TE.
In questi casi non è solo la felicità del presente che tiene uniti ma l’idea di continuare a progettare, forse più di prima, più di quando si dava tutto per scontato, anche il tempo; l’accudimento e la cura l’un per l’altro sono rappresentazione dell’amore in una delle sue forme più concrete, oltre quello di un sentimento da provare.
Quando si vive una situazione come questa sembra che il tempo trascorra velocemente e si cerca di non rimandare più alcun gesto, alcuno sguardo. I protagonisti ci portano nell’intimità di un abbraccio al risveglio tutti i giorni, nella gioia di concludere una giornata insieme, di ritrovarsi, o di tornare e ricominciare.
Questo film ha descritto l’importanza di vivere l’amore senza timori di una fine anticipata. D’altronde una stella è bella da guardare anche se si è consapevoli che prima o poi smetterà di brillare e allo stesso modo è meglio sentire la mancanza di qualcuno di importante che non averlo mai vissuto.