“The Skies: Rarities” il nuovo lavoro di Roger Eno
Roger Eno anche questa volta regala agli ascoltatori un viaggio nelle atmosfere rarefatte e introspettive della sua musica. Qui ve ne parlo.
Roger Eno anche questa volta regala agli ascoltatori un viaggio nelle atmosfere rarefatte e introspettive della sua musica. Qui ve ne parlo.
Avevo già parlato del fratello di Brian Eno che mi aveva colpito favorevolmente con il suo lavoro The Turning Year. E’ stata una bella conferma il suo nuovo album, The Skies: Rarities, uscito da qualche giorno sempre per Deutsche Grammophon.
Roger Eno anche questa volta regala agli ascoltatori un viaggio nelle atmosfere rarefatte e introspettive della sua musica. Disponibile sia in formato digitale che in vinile, l’album si presenta come una raccolta di otto tracce inedite, scaturite dalle stesse sessioni che hanno dato vita al precedente lavoro, The Skies, They Shift Like Chords. Questo nuovo capitolo continua a esplorare la sua peculiare sensibilità musicale, offrendo una fusione tra suoni ambientali, sperimentazioni orchestrali e composizioni minimaliste.
The Skies: Rarities include brani mai pubblicati prima, compreso il pezzo Through the Blue (Piano Version), originariamente rilasciato per il World Piano Day del 2023, e la traccia precedentemente disponibile solo su Amazon, Above and Below.
Il disco non si limita a composizioni per pianoforte solo, ma si espande con arrangiamenti per coro ed elettronica in Patterned Ground, e per orchestra d’archi in Breaking The Surface, eseguiti dagli strumentisti di Scoring Berlin, che Eno ha diretto con un approccio unico: un misto di partitura e improvvisazione. La chitarra di Jon Goddard si fa sentire in Into Silence, conferendo al brano una sfumatura che, secondo Eno, avrebbe altrimenti mancato.
Durante la registrazione di un album, spiega Eno, spesso raccoglie un surplus di idee e composizioni. Alla fine, seleziona con attenzione un insieme definitivo di tracce per creare un flusso musicale coerente e meditato. In questo caso, The Skies: Rarities rappresenta quel secondo lotto di materiale nato dalle stesse sessioni di The Skies, They Shift Like Chords, dimostrando come la sua creatività prolifica permetta di dare vita a non uno, ma due album altrettanto potenti.
Le tematiche che emergono da questo nuovo album sono strettamente legate a quelle già esplorate nel suo lavoro precedente, con un focus particolare sull’ambiente e sulle preoccupazioni legate ai cambiamenti climatici e all’agricoltura intensiva. E’ bello constatare che moltissimi artisti stanno dedicando le loro opere al fine di sensibilizzare il pubblico a temi ambientali, io l’ho fatto recentemente con il mio Quantum One.
L’atmosfera malinconica che pervade l’album originale si riflette anche in The Skies: Rarities, dove il paesaggio sonoro creato da Eno sembra essere un lamento per la Terra e, allo stesso tempo, una riflessione sul nostro presente incerto. Come osservato da The Line of Best Fit, The Skies, They Shift Like Chords
“avrebbe potuto essere un semplice lamento ecologico, ma si trasforma in una bella riflessione sul qui e ora, e su un futuro incerto.”
Uno degli elementi più affascinanti di The Skies: Rarities è l’uso della collaborazione e dell’improvvisazione. In Breaking The Surface, ad esempio, Eno ha coinvolto la Scoring Berlin String Orchestra, chiedendo loro non solo di eseguire la partitura scritta, ma anche di improvvisare in certi momenti, arricchendo così il tessuto sonoro. Anche la collaborazione con Jon Goddard su Into Silence aggiunge un livello di profondità, con la chitarra che aggiunge una tonalità che Eno descrive come essenziale per la composizione.
The Skies: Rarities rappresenta non solo un ampliamento delle idee sonore presenti nel lavoro precedente di Roger Eno, ma anche una testimonianza del suo approccio attento e meditativo alla composizione.
È un album che invita l’ascoltatore a immergersi in un universo musicale fatto di delicatezza, complessità e riflessione, un luogo dove suono e silenzio convivono in perfetta armonia. In definitiva, questo nuovo lavoro consolida la posizione di Roger Eno come uno degli artisti più raffinati e visionari della scena musicale contemporanea.
Buona musica!