È notizia di questi giorni: Tiziano Ferro ha avviato le pratiche di divorzio da suo marito Victor Allen, con cui ha due figli, Margherita e Andres. Annunciando in un post su Instagram la dolorosa decisione, il cantautore infatti dice anche: “Non posso portare i miei figli in Italia”.

Già lo scorso anno Tiziano Ferro, in un’intervista a Rolling Stone, aveva sottolineato come l’assurda situazione italiana – e cioè la mancanza di una legge che tuteli i figli di coppie omosessuali – derubi i bambini, all’ingresso nel territorio nazionale, di uno dei genitori.

Oggi, se voglio far entrare i miei figli in Italia, so che avrebbero diritto a metà del presidio genitoriale, anche se ci sono due persone che possono prendersi cura di loro. Se stanno male, solo io posso andare al pronto soccorso perché Victor non risulta sul passaporto, il che è una cosa aberrante. Al di là dell’essere d’accordo o meno, della morale, di un senso di colpa costruito a tavolino, ho sempre pensato che i miei diritti non tolgono nulla a quelli degli altri”.

Ma in Italia ancora non c’è una legge

Nonostante le unioni civili, azzoppate però dalla mancata tutela della stepchild adoption, le coppie omosessuali non hanno alcuna tutela in merito alla filiazione. Da quando è in carica, il governo sta usando la questione della genitorialità omosessuale per contrarre ancora di più i diritti di tutti e tutte. Basti pensare alla questione della maternità surrogata: il 98 per cento di chi ne fa ricorso in Italia è eterosessuale. Il restante 2 per cento sono uomini in coppia. Però la narrazione main stream ci dice che il problema sono proprio loro.

Le 33 coppie di mamme di Padova

Avranno poi inizio a novembre 2023 i procedimenti avviati dalla procura di Padova, sollecitata dal ministero dell’Interno, per cancellare 33 mamme dall’atto di nascita di altrettanti bambini. Un atto violento e fortemente lesivo dei diritti di quei bimbi che si vedono così cancellare improvvisamente un genitore che per andare a prenderlo a scuola dovrà avere il permesso dell’altra mamma, o che non potrà decidere se fargli sommistrare un farmaco salvavita in ospedale nel caso ve ne fosse bisogno.

La situazione per le coppie di uomini

Non stupiscono allora le parole di Tiziano Ferro. Le coppie di uomini non hanno alcuna possibilità in Italia di essere riconosciuti entrambi padri. Gli atti di nascita all’estero, dove è necessariamente nato il figlio da maternità surrogata, non possono essere trascritti in Italia. Di più. Qualora lo Stato estero non rilasci anche un certificato in cui viene dichiarato il padre biologico, il bambino resta in un limbo: non diventa cittadino italiano e non può quindi essere iscritto a scuola, non può avere un pediatra, non ha alcuna tutela giuridica. Quando lo Stato estero rilasci un certificato che stabilisca il padre biologico – ed esclusivamente quello – allora, monco, menomato, questo atto può essere trascritto. Ma il bambino avrà un padre e non due di fronte allo Stato italiano.

Il quesito del sindaco di Milano

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala per superare lo scoglio del certificato con la doppia paternità, ha richiesto un parere al ministero dell’Interno, chiedendo il riconoscimento del padre biologico, spiegandolo, insieme a Gaia Romani, assessora ai Servizi civici, Partecipazione e Trasparenza, Politiche del decentramento del Comune di Milano, in un video pubblicato su Facebook. Un passo avanti che è,

rispetto al quadro degli scorsi mesi, l’effetto della risposta a un quesito che avevamo posto al ministero dell’Interno a seguito dello stop di inizio anno ai riconoscimenti e alla trascrizioni degli atti di nascita dei bambini e delle bambine de le coppie omogenitoriali. Per la prima volta sarà il Comune a poter valutare sui cosiddetti atti ulteriori, che certificano chi è il padre biologico e il percorso che la famiglia ha intrapreso. Seppur permangano tutti i problemi denunciati in questi mesi, primo tra tutti il fatto che non ci sia alcun dovere e diritto in capo al secondo genitore, questa è una buona notizia. Non sarà il tribunale, ma saremo noi, il Comune di Milano, a valutare sugli atti ulteriori e questo non era mai successo”.

Nel video parla anche l’assessora ai Servizi Civici Gaia Romani che spiega come il caos creato dalle decisioni del governo sarà quanto meno preso in carico con la riattivazione della

“procedura per le famiglie di papà che necessitassero della trascrizione dell’atto di nascita del proprio bambino o bambina. Ricontatteremo personalmente le famiglie rientrate a Milano a febbraio, marzo e che da allora sono nel limbo tra mille difficoltà”.

Il referendum per il matrimonio egualitario

C’è poi chi, come Fabrizio Marrazzo, portavoce di Partito Gay per i diritti Lgbt, promuove un referendum per il matrimonio egualitario:

“Tiziano Ferro sui social ha dichiarato che non può venire in Italia perché i suoi figli non sono riconosciuti. Per questo chiediamo a Tiziano, ai politici e a tutta la società civile che vogliono che siano riconosciuti i diritti dei figli delle coppie Lbtqi+, di stringere una alleanza per lanciare in Italia il Referendum sul Matrimonio Egualitario, che sarebbe l’unica soluzione possibile con questo parlamento, la cui maggioranza non vuole dare diritti alla nostra comunità”.

Condividi: