Davvero possiamo dare un valore inferiore alla vita animale e quindi al fine vita di un individuo animale rispetto ad un individuo umano? Davvero ancora oggi c’è chi si stupisce se si piange per la morte di un quattrozampe che ha vissuto con noi? Non è semplice trattare questo tema, così intimo e doloroso perché tocca sicuramente delle “corde” molto personali, ma il saggio Tutto l’amore che resta, curato da Maria Falvo, edito da Terra Nuova, vuole contribuire a superare un tabù, quello del passaggio a miglior vita degli animali con i quali condividiamo molta parte della nostra vita.

E così esperti in vari campi affrontano questo tema dal punto di vista psicologico, filosofico, medico-veterinario, considerando come è cambiata nel tempo la nostra relazione a sei zampe in anni di convivenza sempre più diffusa.

Amore per gli animali, un legame profondo

Sono oltre 10 milioni i gatti e più di 8 milioni i cani che ospitiamo nelle nostre case, nelle nostre famiglie “allargate” sì ci sono anche loro: lo sanno bene milioni di famiglie che li ospitano e li accudiscono provvedendo al loro cibo, alle cure, alle passeggiate. Un legame profondo e sempre più esteso che è mutato profondamente – come racconta uno degli autori di questo libro, lo scrittore Goffredo Fofi, purtroppo scomparso qualche giorno fa, nel fare un confronto tra passato e presente.

Alcuni decenni fa la cuccia doveva restare fuori casa, oggi è molto più frequente trovarla in casa trasformata in divano: il nostro legame con cani e gatti in particolare è divenuto più profondo e la loro perdita è un dolore che non può continuare ad essere delegittimato, come spiega la professoressa Ines Testoni (insegna psicologia sociale all’Università di Padova) nella prefazione e la psicologa Annamaria Manzoni nel testo.

Tanto è diventato profondo il legame con gli animali cosiddetti “d’affezione” che alcune Amministrazioni locali hanno dato il via libera alla tumulazione delle ceneri dei quattrozampe nei cimiteri cittadini, all’interno della sepoltura in cui è già presente il familiare umano. Il libro contiene anche una appendice normativa su questo aspetto.

Nell’immaginario collettivo più frequente (pensiamo alla pubblicità) prevale la rappresentazione del cane/gatto cucciolo e sano. Ma anche i cuccioli crescono, hanno bisogno di cure e attenzioni, possono ammalarsi, aver bisogno di terapie specifiche, e anche loro andranno incontro al fine vita. Una realtà che può essere tanto più complessa da gestire se viene coinvolto un minore e/o un anziano, psicologicamente più vulnerabili di fronte alla perdita di un affetto, anche a quattro zampe.

Altri autori, con specializzazioni in campi diversi, dalla psicologia, alla veterinaria, alla letteratura, alla filosofia, alle scienze cognitive animali (da Manuela Macelloni aStefano Cattinelli, da Massimo Wertmuller ad Anna Albonico e Angelo Vaira) in questo saggio hanno messo a disposizione le loro conoscenze offrendo alcuni spunti di riflessione per affrontare le emozioni del fine vita. Il testo affronta anche un differente punto di vista: la “continuità” oltre i cicli di nascita e fine vita, secondo la visione buddista. Il testo dedica spazio anche al punto di vista animale: ovvero all’eventualità che possa essere il cane o il gatto a ritrovarsi improvvisamente orfano della sua famiglia umana.

Il progetto “Una cuccia per sempre”

Una circostanza che vede LAV impegnata in questo campo – associazione a cui vanno i diritti editoriali – con il progetto Una cuccia per sempre e la possibilità di prevedere un lascito solidale per gli animali, per pensare anche al loro futuro con l’aiuto della LAV che si impegna a trovare una nuova casa e/o provvedere alle cure di animali rimasti improvvisamente soli.

Un fatto è certo: essersi presi cura di un altro animale – dalle passeggiate, alle vacanze e ai giochi insieme, fino alle terapie veterinarie o alla scelta del cibo migliore – è un atto d’amore e di rispetto e questo legame affettivo non può che restare indelebile nei nostri ricordi, anche perché spesso l’amore che resta, e tanto, è ciò che gli animali ci hanno trasmesso e insegnato.

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