Un viaggio attraverso la nostalgia da Omero a Paolo Di Paolo
Oggi vi parlo di un sentimento che tocca letteralmente tutti: la nostalgia. E lo farò osando associazioni e parallelismi audaci.
Oggi vi parlo di un sentimento che tocca letteralmente tutti: la nostalgia. E lo farò osando associazioni e parallelismi audaci.
Quante volte abbiamo detto frasi del tipo “Quanto ci siamo divertiti durante gli anni delle scuole superiori?”, “Quanto erano belli gli anni Novanta?”, “Quanto eravamo felici?”. Questo è un viaggio attraverso la nostalgia, che inizia con Omero, passa tra le pagine di due libri di Paolo Di Paolo e si immerge in una poesia di Ungaretti.
Da dove viene la nostalgia? La risposta ce la dà l’Odissea (e anche l’etimologia greca della parola). Di cosa è fatta la nostalgia? In “Lontano dagli occhi” Paolo Di Paolo propone un interrogativo che tenta di raffigurare i mondi possibili da cui ognuno potrebbe essere escluso, mentre in “Svegliarsi negli anni venti” con la storia di Carlo Fiala delinea il tentativo vano di fermare il tempo che passa.
Infine Ungaretti, nel pieno della prima guerra mondiale, fotografa questo sentimento con una poesia che non ha bisogno di spiegazioni.