Tutti vorremmo vivere a lungo e bene ma, lo sappiamo, la vita è limitata e non sempre è un percorso netto. Si va quindi alla ricerca dei “segreti” dei centenari cercando qualche indicazione, qualche consiglio o, comunque, una condotta da imitare.

Qualcuno si avvicina a sedicenti santoni, qualcun altro arriva a farsi leggere la mano, a consultare maghi o, più recentemente, a navigare online. Sembra, insomma, che gli 80 e più anni, quelli che risultano essere gli anni di vita media oggi, proprio non bastano più a nessuno. Accanto ai segreti dei centenari e alle credenze popolari, c’è chi ha affrontato l’argomento cercando con studi epidemiologici e sperimentali di capire come è governata la storia della nostra vita.

Vita e età biologica

La genetica, ovviamente, la fa da padrona e lì, possiamo farci ancora poco. Ma gli studi sull’epigenetica, materia che studia alcuni fattori che possono modificare l’espressione di uno stesso gene, hanno individuato i cosiddetti “epigenetic clock”, orologi epigenetici in grado di identificare la nostra età biologica. E così questi elementi sono stati utilizzati per capire se e come possiamo modificarli a nostro favore. Il fumo, l’alcol, la depressione e il sovrappeso sono tra i fattori che rallentano questo orologio mentre la giusta dieta lo accelera. Già, la dieta, ma qual è quella giusta, quale la migliore?

Un recentissimo studio americano ha studiato 105.015 soggetti che seguivano otto modelli alimentari, tra cui l’Alternative Healthy Eating Index, l’Alternative Mediterranean Index, il Dietary Approaches to Stop Hypertension, l’Intervention Mediterranean-DASH for Neurodegenerative Delay, la Dieta a Base Vegetale, il Planetary Health Diet Index, il Modello Alimentare Empiricamente Infiammatorio, l’Indice Alimentare Empirico per l’Iperinsulinemia e il Consumo di Alimenti Ultra Processati. Dopo circa 30 anni di sorveglianza è stato valutato quale di questi poteva garantire il cosiddetto invecchiamento sano definito come il raggiungimento dei 70 anni senza alcun tipo di patologia e in una condizione di completa serenità psicologica.

I risultati migliori li hanno ottenuti l’Alternative Healthy Eating Index, una dieta che privilegia un maggiore consumo di verdura, frutta, legumi e frutta secca con limitato uso di carne, pesce e latticini e le due formule basate sulla Dieta Mediterranea. Ma, a guardar bene la prima è una copia conforme della seconda. La dieta esclusivamente vegetale si è posizionata bene, ma non come queste tre. E così, anche questo elaborato, corposo e prolungato studio conferma le intuizioni che Ancel Keys ebbe a Pioppi, nel comune di Pollica, nel Cilento subito dopo la II guerra mondiale.

E, a sottolinearne l’importanza, proprio in questi giorni sono state pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità le linee guida per un corretto utilizzo della dieta mediterranea dove si legge tra l’altro:

La Dieta Mediterranea si contraddistingue per l’alto consumo di alimenti di origine vegetale (verdure, frutta fresca, legumi, cereali integrali, frutta a guscio) e di olio d’oliva come fonte principale di grassi monoinsaturi. Dal punto di vista concettuale, include abitudini alimentari consapevoli, come la scelta di prodotti alimentari a chilometro zero e provenienti da filiera corta e stagionali, attività fisica regolare, adeguato riposo, convivialità e socialità. Essa promuove valori come ospitalità, vicinato, dialogo interculturale e rispetto della diversità, incarnando il concetto di “vivere mediterraneo”. 

Alimentazione ma anche stile di vita

La definizione operativa proposta nelle linee guida enfatizza l’importanza di un consumo moderato di pesce, frutti di mare, uova, carni bianche, latte e derivati, limitando carne rossa e dolci. Insomma, come si vede, non solo cibo e attività fisica, ma anche riposo, convivialità e socialità

Ma ricordiamoci sempre quando si leggono questi studi che l’associazione di eventi non configura un rapporto di causa/effetto, ma solo una riduzione del rischio di ammalarsi. Perciò, se le malattie arrivano per tutte le ragioni che conosciamo e quelle che non conosciamo, almeno non procuriamoci quelle che possiamo evitare. Il suggerimento è sempre lo stello: godiamoci al meglio tutti i giorni e tutti i momenti in cui stiamo bene. 

Insomma, una vita non solo lunga, ma specialmente larga.

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