In un momento in cui il dibattito sull’aborto si fa sempre più acceso, il Collettivo Tutte a casa si mobilita per difendere un diritto fondamentale: quello all’autodeterminazione del proprio corpo, per tutte le donne.

Cinema e Sociale: al via il progetto Volitìva – Narrazione collettiva per la tutela del diritto all’aborto, che vuole essere una narrazione collettiva per la tutela del diritto all’interruzione di gravidanza. L’iniziativa, ideata e promossa dal collettivo Tutte a casa, vuole difendere un diritto fondamentale delle donne, tutte le donne, tutti i cittadini.

Tutte a casa, l’idea di Volitiva

L’idea è semplice e non necessiterà essere registi o videomaker per partecipare. Il collettivo ha fatto una chiamata a tutta la cittadinanza, una call pubblica per raccogliere video di 1-2 minuti, in formato orizzontale, ma anche messaggi audio anonimi, che raccontino le esperienze di interruzione di gravidanza (IG) o di interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Questo materiale, insieme al punto di vista di medici, esperte, attiviste sul tema dell’aborto ha l’obiettivo è di realizzare un film partecipato a più voci per raccontare la necessità della tutela di questo diritto. 

Nel 2020 il collettivo ha raccontato la pandemia dal punto di vista delle donne con il documentario Tutte a casa – memorie digitali da un mondo sospeso, un’opera collettiva realizzata attraverso gli oltre 8.000 video-diari prodotti dalle partecipanti.

Sono già passati quattro anni, il mondo si fermò. Stavamo per entrare in lockdown. Un periodo che ci mise a dura prova, segnando la storia del pianeta e delle nostre piccole storie personali. Ma tra quelle storie, c’è un capitolo unico. È la storia di un incontro attraverso Facebook, quello di 16 donne che hanno deciso di raccontare quelle giornate da un altro punto di vista, quello delle donne. È la storia di un documentario che, soprattutto oggi, merita di essere rivisto.

Quello che le animava era la necessità di raccontare come le donne stavano vivendo la pandemia. Così lanciarono una call a donne di tutte le età e provenienze sociali, chiedendo loro di condividere la loro quarantena attraverso video realizzati con lo smartphone. Il risultato? Un affresco di voci femminili, un osservatorio alternativo alla narrazione mainstream, prevalentemente maschile, della pandemia.

Il documentario sul lockdown

Il documentario prende vita da 8.000 video inviati da circa 500 donne, narrando le loro esperienze durante il lockdown del marzo 2020. Dai frammenti di questa realtà parallela emergono storie angoscianti, ironiche e spudorate. Dalle commesse dei supermercati alla dottoressa svegliatasi nella notte in preda all’ansia, chi è riuscita a sfuggire da una relazione violenta durante la quarantena.

Ma anche una celebrazione della vita. Dai giochi con i bambini, alle feste di compleanno via WhatsApp, dagli orti sui terrazzi, agli atti di solidarietà disinteressata.

“Tutte a Casa – memorie digitali da un mondo sospeso” è disponibile su CHILI in streaming a questo link: https://it.chili.com/…/19a683a6-0fa3-494b-9e69…

Ritroviamoci, riguardiamoci

Oggi sentiamo la necessità di ampliare la riflessione sul presente, attraverso lo sguardo di una moltitudine. È il momento di dar voce alle nostre esperienze, in questo momento critico in cui il dibattito pubblico intorno all’aborto è sempre più acceso. Ogni video conta, ogni voce fa la differenza”. (dichiarazioni del collettivo)

Tutte a casa: chi sono?

Tutte a casa è un’associazione, un collettivo e una casa di produzione al femminile con una mission ambiziosa. Composta da 12 professioniste del settore audiovisivo conosciutesi virtualmente a marzo 2020 in un gruppo Facebook dedicato alle lavoratrici di cinema e tv. Con un archivio digitale composto da più di 8.000 video realizzati da quasi 500 donne diverse, l’associazione ha deciso di portare avanti anche altri progetti legati sempre al tema femminile, utilizzando il proprio archivio e la narrazione documentaristica.

Come partecipare

Per partecipare al progetto Volitìva – Narrazione collettiva per la tutela del diritto all’aborto, potete inviare i vostri video o chiedere informazioni, scrivendo a: tutteacasa@gmail.com

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