Concerti e bar curati, cultura, attività politica, una socialità accogliente e pensata: Sparwasser, nel quartiere romano del Pigneto, è un circolo Arci molto amato da chi lo frequenta per questo suo specifico profilo. Il Covid ha spento i suoi amplificatori ma non ha chiuso le sue porte. Mese dopo mese si è trasformato, in questo anno durissimo, in aula-studio per ragazzini e studenti che non potevano permettersi una connessione. Poi, come ogni circolo Arci coinvolti nel progetto Akkittate, si è fatto deposito e punto di raccolta, partecipando alla distribuzione di cibo e abiti per chi è rimasto senza lavoro e senza aiuti.

Ogni sabato, visto che i circoli sono chiusi, volontari e soci di Arci Pianeta Sonoro, in rete con Arci Roma, si danno appuntamento in strada portando tè e cibo caldo, generi di prima necessità, “ma soprattutto cercando di costruire relazioni umane, di capire chi incontriamo e di provare a proporre delle soluzioni lavorative a chi può e vuole essere aiutato a cercare un lavoro ed un destino diverso da quello del gelido marciapiede”, raccontano.

“Noi non facciamo ‘assistenzialismo’. Noi non siamo ‘professionisti dell’emergenza’ – spiegano ancora in un messaggio a romani e sostenitori – non è il nostro ‘mestiere’. Noi siamo qui per dare una mano a chi è in difficoltà e lo facciamo nonostante i nostri circoli siano chiusi da mesi. Siamo qui a dare il segno di una ‘umanità solidale che genera dal basso la cura e, per tale via, cura se stessa’. Siamo qui per essere ‘spina nel fianco’ di chi dovrebbe creare un sistema di sostegno sociale che prevenga le emergenze anche dei senza fissa dimora e di tutte le povertà emergenti”.

Dopo la decima, prevedibile, morte in strada per freddo di persone che non avevano un riparo per la notte, gli animatori di Sparwasser, però, hanno deciso di fare qualcosa in più. “Stiamo assistendo a morti annunciate che potevano essere evitate, morti non causate dal freddo ma dall’indifferenza – ha denunciato il circolo – l’arrivo puntuale delle temperature gelide non può infatti essere considerato un’emergenza improvvisa e imprevedibile”.

“Nell’anno in cui abbiamo sentito ripetere costantemente ‘restate a casa’, si continua a ignorare il problema di chi una casa non ce l’ha – ha sottolineato il circolo Arci nell’annuncio di questa straordinaria iniziativa – da settimane chiediamo al Comune di intervenire per risolvere i problemi di un piano freddo inadeguato, a fronte di  tantissime strutture vuote. Alberghi senza turisti, spazi sociali e locali che pagano un affitto. Il loro tetto non copre altro che uno spazio inutilizzato”.

“Ci sembra paradossale e insopportabile che un luogo come Sparwasser – hanno spiegato ancora – che è sempre stato cuore di mille attività, resti chiuso e inutilizzato mentre fuori c’è chi, per il freddo e l’indifferenza, sta morendo. Abbiamo deciso di mettere a disposizione quello che abbiamo: il nostro posto, le nostre braccia, il nostro tempo. Lo facciamo insieme a tante associazioni, al sindacato e alla rete dei circoli”.

E così la saracinesca gialla di Sparwasser si è alzata di nuovo, per garantire un letto – ben curato e arredato con gusto – oltre a un pasto caldo a chi una casa non ce l’ha, grazie all’impegno di tanti volontari e volontarie che gestiscono la logistica, cucinano e si alternano in turni per supportare gli ospiti. Il tutto in piena sicurezza, con test antigenici, sanificazioni quotidiane e con grande attenzione ai protocolli anti Covid.

I costi organizzativi ed economici dell’operazione non sono bassi, ma è urgente agire, evitare altre morti imperdonabili. Si può contribuire con una donazione a sostegno delle spese sanitarie, logistiche e di supporto, ma si può anche dare la propria disponibilità per cucinare un pasto o mettere a disposizione il proprio tempo per aumentare il numero dei volontari.

“Aiutaci a rispondere alla freddezza delle istituzioni con quello che abbiamo a disposizione: calore umano”, chiedono dal circolo. Ecco il link per farlo.

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