1908: le Farfalle delle Highlands, il Ladies Scottish Climbing Club
Lucy Smith e Pauline Ranken e il "Il Ladies Scottish Climbing Club". Helen Steven ce ne parla nel libro "Rising to the Challenge".

Lucy Smith e Pauline Ranken e il "Il Ladies Scottish Climbing Club". Helen Steven ce ne parla nel libro "Rising to the Challenge".
Chiudete gli occhi. Immaginate di avere le punte delle scarpe appoggiate su interstizi di pochi centimetri, di trovarvi ad altezze da capogiro col corpo premuto contro muri di basalto bagnati da una pioggia torrenziale; la vostra vita è letteralmente appesa a una corda di canapa che diventa sempre più pesante e fastidiosa man mano che viene intrisa d’acqua. Niente scarpe da trekking, nessun imbrago con dissipatore, un cappellino di tela al posto del caschetto. A peggiorare le cose, nessun abbigliamento tecnico, ma solo una lunga gonna sotto la quale, per pudore, avete indossato dei pantaloni intimi maschili.
Ora riaprite gli occhi e ammettete che la scena in cui vi ho fatto immergere è parificabile ad un brutto incubo. Invece vi devo contraddire, quanto appena immaginato è stata pura realtà affrontata da donne temerarie. Era il 1908, Lucy Smith e Pauline Ranken con le condizioni metereologiche avverse scalarono una parete delle più gelide montagne della Scozia, il Salisbury Crags (con uno sviluppo verticale di 300 m). Le due temerarie, non solo arrivarono in vetta, ma aprirono anche una nuova via di accesso, in barba a chi le aveva derise.
Lucy e Pauline, due donne amanti della montagna, rifiutate dai club alpinistici maschili, fondarono il Ladies Scottish Climbing Club e diedero la paga a molti colleghi alpinisti. Dopo un anno il club contava 14 adesioni, scalatrici che avrebbero compiuto imprese memorabili.
A cento anni dalla nascita del club, tre alpinisti europei pensarono di ripercorrere le prodezze di Lucy e Pauline. Lo fecero senza utilizzare l’abbigliamento tecnico moderno, ma procurandosi la stessa scomoda corda di canapa e affrontando la salita con le stesse condizioni meteo avverse. Arrivati a 180 m da terra, ad un traverso di 8 cm di larghezza e 35 metri di lunghezza – bagnato e scivoloso – i tre alpinisti abbandonarono l’impresa. Questo ce la dice lunga sulle difficoltà affrontate dalle due temerarie di inizio ‘900 e sulla loro forza d’animo.
Il club è tutt’oggi in attività, tanto da esser uno dei più antichi club della Scozia e in tutto questo tempo molte sono le donne ad essersi cimentate in arrampicate difficoltose.
Un libro interessante sulle imprese compiute nei primi 100 anni di vita del club si intitola: Rising to the Challenge: 100 Years of the Ladies Scottish Climbing Club di Helen Steven.
Ora chiudete gli occhi e riprovate ad affrontare la salita, sentite il freddo della roccia sotto le dita, l’acqua che scende a rivoli sulla vostra giacca di lana, le punte dei piedi instabili sugli appigli umidi. Ve la sentite di proseguire?