AJFawdySeven, giovane artista dell’Africa Meridionale che vuole mostrare la sua musica al mondo
Viene dal Lesotho, studia in Sudafrica e in Cina e su questa sua poliedrica esperienza costruisce il suo percorso musicale. Intervista ad AJFawdySeven.
Viene dal Lesotho, studia in Sudafrica e in Cina e su questa sua poliedrica esperienza costruisce il suo percorso musicale. Intervista ad AJFawdySeven.
(English translation below)
AJFawdySeven è un giovane musicista che viene dal Lesotho, una enclave nel territorio della Repubblica del Sudafrica. AJ ha recentemente pubblicato il suo primo progetto Too Young For Everything, basato su sonorità del rap introspettivo e vibranti melodie trap, ed ho avuto l’opportunità di intervistarlo riguardo il suo percorso artistico e i suoi progetti.
Chi è AJFawdySeven? Vuoi raccontarci un po’ dove sei cresciuto e dove vivi?
Il mio vero nome è Phupu Augustinus Tikoe (fidatevi, anche la gente qui nel mio Paese ha difficoltà a pronunciarlo). Sono nato nel 1999 a Mohale’s Hoek, uno dei 10 distretti del Lesotho. Sono cresciuto a Maseru, la capitale, dove tutt’ora vivo con mia madre e i miei due fratellini. Il più della mia adolescenza l’ho passato fuori dal Lesotho. Il liceo l’ho fatto in Sudafrica e l’università in Cina, di conseguenza sono sempre stato una sorta di outsider tra i miei coetanei a casa.
Come hai iniziato a scrivere e a fare rap?
Ho capito che potevo scrivere per la prima volta nel 2010, grazie ad un compito nel corso di inglese a scuola, in cui mi era richiesto di scrivere una poesia. Subito è diventata una dipendenza, scrivevo anche nel mio tempo libero. Il rappare è venuto subito dopo. Mio padre aveva un computer pieno di video e musica rap (Eminem, 2pac, Nelly), così già l’ascoltavo e apprezzavo sin da molto piccolo.
Nel 2011 ho scritto i miei primi versi rap, subito dopo aver assistito all’enorme successo di Eminem con “Not Afraid”. Riuscivo a stargli dietro rappando sulla traccia e leggendo il testo, quindi ho pensato: «un attimo…e se riuscissi a rappare così con qualcosa che scrivo io?» e da lì è partito tutto.
Per cosa sta AJFawdySeven?
AJ è l’abbreviazione di Augustinus (il mio secondo nome) e July, che è Phupu (il mio nome primo) in inglese. Il “fortyseven” suonava semplicemente bene e ho cercato di renderlo unico scrivendolo in un modo differente FawdySeven. Anche i miei amici mi chiamano AJ o 47.
Cosa cerchi di esprimere nelle tue canzoni? C’è un messaggio di fondo che si ripete?
Parlo dell’esperienze delle persone della mia età, che vivono in uno Stato dove i sogni restano solo sogni. Discuto molto con mia madre a causa della mia decisione di perseguire il mio, ossia fare musica. Voglio solo lavorare duro più che posso per mostrare ai miei amici, alla mia famiglia e al Paese che è possibile. TYFE (Too Young For Everything) è molto introspettivo, fondamentalmente tratta di ciò su cui riflettono e che vivono i ragazzi della mia età: spiritualità, famiglia, percorso lavorativo, amore, relazioni e molto altro.
Quando è stato pubblicato precisamente il tuo mixtape TYFE? E chi ti ha aiutato con l’editing, il mixing e la produzione?
È ucito il 16 Febbraio 2022, che è il quarantasettesimo giorno dell’anno. Ho lavorato molto con un amico, Thabiso Doti, conosciuto come Doty. Lui è stato il direttore esecutivo del progetto e ha fatto tutto il mixing e il mastering. Abbiamo deciso di collaborare perché io avevo l’attrezzatura necessaria e lui l’esperienza.
Ho disegnato la cover con PicsArt, un’app sul telefono, poi il mio amico Lebohang Majoro, fondatore di Artelier Ley, ha disegnato la tracklist. La distribuzione sulle piattaforme streaming è stata gestita insieme ad un altro mio caro amico Retsepile Rammoko, che è anche il videomaker e il manager.
Ho pubblicato il mixtape dopo quasi 4 anni di silenzio. Molti pensavano che avessi smesso con la musica, ma non era così. La cosa principale per me era imparare a fare tutto da solo, con i miei amici sì, ma senza rifarmi ad etichette che avrebbero fatto tutto per me.
Qual è il tuo obiettivo? Vuoi fare della musica il tuo mestiere?
L’obiettivo finale è raggiungere il mio massimo potenziale, che sento essere più di quanto io oggi riesca ad immaginare e credo di poterci arrivare con la musica. Ho già vissuto diversi rifiuti da parte delle industrie musicali e, grazie a tutto quel che ho passato, credo di essere abbastanza preparato a ciò che potrebbe accadere. Nonostante tutto, la musica resta la mia cosa preferita in assoluto. Non credo che ci sia una formula precisa per arrivare al mercato internazionale, ma credo che finché lavorerò duramente quanto gli artisti che ammiro, se non addirittura di più, e terrò il mio sound su uno standard internazionale, avrò buone possibilità.
Hai progetti all’orizzonte?
Al momento sto lavorando ai video di alcune canzoni di TYFE. Dopodiché mi piacerebbe lavorare con diversi artisti del mio Paese come Zaru Aura, Sillie Dot He, the M.B.A. e altri. A livello internazionale mi piacerebbe collaborare con qualcuno come Fly Away, con quel tipo di sonorità. Non ho comunque smesso di registrare quindi aspettatevi altre produzioni musicali quest’anno.
Sono molto grato di questa opportunità e spero che più artisti nel mio Paese possano farsi notare al di fuori del Lesotho o addirittura dell’Africa. C’è un sacco di bella musica che viene da qui.
ENGLISH VERSION
He comes from Lesotho, he studies in South Africa and in China, and on this multifaceted experience, he builds his musical path. Interview with AJFawdySeven.
AJFawdySeven is a young musician from Lesotho, a very small country landlocked in South Africa. He recently released his debut project Too Young For Everything, which ranges from introspective rap songs to melodic vibrant trap. I had the chance to interview him about his artistic path and projects.
Who’s AJFawdySeven? Can you tell us a little about where you grew up and live?
My real name is Phupu Augustinus Tikoe (trust me, even people here in my country struggle to pronounce it). I was born in 1999 in Mohale’s Hoek, one of the 10 districts in Lesotho. I grew up in Maseru, the capital city, which is where I currently live with my mom and two little siblings.
Most of my teenage years were spent outside of Lesotho. I went to high school in South Africa then attended university in China, so I’ve always been sort of an outcast within my peers back home.
How did you start writing and rapping?
I first realized I could write back in 2010 when I got an assignment to write a poem in my English class. I was immediately addicted to writing poems even in my spare time. Rapping came along a year later when I was already used to writing poetry. My dad had a PC Computer full of rap music (like Eminem, 2pac, Nelly) and videos, so I was already a big fan of rap music since I was very young. In 2011 I wrote my first rap verse after witnessing Eminem’s huge success with ‘Not Afraid’. I could rap along to his lyrics so I felt “hang on, what if I could rap this way with something I wrote” and that’s literally how it started.
What does AJFawdySeven stand for?
AJ is actually an abbreviation for Augustinus (middle name) and July, which is Phupu (my first name) in English. The 47 just sounded cool and to make it unique I wrote it in a different way hence FawdySeven. I’d say it’s who I am because even my friends call me AJ or 47.
What do you try to tell in your songs? I mean do you have a message that recurs?
I speak about the experiences of most people my age, living in a country where dreams are merely just dreams. I disagree a lot with my mom due to my decision to pursue my dream, which is music. I just want to work as hard as I can to show my friends, family, and country that it’s possible. TYFE (Too Young For Everything) is very introspective but covers a lot of what young people go through with regards to spirituality, family, career path, love, relationships and so much more.
When was your mixtape Too Young For Everything released precisely? And who helped you with the editing, mixing, and production?
It was released on 16 February 2022 which is the 47th day of the year. I worked closely with a friend of mine Thabiso Doti, known as Doty. He’s the executive producer of the project and did all the mixing and mastering. We decided to partner up because I had bought studio equipment and he has the expertise on how to use it.
I designed the cover art with PicsArt, an app on my phone, then my friend Lebohang Majoro, founder of Artelier Ley, designed the tracklist. The distribution to streaming platforms was managed by my close friend Retsepile Rammoko, who is also my videographer and manager, and I.
I released this mixtape after almost 4 years of not releasing any music. A lot of people thought I had quit music but that was not the case. The main thing for me was learning to do it by myself with my friends and not relying on a label to do it for me.
What’s your goal? Do you want to make a job out of music?
The ultimate goal is to reach my God-given potential which I believe is far from anything I can imagine. I believe I can achieve that with music. I experienced a lot of early setbacks within the music industry and I believe I’m ready for whatever comes my way because after everything I’ve been through (at a very young age) it’s still my favorite thing to do. I don’t think there’s a certain formula to making it on the international market but I believe as long as I work at least as hard or even harder than the musicians I look up to and hold my sound to an international standard then I stand a very big chance.
Do you have upcoming projects?
I’m currently working on videos for certain songs on the project. After that I look forward to working with more artists in my country like Zaru Aura, Sillie Dot He, the M.B.A, and many more; internationally with the likes of Fly Away. I haven’t stopped recording so people can expect a lot more music from me this year.
I’m really grateful for this opportunity and I hope more creatives in my country can get recognition outside Lesotho and even Africa. There’s a lot of beautiful music coming from this side.