Alto Agide: ipotesi di tenere aperte le scuole a luglio
In Alto Adige viene proposta l'idea di tenere aperte le scuole fino a luglio per aiutare le famiglie, ma non mancano le critiche. Il libro "La libera scuola" di Summerhill.

In Alto Adige viene proposta l'idea di tenere aperte le scuole fino a luglio per aiutare le famiglie, ma non mancano le critiche. Il libro "La libera scuola" di Summerhill.

Una nuova manovra propone di aprire le scuole in Alto Adige anche a luglio per aiutare le famiglie a gestire meglio i loro figli. Molti genitori sono d’accordo, ma non mancano le critiche.
Tenere aperte le scuole d’estate non è un concetto nuovo, ma lo ripropone in Trentino Francesca Gerosa, assessora provinciale all’Istruzione, Cultura, Giovani e Pari Opportunità. La sua proposta, secondo le fonti ufficiali della Provincia, sarebbe quella di estendere l’anno scolastico come già è successo per la scuola dell’infanzia. L’idea nasce in un contesto di autonomia per le scuole, in cui esse, secondo l’articolo 74 del testo Unico, hanno la possibilità di modulare autonomamente il calendario scolastico, purché siano garantiti i 200 giorni di lezione obbligatori annualmente.

In Trentino, in quanto regione autonoma, le scuole già si gestiscono in modo diverso rispetto al resto d’Italia: hanno anticipato l’inizio delle lezioni a settembre e hanno introdotto modelli educativi differenziati. Il prossimo cambiamento potrebbe proprio essere l’estensione dell’anno scolastico fino a luglio per la scuola primaria per aiutare la famiglia.
Questa idea parte dal presupposto di aiutare le famiglie, che hanno già avanzato le loro richieste per provvedimenti di questo tipo. Le scuole aperte anche in estate aiuterebbero le famiglie a gestire meglio i figli mentre lavorano, visto che per molti rimane difficile organizzarsi in questi mesi di vacanze scolastiche.
Nelle scuole dell’infanzia questo modello di apertura estiva è già stato messo in atto e sembra funzionare al meglio. Questo orario risulterebbe più flessibile e anche più agevolato per il rientro a scuola a settembre, dato che andrebbe a restringere il tempo tra la fine e l’inizio della scuola, andando a ridurre il cosiddetto “vuoto didattico“. Lo stesso presidente del Trentino Alto Adige, Maurizio Fugatti, ha commentato i “buoni risultati” di questa manovra, aggiungendo che “occorre guardare avanti e pensare alle famiglie con figli in età scolare, valutando pertanto l’opportunità di estendere anche alla scuola primaria un percorso analogo. Non si intende cambiare il calendario scolastico, ma è fondamentale proporre un progetto di conciliazione che vada oltre a quanto, comunque d’importante, già esiste oggi”.
Per molti genitori questa manovra sarebbe un concreto aiuto nella gestione della loro famiglia, ma le critiche non mancano. Alcune critiche riguardano i costi, visto che andrebbero ad aumentare dovendo coprire più spese riguardanti il personale, la mensa e i consumi energetici. Nel personale sono inclusi sia il personale ATA che i docenti: i sindacati hanno espresso alcune perplessità riguardanti la disponibilità di essi, visto che d’estate ci sono i consueti corsi d’aggiornamento per insegnanti.
Tra chi critica e chi è favorevole alla proposta, il progetto ancora è nelle sue prime fasi di sviluppo e resta da vedere come verrà attuato senza sconvolgere troppo gli orari scolastici dalle linee guida ministeriali.

Con provvedimenti del genere, sembra si voglia controllare la vita dei bambini in modo quasi ossessivo, comportamento spesso dettato dal fatto che viviamo in una società in cui si lavora più di quanto si dovrebbe. La libertà dei bambini di oggi sembra non essere quella dei bambini di ieri, quando c’era più spensieratezza e meno controlli. Lo racconta Alexander Neill nel suo libro La libera scuola di Summerhill, in cui parla dell’esperimento educativo realizzato a Summerhill e del suo modello pedagogico. Neill è convinto che nessun bambino debba essere privato della libertà di decidere per sé, ma per farlo bisogna rinunciare alla disciplina, all’istruzione religiosa e all’ammaestramento morale.
