I lettori e le lettrici di questo giornale la conoscono bene, Francesca Fini, l’artista che, ogni giorno dal gennaio 2024, firma le immagini di apertura della home, copertine d’artista per una testata di advocacy come la nostra che raccontano la cultura dell’unicità, pilastro del nostro Manifesto etico di sostenibilità Sociale, e che presenterà al ReWriters fest. 24 una sua opera di video arte realizzata in esclusiva per la ReWriters Web Art Gallery.

Francesca Fini, arte, tecnologia, progetti

Romana classe 1970, da sempre si muove nel territorio del contemporaneo dove le arti si ibridano, tra performance art, tecnologia dell’interazione, sound design, sperimentazione videocinematografica, animazione digitale e pittura, e i suoi progetti affrontano spesso questioni legate al rapporto tra spazio pubblico e privato, tra spettacolo e spettatore, tra rappresentazione e interazione, ma riflettono anche sulle influenze della società sulle questioni di genere e sulla distorsione nella percezione della bellezza prodotta dal mercato e dai media mainstream.

Atterrata pochi giorni fa in Italia, suo Paese di origine anche se Fini vive Oltreoceano, è arrivata a Forlì per Ibrida – Festival Internazionale delle Arti Intermediali, alla Fondazione Dino Zoli, dove ha inaugurato, il 2 settembre, la sua personale, BODY (S)CUL(P)TURE, visitabile fino al 13 ottobre:

«Dopo l’esposizione dello scorso anno dedicata alle macchine del pre-cinema e alle animazioni di Virgilio Villoresi, passiamo all’interazione tra umano e tecnologia con un’artista totale come Francesca Fini, che spazia dalla performance art all’intelligenza artificiale»,

spiegano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, Direttori Artistici di Ibrida Festival. Fini ha partecipato diverse volte ad Ibrida con opere e performance e ha creato anche l’immagine dell’edizione 2024 del Festival, come pure quella del ReWriters fest., qui sotto.

«Il rapporto tra l’umano e la tecnologia sono al centro di questa mostra» – aggiungono i direttor* artistici di ibrida – «che consolida la collaborazione tra Ibrida Festival e la Fondazione Dino Zoli e introduce il tema del Festival di quest’anno: Artificial Reality. Creare sinergie con altre istituzioni ci permette di crescere insieme e di regalare al territorio attività culturali di altro livello. Quella con la Fondazione ci ha permesso di allargare i nostri orizzonti e di portare a Forlì artisti di spicco del panorama artistico digitale e tecnologico».

Fini era più che attesa, artista tra le più interessanti del panorama contemporaneo:

«La proposta di BODY (S)CUL(P)TURE da parte di Ibrida è stata immediatamente accolta dalla Fondazione Dino Zoli per quella capacità dell’artista di mescolare l’umano e l’artificiale, l’organico e il sintetico nel suo fare creativo», dichiara Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli. «Un percorso che interessa particolarmente la Fondazione e l’intero Gruppo Dino Zoli, anche per avere scelto come topic per il 2024 l’Intelligenza Artificiale, parola dell’anno, che sta caratterizzando ogni campo di analisi sia in ambito scientifico che creativo».

Narrativa post-human, un non-luogo
tra realtà e immaginazione

La sua è una narrativa post-human, potremmo forse definirla, un non-luogo, una dimensione al confine tra realtà e immaginazione, in cui il possibile e l’impossibile coesistono in armonia, un po’ come il presente e il futuro:

I miei progetti affrontano spesso questioni legate al rapporto tra spazio pubblico e privato, tra spettacolo e spettatore, tra rappresentazione e interazione, ma riflettono anche sulle influenze della società sulle questioni di genere e sulla distorsione nella percezione della bellezza prodotta dal mercato e dai media mainstream“, ci dice lei stessa.

Negli anni ha presentato il suo lavoro al MACRO Asilo e al MAXXI di Roma, al Guggenheim di Bilbao, al Schusev State Museum of Architecture di Mosca, alle Tese dell’Arsenale di Venezia, al Georgia Institute of Technology, all’Accademia di Belle Arti di Bologna, all’Università di Coimbra, al Satyajit Ray Film and Television Institute di Calcutta, alla ESAD University di Caldas da Rainha e in molti altri musei e istituzioni internazionali.

L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo contenente un’introduzione critica del curatore, lo storico delle immagini in movimento Bruno Di Marino, una conversazione con l’artista e informazioni sulla sua multiforme produzione. BODY (S)CUL(P)TUR aderisce alla ventesima edizione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.

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