Classici più che mai attuali: il Plautus Festival diretto da Edoardo Siravo
Dal 6 di Luglio al 16 di Agosto a Sarsina, avrà luogo lo storico “Plautus Festival”. Ce lo racconta il suo direttore artistico, Edoardo Siravo.

Dal 6 di Luglio al 16 di Agosto a Sarsina, avrà luogo lo storico “Plautus Festival”. Ce lo racconta il suo direttore artistico, Edoardo Siravo.

Dal 6 di Luglio al 16 di Agosto a Sarsina, patria di Plauto, avrà luogo lo storico Plautus Festival, ormai una tradizione anch’essa classica. Ce lo racconta il suo direttore artistico, Edoardo Siravo.
Qual è il segreto di un festival che dura da 60 anni?
Il primo segreto è la sua unicità: nel Nord Italia il Plautus Festival è l’unico festival che si occupa di teatro classico e specificatamente di Plauto, che è nato proprio a Sarsina dove si svolge questa manifestazione. Plauto fu l’autore che più influenzò il teatro occidentale e fu certamente l’inventore del Teatro Romano.
Quali forze lo sostengono?
Il più grande sostegno è certamente il pubblico, che ogni anno partecipa numeroso e con grande gioia ai vari eventi che compongono il Festival. Il Comune di Sarsina, inoltre, si impegna assiduamente per mantenere questo Festival vivo. Anche la Regione Emilia Romagna è un valido sostegno e da poco siamo diventati anche un Festival ministeriale. Naturalmente tutto questo non basta per finanziare completamente il progetto, però ce la mettiamo tutta per rendere il Festival un evento imperdibile.
In che termini è un atto di resistenza?
È un atto di resistenza perché ce ne sono sempre meno di festival teatrali, e di quelli dedicati alla classicità ancor meno. La classicità però è alla base delle nostre radici culturali e quindi non può che essere sostenuta e ampliata. Il teatro classico dovrebbe essere affrontato di più anche nelle stagioni invernali perché porta con sé un grande valore culturale e non solo per l’essere umano. Per queste ragioni il Plautus è un Festival è sempre stato molto amato dai teatranti.
Che spazio viene dato ai giovani?
Da circa tre anni, da quando io sono direttore artistico del Plautus abbiamo creato uno spazio che si intitola Fabulinus dedicato ai più giovani, ottenendo un ottimo riscontro di pubblico. In questo modo che anche le famiglie che tornano a Sarsina per le vacanze, possano usufruire di un piccolo contributo culturale anche per i loro figli.
Un cartellone 2025 di grande valore. C’è qualcosa su cui si vuole soffermare?
Sono molto contento di dire che quest’anno proporremo un testo mai messo in scena prima d’ora, tratto da una commedia di Plauto, Pseudolo, nella traduzione in versi romagnoli di Aldo Spallici: si intitola Trapulòn portato in scena da una compagnia di Cesena diretta da Gigi Palla. Ci fa molto piacere confrontarci con il territorio che è sempre stato molto rispondente nei nostri confronti in questi ultimi anni. Ma tutto il cartellone vede numerose compagnie che girano tutta Italia con grandissimi attori anche di fama nazionale, i quali sono sempre molto felici di venire a Sarsina per il Plautus Festival. Il teatro antico poi con le sue tragedie e le sue commedie, non è l’impronta di vicende e linguaggi ormai estinti, ma l’eco di avvenimenti e sentimenti a noi vicini perché nulla è più attuale di ciò che è antico.
Del repertorio del Dramma Antico il Plautus Festival vuole essere presidio e ribalta affinché le voci e letestimonianze delle Antigoni e delle Cassandre, degli Edipo e dei Miles di ieri siano ancora monito e guida per le generazioni di oggi. In un oggi nel quale la volgarità e l’arroganza, la violenza e l’insolenza ci assediano, sempre più spesso ci assale una struggente nostalgia per la bellezza del teatro. Sentiamo sempre più forte il bisogno di un linguaggio profondo e rispettoso, che lentamente ci conduca, anche con fatica, a comprendere e interpretare l’attualità.
Vi aspettiamo!
