Viaggiare è un’esperienza anche, o forse soprattutto, della mente. Quando siamo in viaggio di solito siamo più aperti, più attenti, più curiosi e avidi di nuove esperienze. Ma soprattutto abbiamo più tempo a disposizione rispetto alla routine quotidiana, anche perché spesso spostarsi comporta dei tempi morti, vere e proprie oasi di lentezza di cui possiamo fare tesoro magari restando leggeri.

Viaggiare leggeri ma con un libro in tasca

E non occorre imbarcarsi verso mete esotiche per cogliere l’occasione: basta stare a una fermata d’autobus all’ora di punta e magari, invece di spazientirsi nell’attesa o di scrollare compulsivamente i social, fare qualcosa di diverso e di arricchente. Quale momento migliore dunque per posare lo smartphone e dedicarsi alla lettura di un libro?

Questo è il consiglio che ci dà Niccolò Rinaldi, che da funzionario ONU e deputato europeo ma anche da viaggiatore per passione di esperienza in materia ne ha fatta sicuramente più della media, ed ha anche trovato una soluzione molto pratica al primo problema pratico dell’aspirante viaggiatore-lettore: il peso.

Non è detto che un libro, per essere denso, debba anche essere voluminoso: a volte può stare in una tasca.

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